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venerdì, Aprile 26, 2024

Immigrati: ieri Lagnese convocato da Crescenzio Sepe

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C’era anche il vescovo di Ischia, Pietro Lagnese, da sempre sensibili ai temi dell’accoglienza e dell’emigrazione, nell’incontro straordinario della Conferenza episcopale regionale svoltosi ieri a Napoli. Un incontro convocato dal cardinale Crescenzio Sepe, che ha voluto dialogare con tutti i vescovi della Campania, alla presenza del prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone. Che ha raccontato: «Dalla riunione  è emersa una grande disponibilità. Ora faremo dei tavoli in tutte le province per riuscire a concretizzare questa disponibilità attraverso dei moduli di accoglienza coerenti con le richieste».
In Campania dovrebbero arrivare 3 mila stranieri provenienti dalle coste del Mediterraneo: la nostra regione ne ospita già 6500, allocati in 156 strutture differenti.
Ischia, rappresentata ieri da Lagnese, è nuova al fenomeno: la Diocesi figura dunque tra le realtà neofite che hanno proposto nuove soluzioni abitative dignitose da destinare all’accoglienza dei fratelli migranti.
Un connubio, quello tra Conferenza Episcopale Italiana e Prefetti, che assicurerà – al netto delle sacche di resistenza razzistica, che producono sul web accuse infamanti anche sul sistema dell’accoglienza – un supporto ai migranti. E del resto il cardinale Crescenzio Sepe aveva già chiesto alle 25 diocesi del territorio, ai vescovi, ai direttori degli uffici Caritas di rispondere in modo concreto alle richieste dei Prefetti, sulla falsariga di quanto già accaduto – nei mesi scorsi – nelle altre diocesi italiane. E’ arrivato un “sì” quasi plebiscitario, in linea peraltro con gli indirizzi del Vangelo e della religione cattolica, che certo non contemplerebbe una resistenza razzistica al fenomeno delle emigrazioni cui l’Europa assiste in questi anni. E come già raccontato dal “Dispari”, a Ischia la Diocesi ha messo a disposizione a titolo gratuito un immobile di via Leonardo Mazzella, nella zona del cosiddetto Macello. Si tratta di un appartamento adiacente la Chiesa del Buon Pastore, che in passato la Parrocchia ha già destinato ai bisognosi, senza guardare la carta d’identità degli ospitati. Cambierebbe poco o nulla, dunque, non fosse che per le perplessità di alcuni dei residenti della zona.
Lagnese ha ribadito, ad ogni modo, la disponibilità di Ischia, in linea peraltro con la vocazione all’accoglienza di un territorio che ha assistito, nel suo passato remoto, alla madre di tutte le migrazioni, quella dei Greci Euboici.
Ad accogliere gli emigrati, in particolare alcune madri con i propri figli, in particolare proprio la parrocchia del Buon Pastore con don Antonio Angiolini e quella di Ischia Ponte, Santa Maria Assunta, guidata da don Carlo Candido. Realtà che hanno già dato il là alla ricerca di aiuto concreto tra gli ischitani, per la ricerca di letti, coperte, pentole, piatti, una cucina. Tendenzialmente positiva la reazione dell’isola, benché non manchi chi storce il naso. «Da quando Papa Francesco – ha spiegato ieri Sepe – ha lanciato la proposta di accogliere i tanti naufraghi nelle parrocchie, molti parroci campani ma anche famiglie laiche contattano la Curia per mostrare subito la loro disponibilità». Certo, ieri è partita anche la fase 2 del progetto accoglienza: «Vogliamo capire – hanno spiegato dalla Curia – quanti migranti possono essere accolti in ogni singolo ambiente. Per esempio: quanti bagni sono necessari? Chi coordina l’accoglienza nelle chiese?».
Ed è bene che ci sia la massima attenzione, come peraltro sottolineato dal prefetto, «sull’agibilità dei luoghi proposti» che spesso «non hanno il via libera dell’Asl».
Ma certo la volontà della Chiesa è sempre più chiara. Anche perché, come sottolineato da Sepe, «le immagini sconvolgenti di morti innocenti gridano vendetta al cospetto di Dio».

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