Ugo De Rosa | L’allargamento dello staff del Sindaco di Barano non è passato inosservato. Un posto in più di lavoro, in periodo come questo, fa bene a chi lo riceve e allo “spogliatoio”. E così, mentre qualcuno parla di capacità e di merito, altri raccontano di rapporti diretti e stretti. Da Buonopane a Piedimonte le distanze diventano sempre più vicine. E torniamo ai racconti. C’è chi racconta questa iniziativa come la scelta giusta. Chi come Maria Grazia Di Scala che, invece, ne individua clientela politica e mancanza di visione di insieme.

«Lo staff del sindaco di Barano sarà potenziato. Una nuova assunzione – ci ha detto il consigliere comunale -, in perfetto stile Gaudioso, che addirittura impone la modifica del piano triennale del fabbisogno del personale, che l’amministrazione ha scelto di non modificare per affrontare altre e ben più impellenti esigenze. La verità – attacca la Di Scala – è che il sindaco non ha affatto bisogno di incrementare il suo staff, perché gode del supporto del dott. Giuseppe Conte, validissimo e disponibile collaboratore, oltre che della presenza, seppure “part-time”, dell’ottima segretaria comunale dott. Loffredo, che in consiglio comunale sarà riconfermata a mezzo servizio in condivisione con il Comune di Serrara Fontana. Diciamoci la verità: un sindaco che deve “svolgere attività complesse e particolari che richiedono necessariamente un valido supporto” per prima cosa si assicura la presenza a tempo pieno del segretario comunale, una volta che l’hai trovata brava e collaborativa.»

L’analisi del consigliere comunale di allarga: «Consideriamo per esempio il corpo di Polizia Municipale di Barano, che da corpo è divenuto scheletro: 5 unità per un comune con popolazione superiore ai 10mila abitanti, tanto che se chiami per un incidente o per un abuso in corso o per qualunque cosa, e se trovi qualcuno che ti risponda, ti verrà detto che non c’è personale. Se il sindaco avesse davvero a cuore le esigenze della comunità che amministra –arriva il colpo diretto – si preoccuperebbe non, come ha fatto, di bandire un concorso per assumere un numero esiguo di vigili (tale da non soddisfare le esigenze di tutti i padri a cui ha promesso l’assunzione del figlio), ma di modificare – questa volta si – il piano del fabbisogno del personale per assicurare il rispetto della legge regionale che prevede che nei comuni a vocazione turistica debba essere presente in dotazione un’unità ogni 600/800 abitanti.»

Il richiamo all’attualità delle legge e delle opportunità sul campo gettano una luce diversa a tutta la vicenda. Ma la Di Scala resta sul punto: «La verità è che il sindaco ha un solo interesse: assumere per fare clientela politica, come gli ha insegnato papà. Questo sistema, unitamente alla gestione dell’ufficio tecnico (dove pure abbondano figli d’arte), frutta e premia con la rielezione certa, altro che svolgimento di attività complesse e particolari.
Ed assume un collaboratore part-time a suo piacimento, pubblicando un avviso per soli 7 giorni! Sia risparmiata ai baranesi questa ennesima presa in giro…. Sarà la Silvia già borsista, come riporta “Il Dispari” raccogliendo le chiacchiere dei soliti maligni?»
La conclusione è a metà tra qualche domanda e qualche citazione: «Viene quindi accontentato questa volta il mite vice-sindaco buonopanese? E gli altri aspettano sempre le briciole dal tavolo? A questo si sono ridotti a Barano, comune che è divenuto ufficio di collocamento, perché o sei con loro o contro di loro e quindi non ti spetta niente. E se sei con loro, piovono incarichi, permessi di costruire, sanatorie, e pure ‘u post, come insegna Checco Zalone. La prossima lista già è pronta…» Che dire, “Quo Vadis”? Al comune….