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sabato, Aprile 27, 2024

Monnezza e ruggine: la Forio di Francesco Del Deo

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Lino Ferrara va giù duro: “All’imbarco di Forio d’Ischia, i gazebo privi di teli sono il massimo del paradosso”

 

Se c’è uno che si può definire “lovers” di Ischia e, in special modo, di Forio quello è Lino Ferrara. Il patron di Tutto Sposi e presidente Presidente presso Unione Nazionale Armatori da Diporto ama trascorrere la sua vita privata estiva a Forio. A bordo della sua “barchetta” ormeggiata nel porto.
Un osservatore privilegiato che non ha mai fatto mancare il suo tocco, spesso polemico, nelle ultime estati.
Ieri, con un scatto molto eloquente ha affondato il colpo contro le condizioni precarie del pontile aliscafi di Forio.
«All’imbarco di Forio d’Ischia, i gazebo privi di teli sono il massimo del paradosso. Conservano la bruttura architettonica e mancano del benefico refrigerio. Del resto le amministrazioni pubbliche questo rappresentano, in non senso. Eppure sono sicuro che nei bilanci leggeró di fondi spesi per l’attrazione turistica. Che senso ha attrarre turisti se poi ci si espone a questi scenari da Africa del Nord?» è questo il post con il quale Ferrara critica la gestione dell’amministrazione di Forio che non è riuscita neanche a conservare un dono ricevuto da Alfredo Giacometti.
Solo alcuni anni fa, infatti, l’ente ringraziò molto l’amico di Ischia, Giacometti, ma poi non lo ha saputo conservare.
Ma Lino Ferrara continua nel suo affondo: «E’, però, coerente con i camion della spazzatura parcheggiati sul lungomare che porta a Citara». Mai affermazione più seria poteva essere fatta.
La visione turistica e politica di Francesco Del Deo e dei suoi consiglieri di maggioranza poco attenti è utile solo a portare avanti il sistema della minaccia e del ricatto, dalla denuncia e dell’azione “contro” qualcuno. Che poi, dal Porto a Citara, ci si imbatta in brutture macroscopiche, allora è tutto dire.
La critica di Ferrara, risulta ancora più grave perché rappresenta la rinuncia dell’ente a voler rendere accogliente il proprio territorio. I ferri arrugginiti, i teloni scomparsi sono l’emblema della sciatteria con la quale Del Deo e gli altri consiglieri curano Forio.
Ma se Forio piange per i ferri arrugginiti e l’accoglienza da “Africa del Nord” per dirla con Ferrara, Ischia è messa peggio.
Sono anni che la condizione a tratti ridicola del Pontile 2 del Porto di Ischia aspetta un intervento. Enzo Ferrandino, purtroppo, sulla stessa linea del collega foriano, preferisce occupare il suo tempo a cacciare i disabili dalla piscina comunale o, come vedremo nei prossimi giorni, a veicolare gli appalti per le strutture pubbliche. E la gestione del complesso della Torre di Michelangelo è l’esempio più vicino.
Nessuna copertura. A Ischia non ci sono neanche i ferri arrugginiti e la possibilità, veloce, di poter intervenire a breve. A Ischia c’è solo qualche “letterina” in Regione ma nulla di più. Da parte del Comune nessuna premura per offrire ai tanti turisti che giungono sulla nostra isola un sistema di accoglienza, almeno decente.
Eppure abbiamo il soprintendente cittadino onorario.
Ironia della sorte, Aldo Imer, il soprintendente che dovrebbe autorizzare interventi migliorativi per la nostra accoglienza, oltre ad essere disturbato dai nostri sindaci per i biglietti di “Torri in Luce” non viene sollecitato per intervenire, di comune accordo, sui nostri porti. Del Deo e Ferrandino non hanno nessun interesse a migliorare le modalità con cui vengono accolti i turisti. Quelli, i turisti, non votano.
Ma tornando ad Imer, è alla funzione degli Enti superiori, è il caso di sottolineare che lo stesso Imer è cittadino onorario (non si capisce il motivo!) sia del comune di Ischia sia quello di Forio. Cosa si attende per intervenire? Cosa si attende per farsi autorizzare una copertura anche temporanea a Ischia? Cosa si attende per installare due teloni a Forio?

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