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venerdì, Aprile 26, 2024

Revisori contro Comune: nuovo k.o. per Del Deo

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Gaetano Di Meglio | Non c’è pace tra i revisori dei Conti del Comune di Forio e l’amministrazione. Una guerra continua che arriva anche il parere sfavorevole apposto al Bilancio Consuntivo 2015 che deve essere approvato dal consiglio comunale pena lo scioglimento del civico consesso.
Un parere negativo composto da 45 pagine che fa pendant con tutti gli altri espressi dal collegio fino ad oggi e che, puntualmente, Francesco Del Deo e i suoi consiglieri comunali hanno bypassato in tutte le occasioni. Ora con un parere extra, ora con i chiarimenti resi dell’ex dirigente del III Settore, Enzo Rando.
Oggi la situazione è ben diversa. Ciro Raja, non ha, forse, nessuna intenzione di salvare Del Deo e la sua amministrazione e ha già protocollato la richiesta di rinuncia alla posizione dirigenziale. In più, giusto per fotografare la condizione della maggioranza Del Deo, c’è più di un consigliere comunale che sta scalciando. La manina, questa volta, non tutti hanno la voglia di alzarla. La responsabilità personale in merito al potenziale danno erariale è sempre più che vivo.
Ma la questione politica la tratteremo un’altra volta.
Il lungo documento tecnico, pieno di rilievi e prescrizioni che l’ente deve adottare redatto dai revisori la Dotteressa Giuseppina Acampora, la Dottoressa Maria Pina Iorio e il dottor Lorenzo Vallefuoso è un vero e proprio massacro.
Ci siamo focalizzati, in questa prima puntata, su alcuni passaggi. Eccone il primo
«risultano in bianco – accusano i revosori – gli allegati previsto dal D Lgs 118/2011 allegato 10) – allegato J) e allegato k) riguardanti rispettivamente l’utilizzo di contributi e trasferimenti da parte di organismi comunitari e internazionali e le funzioni delegate dalla regione; risulta in bianco l’allegato previsto dal D. Lgs 118/2011 allegato 10) – allegato b) riguardante la composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato dell’esercizio 2015 di riferimento del bilancio» e ancora «l’Economo ha reso il conto della gestione approvato con determina n. 345 del14.04.2016 mentre gli
agenti contabili interni non hanno predisposto la resa del conto, ai sensi dell’art. 233 del D. Lgs.
267/2000 secondo i prospetti allegati al Dpr 194/1996 mod. 21 e 23; l’ufficio ragioneria, in data 21.04.2016 ha reso disponibili i conti della gestione della società S.I.S. segnaletica industriale stradale S.r.l. e della SO.G.E.T. Spa, ma gli stessi non risultano sottoscritti; l’Ente non è dotato di un Inventario generale aggiornato; con delibera di Consiglio Comunale no 8 del 25.03.2015 è stato approvato solo l’elenco, con la valutazione, dei beni immobili del patrimonio comunale; non risulta allegato al rendiconto approvato dalla Giunta Municipale l’elenco dei crediti inesigibili stralciati dalle scritture finanziarie, come previsto dal D. Lgs. 118 art. l co. 4 lett. n); non risulta il prospetto delle spese di rappresentanza dell’anno 2015 (art.l6, D.L. 138/2011, c. 26, e D.M. 23.01.2012); non sono disponibili gli ultimi bilanci di esercizio approvati degli organismi partecipati e sul sito internet dell’Ente i dati non risultano aggiornati; non risulta trasmessa a questo Collegio, la relazione alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti
degli effetti del piano triennale di contenimento delle spese (art. 2, Legge 244/07, commi da 594 a 599); le attestazioni sull’insussistenza di debiti fuori bilancio e passività potenziali alla chiusura dell’esercizio non sono complete; l’Ente non ha provveduto ad adottare la delibera dell’organo esecutivo di riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, ma ha effettuato il riaccertamento ordinario con determina no 279 del 18.03.2016 del Responsabile dei servizi finanziari e, pertanto, il Collegio non ha potuto esprimere il prescritto parere; non sono stati indicati l’elenco degli indirizzi internet previsti dall’art. 227 co. 4 lett. a) del Tuel; non risulta il piano degli indicatori e dei risultati di bilancio di cui all’art. 227 co. 4 lett. c) del Tuel; nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto, il cui contenuto minimo è specificato nell’art. 11 co. 6 del D. Lgs 118/2011, non risulta illustrata la nota informativa asseverata contenente la verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra l’Ente locale e le società partecipate (art. 11, comma 6 lett. j) del D. Lgs.118/2011); non è allegato al consuntivo in base a quanto previsto dall’ allegato 4.2 punto 4.1 del D. Lgs. 118/2011, la dichiarazione, firmata dal tesoriere/ cassiere, che attesta il fondo di cassa effettivo all’inizio dell’esercizio, il totale degli incassi e dei pagamenti effettuato nell’esercizio e l’ammontare del fondo di cassa effettivo al 31 dicembre dell’anno cui si riferisce il consuntivo. Tali importi devono coincidere con le risultanze del consuntivo dell’Ente».
Una mitragliata di accuse ben chiare che rendono un’immagine abbastanza grigia dell’operato dell’amministrazione di Francesco Del Deo.
Allegati in bianco, atti non completi, atti mancanti e redatti male vanno aggiunti a questi altri richiami.
«Il piano esecutivo di gestione anno 2015-2017 ed il piano degli obiettivi anno 2015 di cui all’art 169 del Tuel è stato approvato in data 30.12.2015 con deliberazione di Giunta Municipale n. 176, quindi a fine esercizio e con notevole ritardo – sottolineano – rispetto ai tempi previsti dalla normativa. l’Ente nell’anno 2015 non ha rispettato i vincoli imposti al patto di stabilità, pertanto nell’anno 2016 è soggetto alle sanzioni previste dalla normativa vigente; l’Ente ha approvato con delibera di Consiglio Comunale no 18 del 04.08.2015 il bilancio di previsione 2015 e pluriennale per gli anni 2015-2017, con parere sfavorevole di questo Collegio; l’Ente non ha provveduto alla verifica degli equilibri finanziari ai sensi dell’art. 193 del TUEL avendo approvato il bilancio di previsione in data successiva al 31 luglio e nella delibera di approvazione del bilancio di previsione 2015 non si è dato atto del permanere degli equilibri di bilancio.»
E’ questa solo l’introduzione.
Dopo un dettagliato screening di tutti i conti, i revisori passano alla parte finale.
«Il Collegio rileva – attaccano ancora – che la relazione predisposta dalla giunta è carente della maggior parte delle informazioni sopra citate. Nella stessa vengono riportati in modo sintetico alcuni dati contabili ricava bili dai prospetti di bilancio e alcuni indici di struttura che propongono un confronto fra i dati contabili ed extracontabili Nella relazione non sono evidenziati – sottolineano – importanti informazioni riguardanti l’Ente; in particolare le notizie riguardanti gli organismi dell’Ente e le partecipate e la situazione dei crediti e debiti reciproci nei confronti di queste ultime. Nella relazione non vengono riportate le garanzie principali e sussidiarie prestate. In particolare per la sua rischiosità il Collegio vuole porre all’attenzione del Consiglio Comunale la garanzia prestata a favore della società Rossi Oleodinamica Srl con il contratto “autonomo di garanzia” a prima richiesta prestata per la società EGO ECO Srl, in ragione del contratto di vendita di automezzi. Alla relazione non sono allegate le relazioni dei responsabili dei servizi con evidenza dei risultati previsti e raggiunti.»
«L’Ente ha approvato il piano esecutivo di gestione – prosegue il parere – e il piano degli obiettivi solo a fine esercizio il 30.12.2015 rendendo in tal modo impossibile effettuare il controllo di gestione previsto dall’art 147 con le modalità stabilite dagli art. 196, 197 e 198 del Tuel. Di conseguenza l’Ente non ha provveduto alla verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati, alla valutazione dell’andamento della gestione dei servizi ed a effettuare il controllo sul vincolo per gli acquisti di beni e servizi di cui all’art. 26 della Legge 488/99 e s.m.i.»
“Mazzate” dai revisori anche sul piano triennale di contenimento delle spese. «L’Ente ai sensi dell’art. 2, commi da 594 a 599 della Legge 244/07, non risulta abbia adottato il piano triennale per individuare le misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo di: dotazioni strumentali, che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio; delle autovetture di servizio, previa verifica di fattibilità a mezzi alternativi di trasporto, anche cumulativo; dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali.»
La conclusione è chiara.
«Preliminarmente il Collegio precisa che lo spirito del proprio operato è stato sempre orientato a fornire all’organo politico dell’Ente il supporto fondamentale alla sua funzione di indirizzo e controllo e fornire suggerimenti per la risoluzione delle molteplici criticità emerse nella gestione dell’Ente.
Il Collegio ribadisce che ha sempre operato in completa autonomia, professionalmente e rispettando i principi della riservatezza. Le norme attuali ed i nuovi principi contabili impongono all’organo di revisione un delicato ed oneroso compito di controllo sull’intera attività dell’Ente. Tuttavia, il Collegio deve rilevare – accusano forte – di trovarsi ad operare in una situazione di disagio, sia logistico che ambientale atteso che, nello svolgimento delle sue funzioni, ha sempre riscontrato un atteggiamento poco collaborativo e, talvolta, irriguardoso nei propri confronti, rilevabile anche dalle affermazioni utilizzate nelle note di alcuni responsabili di settore. Il Collegio ha più volte segnalato, sia nei pareri obbligatori espressi che con proprie segnalazioni agli Uffici e allo stesso Consiglio Comunale, le molteplici carenze ed irregolarità riscontrate, nell’intento di stimolare gli organi comunali e gli uffici competenti dell’Ente ad adottare le misure necessarie per permettere una gestione efficiente, efficace ed economica della macchina comunale ed evitare il sorgere di danni erariali.

I rilievi
In considerazione delle incongruenze, delle irregolarità e dei rilievi formulati nella presente relazione che qui si intendono integralmente ripetuti, si evidenzia:
la rideterminazione dei residui non risulta essere stata effettuata in conformità a quanto previsto dai principi contabili, pertanto è necessario un approfondito riesame; il risultato di amministrazione a causa delle criticità evidenziate nelle procedure di riaccertamento dei residui risulta inattendibile; inoltre la sua composizione non tiene conto di tutti i fondi vincolati dell’Ente e dei rischi futuri e potenziali, pertanto l’avanzo disponibile in esso indicato non è rispondente alla situazione effettiva e lo si ritiene non utilizzabile; il fondo crediti di dubbia esigibilità così come costituito, risulta calcolato non in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente; la contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità concessa ai sensi del D.L. 35/2013 non risulta appostata in modo corretto e si invita l’Ente a rivederne la contabilizzazione; la gestione delle società e degli organismi partecipati è attualmente inefficiente ed è necessario adottare tempestivamente il previsto Piano di razionalizzazione, procedere alla quantificazione della massa debitoria anche potenziale, all’approvazione dei bilanci, ad accelerare la definizione delle procedure di liquidazione in essere, anche al fine di evidenziare la reale ricaduta sull’equilibrio economico e finanziario dell’Ente per poter adottare le adeguate misure di salvaguardia. Non risulta aggiornato l’inventario dei beni immobili ed è inesistente l’inventario dei beni mobili e la gestione del patrimonio risulta essere carente ed inefficiente atteso che le risorse che l’Ente ne ricava sono del tutto inadeguate rispetto alla sua consistenza (per quanto non
aggiornata).
La delicata situazione di liquidità dell’Ente, che ormai riesce a far fronte ai pagamenti solo ricorrendo costantemente all’anticipazione di tesoreria, determina un ulteriore aggravio sul bilancio per gli oneri finanziari, risultando difficile la ricostituzione dei fondi di cassa vincolati».
Secono i revisori, infine, è necessario che l’Ente provveda a: «recepire ed applicare compiutamente i nuovi principi contabili attraverso anche un’adeguata informazione ai responsabili degli uffici; adottare tutti i provvedimenti necessari al fine di evitare il pericolo di un grave squilibrio economico finanziario dell’Ente, in particolare provvedere ad un’analitica e compiuta ricognizione dei debiti fuori bilancio e delle passività potenziali ed a reperire le risorse necessarie per la loro copertura; adottare il Piano di contenimento delle spese; attuare un’efficiente gestione degli acquisti attraverso una trasparente procedura di acquisizione dei beni e servizi applicando appieno i regolamenti comunali; procedere ad un’efficace azione di recupero dell’evasione fiscale ed a verificare l’esatta emissione dei ruoli al fine di evitare eventuali prescrizioni; procedere al riscontro dei ruoli rendicontati dai concessionari al fine di aggiornare gli importi riportati a residuo; provvedere alla verifica dell’esatta quantificazione delle somme dovute dai concessionari ponendo in essere tutte le azioni necessarie per il recupero”.
Ormai la guerra è stata dichiarata. Cosa farà Del Deo? Quali saranno le mosse del sindaco contro l’ennesimo ko ricevuto dal collegio? Vedremo.

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