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venerdì, Aprile 26, 2024

Terremoto. CAS e tagli all’assistenza degli sfollati, serve l’impresa …romana

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Ida Trofa | Ci salverà la consanguineità e la linea diretta di parentela? Lo scopriremo solo vivendo. Intanto sul CAS e sulle rivisitazioni dei contributi in favore degli sfollati del sisma, dopo i carteggi e le richieste ufficiali al governo centrale, anche il Commissario Schilardi recepisce le istanze del comune di Casamicciola Terme e, in minima parte, del Cratere nel merito dell’ Attuazione dell’art.18, comma 1, lettera ((i-ter) della L.156/2019.
Tutto, però, dipende da Roma e, dunque, per una concreta attuazione e modifica delle previsioni nel merito dei contributi per l’autonoma sistemazione agli sfollati servel‘impresa romana.

Da settimane, con la revisione drastica e il taglio netto dei contributi in favore dei terremotati, si era aperto un acceso dibattito in seno alla comunità. Pronta la reazione politica e di associazioni come Protagonisti dell’Isola di Ischia per caldeggiare opportuni correttivi laddove si era ritenuto vi fossero state sviste e sperequazioni che rischiavano di penalizzare anche coloro che avevano subito gravi e pesanti perdite a causa del sisma.
Ecco quanto scrive il Commissario per la Ricostruzione all’indirizzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli.
“Si fa seguito alla Commissariale n. 4884/CS/ISCHIA del 20 maggio 2020 relativa ad un problema interpretativo della norma in oggetto, concernente l’applicazione o meno della riduzione del 50 per cento del contributo di autonoma sistemazione, nei confronti di un numero assai limitato di nuclei familiari la cui dimora abituale e continuativa è stata danneggiata o distrutta dal sisma, la proprietà formale dell’abitazione risulti di un parente consanguineo e più in particolare del padre o viceversa del figlio/a di chi viveva nell’abitazione stessa e concessa in disponibilità al familiare spontaneamente e senza oneri.- scrive il prefetto Schilardi – Le Associazioni di cittadini terremotati e le amministrazioni comunali interessate offrono, come si è detto, un’interpretazione sostanzialistica della norma, che tiene conto del rapporto intimo di carattere umano ed economico che connota il rapporto genitori – figli e ciò, invero, con una serie di considerazioni ben articolate. Giova evidenziare, per comodità di esame della problematica, che art. 18, comma I, del D.L. 28 settembre 2018 n.109, come integrato dal D.L. 24 ottobre 2019 n.23 convertito con modificazioni dalla legge 12 dicembre 2019 n. 156 recita: “ [il Commissario straordinario] provvede, entro il 30 aprile 2020, alla cessazione dell’assistenza alberghiera e alla concomitante concessione del contributo di autonoma sistemazione alle persone aventi diritto dispone altresì la riduzione al 50 per cento dei contributi di autonoma sistemazione (CAS) precedentemente concessi in favore dei nuclei familiari residenti in abitazioni non di proprietà, che potevano comunque essere concessi fino al 31 dicembre 2020″.

In un’ottica puramente interpretativa, lo scrivente ha già osservato che appare difficile ridurre nella fattispecie, la condizione di un parente consanguineo in linea diretta e in primo grado a quella di un qualunque locatario che a seguito del sisma non avuto danni immobiliari propri o familiari. L’interesse considerare, altresì,che equiparando la posizione di genitori e figli in campo immobiliare è stato loro riconosciuto il beneficio della diminuzione della base imponibile concernente l’IMU, per le unità immobiliari concessa in comodato che le utilizzino come abitazione principale [ cfr.art.1,comma 747, lettera.c)1.n.160/2019]. Beneficio, peraltro, che si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori. I comuni e le associazioni avevano fatto presente, altresì, che le problematiche di natura assistenziale e di sostegno alla ricostruzione attinenti rapporti genitori-figli erano già state risolte favorevolmente per il sisma del centro Italia. In effetti l’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile numero 614 del 12 novembre 2019, adottata al fine di razionalizzare le misure di assistenza abitativa per il firma del centro Italia, all’articolo 3, comma 2 Prevede che in virtù di un’interpretazione tesa ad evitare disparità di trattamento, il beneficiario dovrà essere riconosciuto anche nell’ipotesi in cui il godimento dell’abitazione originaria fosse a titolo gratuito.

Prevede, inoltre, che i soggetti legati da un rapporto di parentela in linea diretta o collaterale con il proprietario dell’immobile che, al momento degli eventi sismici, dimoravano a titolo gratuito nell’immobile dichiarato inagibile siano equiparati ai comodatari a titolo gratuito, con conseguente possibilità di percepire il contributo di autonoma sistemazione, nell’ipotesi di presentazione dell’impegno del consanguineo proprietario alla prosecuzione del rapporto in regime del comodato gratuito in essere alla data degli eventi sismici, una volta ripristinato lo stesso immobile (allegata nota CG/0033191 del 05/06/2020 del Dipartimento della protezione civile).Il Sindaco di Casamicciola Terme, in un incontro tenutosi presso questo Commissariato il 23 giugno u.s., ha rivolto invito affinché la problematica sia presto definita, anche per rasserenare gli animi degli interessati alla vicenda che, ad avviso dello scrivente, è risolvibile favorevolmente, per motivi anche equitativi“.

Per ora si resta, tutti, commissario compreso, in attesa, di cortese sollecito riscontro e si ringrazia. E chi è vivo p vivo e chi è morto è morto. Schilardi non può fare altro che recepire le istanze del territorio e, qualora giuste, sollecitare il governo e chi di dovere a dare una soluzione alla comunità terremotata. Non ha altro potere che quello di tramite.
Sono finiti i fondi e da Roma c’è solo un imperativo: tagliare al minimo i contributi. L’ennesimo schiaffo ad un “perimetro rosso“ dove tutto si può fare tranne che ricostruzione. Paghiamo cosi l’ennesimo dazio per lo Stato d’emergenza negato.

Dopo i tagli agli alloggiati in hotel e del CAS ai cosi detti fittuari, anche per gli eredi non regolarizzati e i “figli di famiglia“ non c’è contributo di autonoma sistemazione che tenga senza che intervenga la modifica dei provvedimenti da parte dello stato centrale. A distanza di tre anni tutto ciò non è accettabile. Lo stiamo ripetendo da tempo: per togliere il contributo a chi ne ha avuto diritto per la perdita della sua casa, gli si deve prima ridare una casa. Ci hanno dato una sorta di norma da attuare, ma la ricostruzione resta solo una parola senza senso In questa incertezza idea che bisogna rendere concreta, attraverso un accordo con la Protezione civile, è quella di legare le forme di assistenza all’effettiva ricostruzione delle case di chi ha davvero perso tutto. Starà a Schilardi, come in altre occasioni, portare al Cratere il risultato.

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