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venerdì, Aprile 26, 2024

Anteprima. L’ex assessore di Procida Carannante è libero. Annullata l’ordinanza agli arresti domiciliari

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Il tribunale del riesame, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Luigi Tuccillo, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari imposti nei confronti dell’ex assessore del comune di Procida Antonio Carannante.

Accusato di tentata estorsione in danno di un imprenditore di Procida, in concorso con una sua assistita. Non si conoscono le motivazioni, ma da una prima lettura del dispositivo del tribunale, che è stato depositato pochi minuti fa, si può presumere che non sussistono allo stato le esigenze cautelari ed è probabile che il collegio si sia soffermato anche sui gravi indizi di colpevolezza. Nelle prossime edizioni saremo più precisi in ordine alla decisione del collegio del riesame. Le argomentazioni dell’avvocato Luigi Tuccillo hanno minato le fondamenta dell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Roberto D’Auria.

Nel provvedimento cautelare si legge nel capo di imputazione: “Perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, il Carannante, assumendo di agire per conto e su incarico della Giaquinto, con minaccia consistita nel rappresentare a Costaiola Salvadore che nel caso in cui questi non avesse provveduto all’immediato versamento in favore della Giaquinto di euro 20.000, la Giaquinto medesima avrebbe denunciato ai carabinieri i presunti abusi edilizi consumati dallo stesso Costagliola (su un terreno confinante con la proprietà della Giaquinto medesima), aggiungendo che la Giaquinto era “molto arrabbiata “per il fatto che il Costagliola non aveva evaso le sue precedenti pretese e che dunque avrebbe agito nei confronti del Costagliola “a trecentosessanta gradi”, compiva atti idonei e diretti in maniera non equivoca a costringere Costagliola di Fore Salvatore a vedersaglii ingiustamente la menzionata somma di €20000, procurando a se stesso e alla Giaquinto un ingiusto profitto. Non essendo riusciti nel loro intento per cause indipendenti dalla loro stessa volontà. Avendo commessa il Carannante nella sua qualità di pubblico ufficiale ovvero di assessore al comune di Procida con deleghe al contenzioso, Bovara Terra Murata, acquedotto e pubblica illuminazione “.

Questa ipotesi così come è stata contestata dal pubblico ministero Woodcock non ha retto al vaglio dei giudici del riesame e per l’effetto Antonio Carannante è stato immediatamente rimesso in libertà.

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