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venerdì, Aprile 26, 2024

L’ORO DEL MARE racconta la storia

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Leo Pugliese | Arriva in porto un’importante iniziativa culturale promossa da Elisabetta Montando, la nota artista isolana (scrittrice, pittrice, costumista che vive da anni a Procida, che ha ispirato tutte le sue opere): a giugno sarà inaugura la mostra permanente multimediale “L’Oro del Mare racconta
la sua storia”.
La mostra avrà sede in un locale sito all’inizio di via Vittorio Emanuele, il “Canale”
che da Marina Grande conduce verso Piazza della Repubblica.
L’idea è quella di raccontare attraverso l’esposizione di modellini di nave, costumi, riproduzioni di quadri ed altri oggetti (molti sono prestati da famiglie e privati procidani) la navigazione
che Procida marinara ha svolto nel tempo. Ecco allora le vicende della pirateria, la navigazione
a vela dei bastimenti, costruiti nei cantieri navali isolani, del 1700 e 1800, la vita dei capitani isolani diplomati presso il glorioso Istituto Nautico “Francesco Caracciolo, gli abiti e i costumi antichi indossati dalle donne procidane (vedi il famoso costume della “procidana” che indossano le ragazze partecipanti all’elezione annuale della “Graziella”. E’ proprio l’abito della “Graziella” ad ispirare nel 2009 Elisabetta Montaldo e Clotilde Sarnico, docente di Lettere procidana, a scrivere il libro “Loro del mare”, edito da Dante & Descartes, in cui viene raccontato l’antico costume delle donne di Procida.
La prof. Sarnico, che ha tenuto un ciclo di lezioni a riguardo nel Liceo Linguistico isolano, inquadra il suo racconto nelle vicende storiche che l’isola ha vissuto in particolare nel periodo deii secoli XV-XVI, quando erano fiorenti i traffici marittimi nel bacino del Mediterraneo. E quindi anche le scorrerie della pirateria musulmana che, fra l’altro, era dedita al rapimento delle donne procidane .
Che poi vengono portate negli harem orientali dove si dedicano all’arte del ricamo. Infatti la Montaldo afferma che “vi è una forte parentela tra il costume procidano e i costumi delle donne del Maghreb e dell’area ottomana”. Ma l’aspetto più singolare è la tecnica di ricamo a cordoncino applicato che è tipica dell’arte islamica, dall’India alla Spagna, e nel nostro soprabito va a comporre il motivo cosiddetto “a cocciole”. Su questa rotta, nel 2018, viene fondata nell’isola l’associazione culturale “L’oro del mare”, su iniziativa di Elisabetta Montaldo e Maddalena Costagliola di Polidoro, una delle ultime ricamatrici , con le mani d’oro”, dell’isola.
Il programma è ben chiaro: provvedere alla promozione al recupero e alla valorizzazione delle testimonianze materiali dell’isola.
Ora il progetto giunge in porto nel “Canale” dell’isola. Gli oggetti e alle memorie esposti saranno accompagnati da un breve video, prodotto da “Marina di Procida” e realizzato e diretto dal regista Renato Muro, docente del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Ci saranno inoltre, le animazioni di Martina Lubrano Lavadera ad arricchire le immagini girate da Muro.
Le foto di Donatella Pandolfi, assieme al lavoro dell’architetto Cesare Buoninconti, completeranno il quadro della rappresentazione della nostra isola. Questo piccolo museo della memoria isolana è stato reso possibile grazie alla collaborazione
e alla sinergia del Comune e dell’arciconfraternita de Pio Monte dei Marinai, l’ente fondato dai marittimi isolani nel 1617, che ha messo a disposizione il locale. (cit. P.0)

LA STORIA DELL’ASSOCIAZIONE
Nel 2018, su iniziativa di Elisabetta Montaldo scrittrice, pittrice e premiata costumista e Lena Costagliola di Polidoro, ultima testimone dell’arte del ricamo in oro. si costituisce a Procida l’associazione culturale ‘L’ORO DEL MARE’.
Le due socie fondatrici hanno alle spalle un lavoro decennale di volontariato culturale che ha messo insieme l’esperienza di Elisabetta, con quella di Lena per il recupero dell’abito procidano intessuto con la storia dell’isola.
Già nel 2010 un volume e un video sono stati pubblicati e con l’aiuto del Comune di Procida si è realizzato un prototipo identico al modello del costume settecentesco attraverso lunghi studi e complesse ricerche di materiali.
Più di recente si è aperto un laboratorio di restauro per gli abiti antichi gelosamente conservati e si è allestita una piccola mostra estiva (“Un abito racconta…”, 2017.)
La fondazione de L’ORO DEL MARE, che ha nel suo statuto “il recupero e la valorizzazione delle testimonianze materiali della storia di Procida” è la conclusione naturale di questo percorso come lo è il mini- museo “L’ORO DEL MARE racconta la storia”, una sorta di wunderkammer che spiegerà ai visitatori in che posto speciale vivono, oppure sono appena sbarcati.
Il progetto viene adottato da due importanti istituzioni locali, il Comune di Procida e l’Arciconfraternita Pio Monte dei Marinai, un ente finanziato nel seicento dagli armatori di Procida per tutelare i marittimi e le loro famiglie da infortuni, naufragi e rapimenti.
L’associazione L’ORO DEL MARE ha firmato con loro un protocollo d’intesa, il Pio Monte ha fornito il locale e il Comune diverse facilitazioni. Con il contributo economico di privati e piccole aziende che conoscono e apprezzano l’impegno dei soci, si potrà finalmente varare la nuova navicella che trasporta impegno e bellezza, cultura e identità.

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