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venerdì, Aprile 26, 2024

“Il cicaleggio in atto è pura diffamazione”. Giuseppe Di Meglio: “Più che una bomba è un errore giudiziario”

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Egregio Direttore, non ho ricevuto favori dai Giudici, non faccio parte delle lobby di potere e la mia storia a Barano lo dimostra. Non mi sono piegato con i clan affaristici, ho pagato di persona la ghettizzazione morale e l’ostracismo, ma non me ne pento. Il mio studio è sempre stato aperto a chi avesse avuto bisogno di aiuto e non avesse soldi a sufficienza per pagare gli avvocati e ho spesso difeso gratuitamente e non me ne dolgo. Lo potranno testimoniare decine di avvocati che si sono formati nel mio studio da Carmine Passaro ad Antonio Iacono, da Onofrio Castaldi a Paolo Rizzotto, da Tony Frallicciardi a Donatella Migliaccio, da Rossella Buono a Mario Puca.

Offende la verità la sola ipotesi che il Giudice Polcari mi abbia favorito. Oltre alla spiegazione della vicenda che mi vede coinvolto nella relazione al Consiglio Superiore della Magistratura è frutto di un errore ed anche i Giudici possono sbagliare.

Per comprendere meglio la vicenda, però, ti allego anche una sentenza con la quale il giudice Polcari ha annullato il precetto di pagamento di miei compensi, mi ha condannato alle spese e la Corte di Appello ha accolto il mio appello e ha riformata la sua decisione. Questa è la prova “per tabulas” che il cicaleggio in atto persegue la diffamazione.

La relazione al Consiglio Superiore della Magistratura è frutto di un errore ed anche i Giudici possono sbagliare. I fatti sono i seguenti:

I fatti sono i seguenti:

il 13.11.2013 ricevetti mandato dal dott. Eugenio Polcari, Magistrato, di assisterlo innanzi al Tar del Lazio nel ricorso 3635/2012, proposto contro il Ministero della Giustizia dall’avv. Libonati nel suo interesse. A tale data il dr. Polcari non era in servizio e non espletava attività di Magistrato presso la Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli. Non ho svolto nel processo alcuna attività processuale al di fuori del deposito della nomina, finalizzata ad essere notiziato delle successive fasi del processo. Solo allorquando  viene fissata la Udienza di discussione, a seguito della quale il difensore, ai sensi del CDA 104/2010 , che è stato notiziato,  provvede al deposito delle comparse e delle memoria. Non ho curato la redazione di nessuno di tali atti poichè  il ricorso introduttivo è stato curato da altro avvocato: non vi sono state attività istruttorie, non ha partecipato alla discussione, non ha depositato memoria difensive. Il Giudice Polcari, verso la metà di Gennaio del 2014, comunicò che avrebbe ripreso servizio presso la Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli ed in tale occasione mi disse che non avrei  dovuto più occuparmi  di tali procedimento giudiziario incompatibile con l’attività di servizio quale magistrato addetto alla sezione di Ischia, ove io patrocino.  La revoca del mandato ha effetto immediato ai sensi dell’art. 1722 e 1723  cc., è atto unilaterale ed opera ex-nunc (Cassaz. Sez.III, 11.8.2000,n. 10739).  

Egli mi disse che avrebbe provveduto a sostituirmi con l’avv. Ferdinando Scotto.  Questi, qualche tempo dopo, mi contattò e mi confermò che avrebbe provveduto alla costituzione quale nuovo difensore in esecuzione del mandato che aveva già ricevuto. La Sentenza del Tar del Lazio, intervenuta successivamente, il 5.3.2018, contiene un evidente errore materiale  dovuto alla prassi delle cancellerie di non aggiornare  i dati della costituzioni sul frontespizio dei fascicoli, per cui alla prima pagina della Sentenza nella intestazione appare che il dott. Polcari sia stato difeso da un Collegio di tre Avvocati: l’avv. Libonati, l’avv. Giuseppe Di Meglio e l’avv. Ferdinando Scotto, quando, invece, il procedimento è stato curato dal solo avv. Ferdinando Scotto, che ha depositata la memoria conclusionale e lo ha curato, mentre io era stato sostituito già da anni prima, non ho svolto alcuna difesa, non ha partecipato alla discussione  poiché era stato sostituito da tempo con la revoca del mandato da parte del dott. Polcari.

E’ pertanto erroneo che dal 13.11.2013 fino al 5.3.2018  sia stato il difensore di Polcari perché il mandato mi era stato revocato ed ero stato sostituito. A tale fine ho chiesto al Tar della Lazio con istanza che le alligo per opportuna conoscenza e con preghiera di pubblicarla, la correzione dell’errore materiale consumato e con espressa richiesta di correzione; la istanza sarà trattata nella Camera di Consiglio del 9 Giugno 2021.

La vicenda ha il sapore del paradossale e dell’inverosimile in quanto il dr. Polcari non sarebbe stato così imprudente dal trattare i processi nel tempo in cui io fossi il suo legale. Non corrisponde a verità che il dr. Polcari mi abbia agevolato. Infatti, il dott. Polcari in numerosi procedimenti, da lui decisi con Sentenza definitiva, ha dato torto alla parte rappresentata da me , respingendo le sue argomentazioni.

Di tanto è conferma che non ha avuto alcun riguardo verso la persona del sottoscritto, operando solo secondo i suoi liberi convincimenti:  la Sentenza  1206/2016 emessa dallo stesso Polcari il 29.1.2016, con la quale ha accolto una opposizione al precetto notificato dall’avv. Giuseppe Di Meglio per il recupero di un suo credito personale, ha dichiarato l’illegittimità del precetto condannandomi finanche  alla spese. Avverso quella erronea pronuncia ho dovuto proporre appello e la Corte di Appello di Napoli con Sentenza   4234/2020 ha accolto l’appello e riformata la erronea sentenza del Giudice Polcari. Ed ancora in data 8.1.2016 pronunciandosi sulla opposizione  personale  del sottoscritto alla esecuzione ex-art. 615 cpc contro la Agenzia delle Entrate, errando, si è dichiarato incompetente; infine in data 12.10.2018,  pronunciandosi su ricorso personale del sottoscritto, mi ha dato torto sbagliando e la Sesta Sezione della Corte di Cassazione con Ordinanza del 17.12.19 ha annullata la sua decisione.

Vi sono altre sentenze in cui la parte rappresentata da me è risultata soccombente e sono state modificate.  Alla luce di tali considerazioni appare evidente che io non ho ricevuto alcun favore dal dr. Polcari, che ha operato con autonomia secondo i suoi convincimenti. Quanto alla vicenda dell’Ufficiale Giudiziario dr. Antimo Puca, lo ho assistito innanzi al Giudice del Lavoro in quanto nel 2017 fu collocato arbitrariamente in pensione; la decisione impugnata innanzi al Tribunale ha annullata ed egli è rimasto in servizio fino al compimento del 70° anno; ha chiesto di rimanere in servizio gratuitamente ai sensi della legge 114/2014 e sono stato ricevuto dal Presidente del Tribunale cui ho illustrato la istanza e alla vicenda il dr. Polcari è estraneo. Nulla di più legittimo di tanto.

La verità è che nella Isola di Ischia la delazione anonima è abituale, vola sulle ali del vento, sorprende che i Giudici non se ne avvedano sempre. Grazie per la ospitalità e per la considerazione che vorrà darmi pubblicando questa precisazione con il dovuto risalto. Con stima per il suo spirito libero.

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