Quella prevista oggi pomeriggio sarà la riunione dei sindaci che ucciderà, definitivamente, il consorzio CISI. I primi cittadini dell’isola (e dopo il voto all’ATO, Giovan Battista Castagna non delegherà più Silvitelli che metteva solo la firma per la presenza) saranno chiamati a sottoscrivere le decisioni che, per loro, ha preso Pierluca Ghirelli: il CISI sarà ucciso sull’altare profano dell’EVI.
Un modo come un altro per liberarsi di un “peso” pubblico e agire con l’azienda privata. Clientelismo, pratiche al limite con questo o quell’altro grande creditore e una lunga serie di dubbi che saranno fugati molto difficilmente, troveranno una casa ammodernata.
Il piano è semplice. Grazie ai sacrifici dei lavoratori e all’incasso di una quota non dovuta per la depurazione mai effettuata sulle bollette, l’azienda di Via Leonardo Mazzella uscirà – finalmente – dalla liquidazione e, con lo stato di “bonis” accoglierà al suo interno anche tutta la proprietà del CISI.
I primi cittadino sventolano la bandiera della spending review, si atteggiano che così ci sarà un risparmio e una maggiore flessibilità nella gestione. Per noi cittadini, invece, nulla di buono, o nuovo, sotto al sole.