fbpx
venerdì, Aprile 26, 2024

Lacco Ameno: il porto a secco e i contatori sequestrati

Gli ultimi articoli

Ugo De Rosa | Porto a secco. Nella estenuante querelle tra il Comune di Lacco Ameno e la società Marina di Capitello, che si disputano il molo turistico del comune del Fungo, ecco l’ennesimo sviluppo. Da tempo il Comune sostiene che il concessionario non paga le utenze relative alla fornitura d’acqua, a cui deve far fronte l’ente con le proprie casse. I contatori della fornitura idrica sono infatti intestati al Comune, il quale a suo tempo non fece la voltura verso il privato, e quest’ultimo a sua volta sostiene che l’ente non collabora nel consentire il saldo delle utenze arretrate. Tuttavia da due giorni tali contatori sono stati posti sotto “sequestro”, in quanto l’Evi, l’ente che gestisce la rete idrica, vi ha apposto dei sigilli. Di conseguenza l’intero porto di Lacco non riceve più l’acqua dalla rete isolana. Anzi, anche parte del verde pubblico ne subisce le conseguenze, in quanto anche i giardinieri della zona attingevano l’acqua da quei contatori.

Il concessionario si è quindi rivolto direttamente all’Evi, il quale ha riconosciuto le sue ragioni a ottenere un allaccio autonomo, con tanto di assegnazione dei codici identificativi di attivazione del contratto e del contatore. Tuttavia, nonostante ciò, non c’è stato il materiale allaccio alla rete idrica: pare infatti che la procedura si sia fermata, per motivi “politici”. Eppure, sembra che il Comune abbia saldato gli arretrati dovuti all’Evi, e il concessionario è stato riconosciuto come avente diritto all’allaccio. Cosa è successo? Molto probabilmente la ragione va ricercata come detto a livello politico, a quel duello logorante che si trascina ormai da anni nelle aule giudiziarie tra diverse sedi giurisdizionali, dal Tribunale ordinario a quello Amministrativo passando per l’arbitrato.

A farne le spese, di questa inopinata “siccità” provocata artificialmente, è il molo diportistico proprio mentre ci si addentra nel pieno della stagione turistica. Il privato ha ovviato facendo ricorso a cisterne, autobotti, ma non è difficile prevedere che eventuali disservizi si ripercuotano anche sull’indotto locale, se i diportisti dovessero evitare di scegliere il porto di Lacco come tappa delle proprie vacanze in yacht: a prescindere infatti dal mancato versamento dei canoni annuali da parte del privato nelle casse comunali, la riduzione del volume delle presenze diportistiche significherebbe anche minori affari per le attività commerciali che gravitano nell’area portuale.
In sostanza, la “faida” tra le parti rischia ancora una volta di ripercuotersi su altri incolpevoli attori di un’estate che, a dispetto del clima tutt’altro che canicolare, si preannuncia ancora una volta “calda” sul “fronte del porto”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos