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venerdì, Maggio 3, 2024

Dal Porto alle centrali elettriche fino al Rizzoli: i pericoli ischitani del “Climate Change”

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Strade, edifici e porti: come progettarli per resistere ai cambiamenti climatici. Per quanto riguarda il turismo, lo studio rileva che diversi siti e località turistiche di Ischia sono stati identificati come vulnerabili alla caduta di massi, alle frane e all'erosione costiera

Attraverso lo studio diffuso dalla BEI, continuiamo il nostro viaggio nei possibili scenari che possono verificarsi sul territorio della nostra isola nel prossimo futuro a seguito dei cambiamenti climatici e sulle raccomandazioni da seguire in alcuni dei settori che più toccano la nostra quotidianità.
Nel dettaglio, il Capitolo 3 del rapporto fornisce una attenta valutazione dei potenziali impatti climatici su alcuni dei principali settori e sulle attività economiche dell’isola di Ischia, sulla base delle proiezioni dei cambiamenti climatici per i rischi relativi. Nelle colonne che seguono vi riportiamo i dati emersi dallo studio e grazie ai quali, in combinazione con le specifiche sensibilità climatiche dei beni di proprietà e delle operazioni di ciascun settore, è stata valutata la vulnerabilità climatica di ogni ambito. Inoltre, considerando le principali vulnerabilità climatiche, sono state identificate le possibili attività di adattamento e, ove possibile, è stato stimato il costo delle attività consigliate.

Al centro dello studio riportato nel capitolo 3 del report, vi sono importanti valutazioni per i settori chiave quali strade, edifici (compreso l’ospedale A. Rizzoli), porti e infrastrutture costiere, dell’approvvigionamento idrico e delle acque reflue, dell’approvvigionamento energetico, del turismo, dell’agricoltura, della selvicoltura e delle soluzioni naturalistiche. Vengono fornite raccomandazioni intersettoriali per le attività di adattamento più efficaci relative ai rischi idrogeologici (frane e alluvioni), considerati i rischi climatici più pericolosi per Ischia. Un’ulteriore sezione intersettoriale fornisce raccomandazioni generali per la progettazione di una ricostruzione resiliente al clima. Leggiamo insieme alcuni dei punti principali.

ADATTAMENTO NON STRUTTURALE: L’IMPORTANZA DELLE MAPPATURE
Per quanto attiene le attività di adattamento intersettoriale ai rischi idrogeologici, il primo aspetto affrontato riguarda le frane e le alluvioni, considerate i principali pericoli legati agli eventi climatici e, per le loro caratteristiche e per la loro diffusione, possono avere un impatto simultaneo su diverse infrastrutture e settori economici. In questo caso le attività di adattamento strutturale possono ridurre selettivamente il rischio idrogeologico. Ma fondamentali sono anche le attività di adattamento non strutturali, come la mappatura aggiornata del rischio di frane e alluvioni per una migliore pianificazione territoriale e paesaggistica insieme ad un sistema di monitoraggio e allarme dei rischi naturali su tutta l’isola, miglioreranno la preparazione della società isolana a rispondere ai rischi idrogeologici.

STRADE: LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO NECESSITA MANUTEZIONE CONTINUA
Altro settore molto importante è costituito dalle “strade”. In generale, si legge, le strade di Ischia soffrono della mancanza di un monitoraggio continuo delle loro condizioni e della manutenzione effettuata. Sulla base di ciò viene raccomandato di preparare annualmente piani di manutenzione sistematici, utilizzando il moderno Road Asset Management System (RAMS). Le strade ben mantenute sono generalmente più resistenti ai rischi climatici rispetto a quelle che presentano debolezze strutturali e difetti della pavimentazione. Per molte località, soprattutto per le strade di categoria superiore, sono state proposte attività di adattamento specifiche, basate sui risultati di una missione sul campo e sulle informazioni fornite dalla Struttura Commissariale e dagli stakeholder locali. Queste includono, ad esempio, misure di protezione contro le frane e il miglioramento del drenaggio.
Viene, infine, raccomandata una valutazione più dettagliata del rischio climatico per le strade e si fornisce una metodologia per tale valutazione: una valutazione più dettagliata del rischio, insieme agli inventari sul campo, possono fornire informazioni di base per ulteriori attività di adattamento ai cambiamenti climatici.

EDIFICI: ATTENZIONE ALLE CRITICITA’ DEL SUOLO E ALLE ALTE TEMPERATURE
Il report si sofferma, poi, sugli “edifici”. I rischi più significativi per gli edifici sono legati alle frane e, quindi, si raccomandano precise valutazioni del rischio per le aree problematiche identificate, al fine di determinare le specifiche attività locali e dare priorità ai progetti consigliati. Per le aree a rischio di alluvione, sono necessari studi specifici sulle alluvioni per valutare in dettaglio il rischio relativo e sviluppare attività di adattamento precise. In una proiezione futura, emerge che la siccità provocherà incendi boschivi che minacceranno le aree densamente popolate. Si raccomanda il controllo della vegetazione e una maggiore sorveglianza per ridurre il rischio di diffusione degli incendi nelle aree urbane. Inoltre, l’aumento delle temperature si ripercuoterà sugli edifici e sugli occupanti. Le attività di adattamento passivo, come i frangisole, possono essere utilizzate per ridurre il fabbisogno di riscaldamento interno, ma con buona probabilità sarà necessario accoppiarli al condizionamento dell’aria al fine di fornire un raffreddamento immediato nei periodi di caldo estremo. L’ospedale “A. Rizzoli” di Ischia, in quanto infrastruttura critica, viene indicato come una potenziale priorità di adattamento.

PORTI E AREE COSTIERE: L’EROSIONE IMPONE NUOVE INFRASTRUTTURE
Molto interessante, poi, la sezione dedicata a “porti e infrastrutture costiere”. In base allo studio realizzato, è stato previsto che la trasgressione marina raggiungerà gli 1,26 metri sopra il livello del mare durante una mareggiata con periodo di ritorno di 100 anni a Ischia entro il 2050 e + 2,26 m se si considera anche il moto ondoso (rilevante per le aree prive di strutture di protezione costiera). Il porto di Ischia è già particolarmente minacciato dagli attuali livelli del mare, con un rischio maggiore previsto in futuro e, di conseguenza, il porto necessita infatti di misure urgenti per aumentare l’altezza delle banchine del lato orientale.

L’erosione costiera sta interessando Ischia soprattutto sulle coste sud-occidentali, occidentali e nord-occidentali dell’isola. Alcuni siti turistici, strade e persino l’eliporto dell’isola sono minacciati dall’erosione costiera. Vengono, dunque, fornite raccomandazioni di adeguamento e misure di protezione per i luoghi più critici. È probabile che anche molte altre strutture costiere debbano essere nuovamente progettate e migliorate per tenere conto dell’aumento del livello del mare. Tuttavia, l’imprecisione del modello digitale di trasgressione non ha permesso di effettuare questa mappatura nell’ambito del presente incarico e sono dunque necessari ulteriori studi.

APPROVVIGIONAMENTO IDRICO E RETE FOGNARIA: DIVERSIFICARE PER UN ADATTAMENTO A LUNGO TERMINE
Sezione a parte per i sistemi di approvvigionamento idrico e acque reflue. Attualmente, emerge che il sistema di approvvigionamento idrico si basa su fonti continentali e, quindi, la diversificazione delle fonti idriche sarebbe quindi un’importante attività di adattamento a lungo termine. Inoltre, gran parte delle infrastrutture della rete idrica e fognaria dell’isola è soggetta ad alto rischio di frane. Le attività di adattamento prioritarie raccomandate per il sistema di approvvigionamento idrico sono l’implementazione di sistemi ridondanti nelle aree ad alto rischio e la preparazione di sistemi di trattamento d’emergenza; la resilienza del sistema fognario necessita migliorie, auspicabilmente portando a una trasformazione del sistema fognario misto.

ENERGIA: RISCHI DI INTERRUZIONE PER FRANA E INONDAZIONI
Nonostante la mancanza di mappe dettagliate della rete elettrica, i principali rischi climatici per la trasmissione e distribuzione energetica, comprese le sottostazioni e i tralicci, sono stati identificati nelle frane, inondazioni, incendi e innalzamento del livello del mare. La maggior parte di questi rischi sono intrinsechi dell’ambiente in cui i complessi sono stati edificati e l’infrastruttura energetica beneficerebbe in generale di attività di adattamento a livello di distretto. Tuttavia, sono state identificate attività di adeguamento specifiche per l’energia, come il cablaggio sotterraneo (interramento cavi elettrici) per la rete di distribuzione. Per quanto riguarda la rete del gas sotterranea, laddove presente, può essere interessata da un livello minimo di rischio legato a frane, incendi e inondazioni.

TURISMO: VULNERABILE A EROSIONE COSTIERA E FRANE
Per quanto riguarda il turismo, lo studio rileva che diversi siti e località turistiche di Ischia sono stati identificati come vulnerabili alla caduta di massi, alle frane e all’erosione costiera. I danni alle infrastrutture di Ischia dovuti ai rischi climatici causano disagi anche per il turismo, a causa dell’allungamento dei tempi di viaggio, dei problemi di sicurezza e della qualità dell’acqua.

AGRICOLURA: RISCHI CON LE ALTE TEMPERATURE
Focus, poi, sull’agricoltura e soprattutto sulla viticoltura. Nel report si legge che la produzione di uva e la qualità del vino potrebbero ridursi a causa dell’aumento della temperatura e della minore disponibilità di acqua. Le pratiche agricole che favoriscono l’adattamento ai cambiamenti climatici sono l’uso di varietà di uva che tollerano il calore e la siccità, l’uso di reti ombreggianti o di materiali per la protezione solare, la progettazione dei vigneti in modo da ridurre l’esposizione al sole e al calore estremo nonché le tecniche di gestione del suolo per aumentarne la resa e conservarne l’umidità, come la pacciamatura. Inoltre, la drastica riduzione della produzione di uva potrebbe essere causata da malattie, come la flavescenza dorata, dovute all’aumento dei livelli di umidità nell’atmosfera durante i periodi attualmente secchi e caldi. Si raccomanda un monitoraggio continuo e sistemi di allerta preventivi.

L’erosione del suolo, i danni agli edifici, ai beni dell’agricoltura viticola e alle strade di collegamento possono essere causati da eventi di precipitazione estremi e da frane indotte dalle precipitazioni. Si suggerisce, quindi, di continuare a coltivare la vite su terrazze, come già avviene sull’isola, è una buona attività di adattamento, oltre ad accedere ai sistemi di allarme rapido.

SOLUZIONI FORESTALI E NATURALI
Molto interessante è la sezione dedicata alle “soluzioni forestali e naturali”. Il report suggerisce l’utilizzo di una gestione delle foreste mediterranee secondo un piano di gestione aiuta a mitigare il rischio di frana nei suoli andici (Andisol) di Ischia e sottolinea come la vegetazione di scogliera richiede una gestione dedicata per controllare l’innesco delle frane.
Tra le raccomandazioni di progettazione per la ricostruzione, infine, si legge che per tutte le progettazioni idrauliche future, si raccomanda un aumento del 5-25% sulle ipotesi di piovosità nel progetto basate sulle precipitazioni osservate (curve IDF) per tenere conto delle maggiori intensità di precipitazione dovute ai cambiamenti climatici. Le strutture di protezione costiera richiedono studi di progettazione più dettagliati al fine di ottenere un progetto aggiornato (basato su studi meteo-oceanici per determinare le caratteristiche del moto ondoso e considerare il futuro innalzamento del livello del mare).
Per gli edifici, si raccomandano misure di raffreddamento passivo per adattarsi all’aumento delle temperature. I sistemi di raffreddamento attivo, almeno nelle infrastrutture critiche come gli ospedali, dovrebbero essere progettati tenendo conto delle proiezioni di temperatura.

LE VULNERABILITA’ RILEVATE
Sebbene nel presente studio siano state rilevate diverse vulnerabilità climatiche di rilievo, non è stato possibile confermarle a causa dell’insufficienza di dati di base e a causa delle incertezze dell’approccio di alto livello adottato per la VRCV dell’isola.
Ad esempio, la sottostazione elettrica accanto a Ischia Porto si trova a un livello relativamente basso, ma con i dati attualmente disponibili non è possibile confermare se il sito sia a rischio per innalzamento del livello del mare. Lo stesso vale anche per gli altri edifici nell’area a sud e sud-ovest del porto di Ischia.

O ancora, la stazione elettrica (collegamento via cavo con la terraferma) vicino all’ospedale di Ischia si trova in prossimità di un’area a rischio di alluvione, ma gli attuali risultati basati su modelli non possono confermare il reale stato di rischio del sito.
La parte orientale dell’area portuale di Ischia è vulnerabile alla sommersione, ma l’attuale precisione del modello digitale di elevazione non consente di valutare se anche l’area urbana intorno al porto (sud, sud-ovest, ovest) sia vulnerabile. L’area in questione comprende anche una grande sottostazione elettrica.

Sono necessari studi separati per determinare le attività di adattamento alle frane e alle alluvioni necessarie per diverse aree a rischio a Ischia. Queste aree comprendono soprattutto case, alberghi, strade e altre infrastrutture. I costi e i dettagli di molte attività di adattamento raccomandate sono inclusi in questo lavoro, ma molti siti richiedono ancora ulteriori valutazioni per chiarire i rischi e determinare le esatte attività di adeguamento necessarie. Gli studi raccomandati per valutazioni del rischio più precise, spesso a livello locale, per la pianificazione e progettazione delle attività di adattamento, dovrebbero essere eseguiti con la massima priorità per consentire il riconoscimento delle possibili vulnerabilità climatiche e della pianificazione dettagliata delle attività di adattamento raccomandate dalla Struttura Commissariale.

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