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venerdì, Aprile 26, 2024

Capricho, da balera a covo di barboni

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Salvatore Sirabella critica Castagna e attacca Emiddio Calise

IDA TROFA | Poco più di 100 giorni, fa l’amministrazione di Giovan Battista Castagna dopo la pantomima della riqualificazione lampo post voto, emanava un ordinanza definita dagli accoliti del governo locale “Salva Capricho”. L’ennesima presa per i fondelli.
“Pulizia, ripristino e rifunzionalizzazione a tutela della pubblica e privata incolumità, nonché della salute pubblica” cosi l’ordinanza sindacale n.11 a carico dell’Area Tecnica annunciava le posizioni governative. L’obiettivo reale sarebbe stato quello di utilizzare il bar e la sala Tea in favore dei soliti noti.
“Al fine di consentire l’utilizzo della sala bar e della sala tea room“. L’ennesimo proclama fine a se stesso.
Una balera trasformata in covo per senza tetto e latrina pubblica per uomini ed animali proprio sotto il governo Castagna. La verità che Il Dispari denuncia da mesi (per non dire anni!) sta proprio nella relazione dell’UTC di Enzo D’Andrea: “L’interno è accessibile a chiunque attraverso vetri rotti ed una porta aperta. E’ in uno stato di sfacelo. Escrementi ovunque ed una forte puzza di urine. Immondizia diffusa. Intonaci erano ammalo rati, infiltrazioni di acqua piovana. L’impianto elettrico in pessimo stato e pericoloso“,
Mentre l’UTC ritiene opportuno di provvedere al distacco della fornitura di energia elettrica Castagna ordina: “Ci serve, risistematelo!“
Quando come, perchè e sopratutto per chi non è dato sapere? Si consente la devastazione per svenderlo al miglior offerente amico che ne trarrà profitto?

 

 

Sulla devastazione e lo sconcertante stato in cui versa il Capricho di Piazza Marina a Casamicciola Terme è intervenuto l’ex assessore Salvatore Sirabella. Una crisi, o quasi, politica semi interna. Sirabella è noto per il suo non aver peli sulla lingua benché spesso incline a un certo compromesso.
Sirabella ha cosi commentato.

Gira, gira, alla fine, la domanda che si fanno tutti è sempre la stessa. Se questa doveva essere la fine del Caprichio non era meglio lasciarlo a Calise?
“Ti sbagli. Il Capricho innanzitutto non era in fitto. Calise avrebbe dovuto lasciarlo nel 1990 e invece ha intentato una serie di cause, che chiaramente ha perso, durate circa 20 anni. Poi si è inserito il Demanio reclamandone la proprietà. La questione è estremamente complessa ma va sicuramente affrontata”.
Lei attacca anche Calise, l’unico che ne bene e nel male lo ha tenuto in vita anche quando lei amministrava, perché?
“Calise non si è mai voluto impegnare per un fitto congruo. Per quella struttura c’è una stima UTE per un fitto di 270.000 euro annui. Almeno, doveva darci un minimo”.
Una vecchia ruggine la sua?
“No. Fui proprio io a parlargli. Ma non ha mai voluto impegnarsi. Calise che in origine, negli anni 60, aveva un comodato d’uso per 25 anni non ha mai fatto neppure i lavori di manutenzione né ordinaria né straordinaria. Compito della proprietà eppure lui, per quel complesso non ci ha messo granché”.
Insomma alla fine non solo abbiamo questo sconcio in piazza, ma dovremo pagare pure fior di quattrini perché i politici se ne sono sempre fregati?
“L’ amministrazione comunale farebbe bene a spiegare chiaramente come stanno effettivamente le cose. Diversamente tutti, a giusta ragione, vedono lo scandaloso stato dell’immobile e partono le critiche. È francamente incomprensibile il mutismo dei nostri amministratori. Bisognerebbe affrontate l’argomento in maniera pubblica, senza peli sulla lingua individuando le passate responsabilità e proporre valide soluzioni per l’immediato futuro. Invece il silenzio!“
Se non ricordo male, è stato anche lei in amministrazione, ha sostenuto e sostiene Castagna. Dovrebbe sapere bene come stanno le cose. Anche lei ha contribuito a tutta una serie di circostanze. Quindi vorrebbe sforzarsi un po’ di più per aiutarci a capire?
“Vero, sono stato amministratore comunale per alcuni anni e proprio per questo dico che la situazione è estremamente complessa e che andrebbe spiegata e affrontata di petto”.
Quindi come bisognerebbe agire?
“Bisognerebbe che un gruppo anche ristretto di amministratori, si impegnasse a tempo pieno sul problema. Pressare a tutti i livelli l’agenzia del demanio e, contemporaneamente, con coraggio e senza pensare a eventuali futuri problemi con la Corte dei Conti, agire immediatamente e trovare una soluzione provvisoria per la prossima stagione estiva”.
Hanno fatto un’ordinanza,lei lo sapeva, ma oltre le chiacchiere qui è pieno di barboni, quindi?
“No in verità non lo sapevo, ma che ordinanza hanno potuto fare e con quali soldi potrebbero attuarla? La verità è che ci vogliono le palle. E questa amministrazione non le ha! C’è da sgombrare, subito, i tanti occupanti abusivi e ripulire il tutto. Incaricare le forze dell’ordine, vigili urbani compresi, di impedire l’accesso all’immobile da parte dei tanti sbandati che vi dimorano. Punto e basta“.
Si, ma qui parliamo di uno stabile che il comune in tutti questi anni non è stato neppure capace di accatastare. Chi ci ha sguazzato?
“Nessuno. E’ semplice incapacità di assunzione di una qualsivoglia responsabilità. Il fatto che sia accatastato o meno poi non significa niente. Vorrei far capire che in questa circostanza bisogna solo avere le palle e agire. E dire è mio. Un po’ come a dire all’agenzia del Demanio “vienimi dietro”.
I vigili urbani che stanno in mezzo alla piazza devono agire, guardarlo e sfrattare i barboni. Molti erroneamente confondono la cosa con il Pio Monte.
«Il Pio Monte è diverso, non è del comune. Sul fronte Capricho invece, il demanio bisogna ignoralo. Dovremmo avere amministratori in grado di agire immediatamente altrimenti questa estate sarà il disastro completo”.
Questa estate? Ma lei ha visto in che stato è?
“Si può fare, si può fare.“
Bomba o bobcat?
“Pessimista…“

Insomma una pantomima in pieno stile casamicciolese. Siamo ormai ben oltre la fase Pio Monte 2.0. Altro che nuovo Pio Monte.
Il metodo “Kennedy”, la bacchetta magica, le pulizie con guanti e ramazza, ecco il risultato della cura Castagna al Capricho di Piazza Marina: Cacca, urina, degrado, devastazione. Da balera a covo ideale per barboni, debitamente protetti da un reticolo di reti e ferro davanti al porticato e sopratutto tanta omertà.
La cosa ancora più incredibile è che è tutto scritto nero su bianco sulla tragicomica ordinanza sindacale n 11 del comune. E ci fate venire anche i comici di Made in Sud? Senza vergogna! I comici stanno al potere.
Per quanto ci riguarda allo stato permane un serio rischio igienico sanitario. Dalla strada e dalla piazza centrale si percepisce inconfondibile il tanfo di urina e feci. Con il caldo dei prossimi mesi non osiamo immaginare cosa accadrà. Ciò che chiediamo è come mai l’ASL non sia ancora intervenuta.

5 COMMENTS

  1. dove si va stanotte? al CAPRICHIO era la risposta d uso fino a pochi anni fa-si gustava una pizza meravigliosa alle due di notte -la piazza era tutta illuminata dove la gente d estate passeggiava e casamiciola era viva tra le barche attraccate al molo il caprichio aperto e la gente che passeggiava -faceva piacere passare delle ore tranquille e fresche in quei luoghi-pero’ sotto sotto covava la gelosia-la cattiveria di quei uomini politici che l hanno governata da oltre un trentennio fino a domani.invidia contro calise perche’ guadagnava e pagava basso l affito- l inpreditore calise doveva essere spogliato di quel bene pubblico -tutti gli ominicchi davano numeri ma nessuno di loro proponeva sulla carta nuove possibilita’- era solo una guerra ad emilio e forte dal mandato di coloro che li avevano votato (chisa il perche’) sono riusciti a far ritornare con un colpo di bacchetta magica quello che era il posto di cinquant anni fa -cioe’ una latrina pubblica-ma se tanti anni fa c era una donna ( se non erro Sesinella) che puliva i cessi e c era una parvenza DI PULIZIA-adesso non si capisce come usl non prenga provvedimenti contro questi politici che hanno permesso ai casamicciolesi ad un ritorno fetuso al passato.io proporrei a coloro che hanno firmaTO il diniego di continuare l sercizio al Calise di scucire dalle loro tasche i danni che hanno prodotto al popolo casamicciolese perso soldi e dignita’-invece stanno ancora li -si giocano la partita a s cacchi su quello che era l Osservatorio -quello che era il Pio Monte della Misericordia quello che era il Caprichio -quello che era il Cimitero quello che era…………….quegli stessi uomini che gia’ sottobanco si stanno dividendo il territorio ,prossimamente ,con le nuove elezioni. questo vale anche per il comune di lacco ameno ed oltre -forse per l intera comunita’isolana-

    • Mi dispiace contraddirti ma il comune di Lacco Ameno e stato già venduto e comprato da un pezzo….ma Casamicciola fa schifo proprio…

  2. Piazza Marina con annesso cacao io del carico e il normale punto di arrivo di un lungomare scacazzato da cani randagi o condotti dai padroni, abbrustolito dalle rovine del pio monte e dalla vergogna dello scolo della lava.restano i metri del corso bancarella dove ogni giorno si rischia la vita non sapendo se passa prima il pedone o le macchine

  3. Sirabella? Il pseudo manager tarallucci e vino buono per ogni stagione e ladrone…
    Comunque la situazione del CapriCho è davvero indegna…in linea con l’arredo urbano degli altri comuni…

    Marko

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