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sabato, Aprile 27, 2024

Suolo pubblico a Forio. Lettera aperta a Gianni Matarese, Michele Regine e Gianna Galasso

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TERESA COSTRETTA ALLA DIFFIDE E ALLE DENUNCE PERCHE’ LA POLITICA SEMBRA SORDA E CIECA

La commissione composta da Davide Castagliuolo, Lello Buono e Vito Iacono ha approvato il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e il famoso articolo 29 di cui abbiamo già ampiamente parlato qualche giorno fa. Un articolo che non sana gli abusi presenti sul territorio e che proroga per due anni le autorizzazioni scadute e che dovrebbe, nella ratio di chi ha scritto il regolamento, bloccare anche le eventuali revoche e gli altri atti che la pubblica amministrazione ha emesso.
Senza modificare nulla del precedente regolamento, chiediamo agli avvocati che compongono la maggioranza di Forio, come potrà il responsabile annullare gli atti prodotti e notificati?
Quale normativa è stata modificata o introdotta per rendere nulla gli atti che ha firmato Enzo Rando? Secondo quale principio Rando dovrebbe, in autotutela, provvedere alla revoca delle ingiunzioni di ripristino dello stato dei luoghi?
E’ una domanda che vi viene posta da un punto di vista professionale. Vi rendete conto di cosa state approvando in consiglio comunale? In basso leggeremo una diffida, piccata e precisa prodotta da Teresa Del Deo la quale si chiede come sarà possibile sanare la posizione di Giacinto Mattera che si è visto negare la sospensiva dell’atto di Rando dinanzi al Tar?
L’articolo 29, secondo le menti del Comune di Forio, dovrebbe annullare per due anni le regole che gli articoli precedenti che lo stesso regolamento conferma?
Una situazione arrivata al limite che è già alle attenzioni del Procuratore Reggente della Procura della Repubblica di Napoli, il dott. Nunzio Fragliasso.

LA DIFFIDA. La sottoscritta DEL DEO Maria Teresa, in relazione alla convocazione della Commissione Consiliare, del 03/04/2017, prot. 9778, prevista per il giorno 07/04/2017 alle ore 9.00, con all’ordine del giorno “Regolamento per Occupazione del suolo pubblico, privato assoggettato ad uso pubblico o privato visibile da spazi pubblici”, nel condividere le osservazioni al Regolamento, pubblicate a pagina 2 del quotidiano Il Dispari del 06/04/2017, con le quali si sottolinea, in particolare, che “quello che proprio non va è l’articolo 29 – Disposizioni transitorie, dove la spregiudicatezza e la follia amministrativa ha toccato punti inarrivabili. Leggiamo che: “Restano confermate le occupazioni esistenti ed assentite, ovvero quelle scadute al 31.12.2016 o per le quali risultano essere stati adottati provvedimenti di Revoca … tali occupazioni (anche quelle revocate!), saranno autorizzate nello stato di fatto in cui sono, esclusivamente per altri due anni….. ecc., ecc..”. In effetti, questa norma sembra scopiazzata dal regolamento del Comune di Napoli, dove però non si sono nemmeno sognati di “sanare” le occupazioni revocate, cosa per la quale si configura con sicurezza l’Abuso di Ufficio. La forzatura della Amministrazione di voler sanare anche le Concessioni che hanno subito un provvedimento di Revoca, sta facendo rischiare tutto il Consiglio Comunale di finire nel “burrone Penale” o, in alternativa, rischia di incappare in un voto negativo del Consiglio, magari folgorato sulla via di Damasco, senza più risolvere un piffero. Va bene la moratoria, per quelle assentite o per quelle scadute e magari per qualcos’altro, ma come si può pensare di sanare per due anni quelle revocate, magari in contrasto con diritti di terzi e con un pronunciamento del giudice amministrativo, nonché successivo impegno di spesa e incarico alla ditta per l’esecuzione?”, diffida Il Presidente e i Componenti della Commissione Consiliare in indirizzo dall’esprimere parere favorevole all’articolo 29 dello schema di regolamento in discussione, in quanto, lo stesso, in palese violazione di legge, introduce una sanatoria generalizzata delle occupazioni abusive, persino di quelle sanzionate con la revoca dell’originaria concessione, come nel caso di Mattera Giacinto, mio confinante, ledendo così gravemente i miei diritti, anche alla luce degli atti depositati presso gli uffici comunali e della intervenuta pronuncia cautelare del giudice amministrativo, e finendo per attribuire un ingiusto vantaggio patrimoniale al predetto Mattera, destinatario, appunto, di Provvedimento di “Revoca delle Concessioni di Suolo Pubblico n. 5301 e n. 5302 del 23.02.2016 con decorrenza immediata e ripristino immediato dello lo stato dei luoghi, liberando il suolo pubblico da qualsiasi tipo di occupazione”, provvedimento rimasto, fino ad oggi, inspiegabilmente non eseguito, nonostante i miei ripetuti solleciti e la mancata comunicazione, nei termini di legge, delle ragioni del ritardo».

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