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venerdì, Aprile 26, 2024

Il futuro della Diocesi dopo Don Giovanni e Don Nello

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E’ il caso di iniziare con la si “leccano” le ferite in Diocesi? La malizia, come sempre, sta in chi legge, ma andiamo oltre. Ora che il focolare del rinnovamento e della vendetta è ben alimentato dai sorrisetti di gioia e di soddisfazione personale, forse così recita il loro catechismo, la chiesa che viene gestita da Pietro Lagnese, ex parroco di Vitulazio e attuale vescovo di Ischia, si avvia verso la sua prima rivoluzione.

Già ne abbiamo parlato nei giorni scorsi: Don Giovanni Trofa a termine del processo che lo ha visto imputato è stato “condannato” alla clausura perpetua. L’altro parroco, Don Nello Pascale è stato ridotto allo stato laicale. I due processi o almeno così si racconta in sacrestia, hanno visto protagonisti i parroci di Fontana e quello dello Schiappone. Purtroppo non ci sono notizie ufficiali nel merito, solo rumors. E di rumors in rumors, si arriva al momento in cui bisognerà decidere del futuro delle parrocchie che hanno perso il loro pastore.

Nello scorso articolo abbiamo sbagliato alcuni passaggi, o meglio, abbiamo raccontato quello che era allora. Oggi la situazione è un po’ diversa e dovrebbe delinearsi come definitiva. I cambiamenti, rispetto a quanto avevamo saputo in anticipo, Sant’Antuono e San Vito non subiranno nessuna modifica. Chi cambierà, invece, sarà la parrocchia di Buonopane dove arriverà il giovane Marco D’Orio mentre Franco Mattera andrà a Fontana. Una modifica ragionevole, se vogliamo e se pensiamo anche al “portato” delle diocesi stesse. Per quella dello Schiappone, invece si dovrebbe fondere con la Parrocchia del Testaccio.

Una rivoluzione più leggera e facile da realizzare.

Sul tavolo della discussione, ovviamente, restano i vari figli e nipoti del clero locale in giro per l’isola. Le profumerie, i ragazzetti di 10 anni e tutte le altre dicerie di cui tutti sappiamo ma che nessuno denuncia o, come si suol dire da noi, ricostruisce i faldoni scomparsi.

 

4 COMMENTS

  1. E cosi la splendida chiesa di Fontana, (splendida nella pietra,) diventerà come la chiesa di Buonopane ,ovvero una stalla, stalla cosi ridotta dal suo pastore che ora si dovrà trasferire a Fontana

    • La mia chiesa prima di tutto non è una stalla, è una comunissima chiesa come tutte le altre con i suoi pregi e con i suoi difetti … Seconda cosa questa definizione di stalla se vogliamo dirla tutta l’ha data il Gran Parroco Don Giovanni che quando scendeva a Buonopane, non faceva altro che criticarci anche gli abiti che indossavano le persone della mia frazione..l’offesa più brutta l’ha fatta il giorno del lunedi in Albis che definì la statua della Madonna della Porta uno scandalo è una cosa orribile privilegiando la sua statua della madonna della Mercede … quindi visto che siete molto bravi a sputare infamia su altri parroci … fatevi un’esamedi coscienza prima voi e sul vostro amato “parroco” che tutto ha tranne la realtà di essere un uomo di fede 😉

  2. Nulla togliere al caro Don Franco, il quale è anche’egli fontanese, ma molti di noi già ci eravamo abituati all’idea di avere un prete giovane come Don Marco.

  3. Gesù nacque in una stalla. Poi vorrei capire perchè don nello diviene laico e don giovanni in clausura? Perchè due pesi e due misure?

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