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sabato, Aprile 27, 2024

Il “testamento” di Enzo: “Abbiamo lasciato la cultura dell’accoglienza per quella della scostumatezza”

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Crescenzo Cautiero è morto ieri, sabato 15 dicembre, nel giorno del suo 57° compleanno. Quando abbiamo registrato questa intervista era un pomeriggio di settembre. In piena controra con Ivan alla reception pronto per smontare e Crescenzo che mi aspettava al Bar. Gli avevo chiesto quest’intervista, in previsione di trattare la convention degli agenti di viaggio tedeschi che si è tenuta in Calabria ad ottobre, poi la bagarre del decreto Genova, ci ha portato a vivere un’altra agenda. Oggi, però, le sue parole, sono un monito che riecheggia ancora più forte.

Gaetano Di Meglio |
Ad oggi appare una netta divisione tra il mercato tedesco e quello italiano. Che succede? Ischia ha “litigato” con i tedeschi?
«No, non hanno litigato – risponde Crescenzo Cautiero -. Allora, se torniamo indietro nel tempo, io nel lontano 2004-2005 presentai una società tedesca perché avevo visto un po’ avanti, avevo capito che prima o poi i grandi operatori stranieri sarebbero scomparsi da Ischia perché non vi era più interesse. Pensiamo ad un aereo di 160 persone che arriva a Napoli su cui vi sono circa 80 persone che devono venire a Ischia, e queste sono suddivise in gruppi diretti in diversi alberghi; questo ha un costo enorme. Per l’operatore straniero è più conveniente prendere un aereo di 170 persone e portarle tutti in un albergo solo, come in Spagna, Tunisia e Marocco. L’amore per Ischia da parte dei tedeschi era dovuto ad una serie di fattori che negli ultimi 10 anni si stanno esaurendo. Non è il tedesco che si è disamorato di Ischia, siamo noi che ci siamo messi nella posizione di non farci più amare. Il tedesco che veniva da noi cosa voleva? Beh, faccio un esempio: siamo seduti da due minuti all’esterno di un bar e sono passate nove auto. Rumore, caos… questo al tedesco non piace. Al tedesco gli puoi far trovare anche solo una bruschetta, si accontenta, ma il casino no. E poi, a Ischia prima vi era la gentilezza, io che vengo da una famiglia contadina vi dico che mio padre in campagna quando passavano i tedeschi offriva loro un bicchiere di vino gratis e loro lo ripagavano. Ora passa un cliente in un terreno, viene cacciato. E’ venuta meno la nostra gentilezza. E’ una questione di cultura, noi ci siamo miscelati forse… io sono sposato con una svizzera, ho due figli “miscelati” con la mentalità svizzera e italiana. Questo non è razzismo, ma forse noi ci siamo miscelati troppo con l’entroterra. E’ arrivata la cultura della scostumatezza. Un ragazzo per strada, ad esempio, lo si vede che urla, sputa… io per dire ad un signore che aveva “perso” una cosa da un finestrino, voleva aggredirmi. Siamo diventati tutti scostumati. Nella mia zona c’è Ischia Ambiente che viene a pulire di tanto in tanto. Ma comunque subito dopo c’è qualcuno che viene a depositare in strada ingombranti e altri rifiuti».
Quindi se sull’italiano ha fatto presa questa cultura della scostumatezza, nell’ischitano si amplifica?
«Sull’italiano vi sarebbe un altro discorso da fare – precisa l’albergatore ischitano -. Anche gli italiani sono diminuiti, ma il mercato tedesco ci dava la linfa per andare avanti perché iniziava a metà febbraio e ci portava fino a due settimane dopo la Pentecoste con molte presenze e poi riprendeva dal 22 agosto fino a metà novembre. Ci dava la possibilità di programmare e stare tranquilli. Il problema ora è che sono venute meno proprio Austria, Svizzera e Germania. Lì c’è un problema nostro, non dovuto solo al fatto che non trovano più le cose belle. Se andiamo a vedere Ischia a 360 gradi, è ancora una bella isola, ma, come si legge anche dai questionari di soddisfazione, il problema principale sono il traffico e il disordine. Non dicono che sia sporca, tranne qualcuno che passeggia in alcune aree e trova, come accade a Piano Liguori o Fondo d’Oglio, degli ingombranti (ma poi non ho compreso perché non usare il servizi di raccolta di Ischia Ambiente e andare a buttare i rifiuti altrove). Il problema principale è il traffico e il mancato rispetto delle regole, come il parcheggio selvaggio. Ad esempio il traffico ai Pilastri si forma perché le auto vengono lasciate in sosta in modo errato. C’è bisogno di applicare le leggi. C’è un disordine in strada grandissimo, io penso che se vi fosse il rispetto delle regole stradali il problema del traffico sparirebbe. Sull’isola manca anche questo, oltre che un piano di accoglienza. Quando uno arriva sull’isola il nostro biglietto da visita è il porto, noi abbiamo cacciato i pulmini turistici per far stare le auto di noi ischitani. Si dovrebbe dare la preferenza al turista che deve essere accolto nel migliore dei modi. Non abbiamo più la cultura dell’accoglienza. Noi abbiamo lavorato solo perché ogni anno vi è stato un evento. Quanto al mercato tedesco, sono 4 anni che per motivi di salute ho diminuito le mie visite frequenti in Germania. Ora ha iniziato mio figlio a muoversi. Abbiamo visto che manca la comunicazione. Noi abbiamo un ufficio in Germania che ci costa, però voglio evidenziare un aspetto: io per 26 anni mi sono impegnato a recarmi sempre in quell’ufficio, i miei figli mi chiamavano “il papà con la valigia”, io vado in giro e invito persone a venire a casa mia, a Ischia. Io se a te che vieni a casa mia, ti faccio arrivare al parcheggio e inizi a vedere disordini, caos e la casa la trovi disordinata… ci si va una volta e poi basta. Dire ad un turista “vieni a casa mia” significa che deve poi trovare un territorio bello e ordinato. A spese mie ho portato dei tour operator, ad esempio, ma hanno avuto la sfortuna di venire a fine mese e trovare il mercato comunale sempre aperto il giovedì e sabato e ci hanno fatto presente il caos. Io parlo per l’isola, non per me. Ad esempio per il mercato la soluzione sarebbe quello di spostarlo al Palazzetto per eliminare il traffico. Per non parlare della problematica della promozione. Da 4 anni non vi è pubblicità… pochissima di alcuni imprenditori, ma si è soli. In questi giorni nella zona di Salisburgo è stata pubblicata una offerta sui miei due alberghi e ho speso importanti cifre, ma ho pubblicizzato l’isola, non solo i due alberghi. Qui nessuno ti dà niente, anche l’unione dei comuni per la tassa di soggiorno non ha portato a nulla. Dopo il terremoto mi permisi di dire: facciamo il Capodanno a Casamicciola, chiamiamo la Rai o Canale 5, investiamo 1 milione di euro per questo. Mi fu risposto “come facciamo”; eppure le entrate della tassa di soggiorno sono cospicue».
– Bisognerebbe però smontare questo mito della tassa di soggiorno. La tassa di soggiorno è un introito che hanno i Comuni da investire poi in servizi e turismo.
«Ma se noi investivamo 1 milione e poi registravamo un aumento del 25% delle presenze, non avevamo recuperato il milione?»
– Non sarebbe più importante cercare di recuperare fondi altrove per la comunicazione?
«Ora stavo leggendo dell’internazionalizzazione del prodotto, che è un intervento finanziabile. Ma noi qualcosa la dobbiamo fare».
– Torniamo al mercato tedesco…
«Da circa 4 anni non facciamo più comunicazione, più o meno da quando non vi è più Maurizio Maddaloni alla Camera di Commercio che, per Ischia, spingeva pur non avendo più la sua agenzia sull’isola. Facevamo serate con il nome “Ischia”, due voli con tale nome… davvero tante iniziative con la Camera di Commercio di Napoli che ora è commissariata ad anni».
– Come funziona con i voli?
«Praticamente la Camera di Commercio dava un supporto di 60 euro a passeggero, ma ciò accadeva anche con il Quadrante e altre realtà. Ma sono diversi anni che non vi sono più i voli charter. Alcuni li ho fatti io e ora vi è un imprenditore tedesco che sta portando avanti l’iniziativa, con un mezzo da circa 60 posti. Poi c’è un operatore vicino Brema che fa 3 voli l’anno. Charter non ve ne sono, sono tutti voli di linea. Noi stiamo programmando, assieme ad altri imprenditori di Ischia, per il 2019 un volo charter dall’Austria per fine stagione, da fine agosto a metà novembre. Un esperimento per poi metterlo per tutta la stagione nel 2020 ad eccezione di luglio ed agosto. E ancora cercare di portare a Ischia questo modello tipo Pantelleria, dove i 15/20 alberghi dell’isola si sono associati e hanno organizzato loro i voli e a noi tour operator vendono la camera e il volo. Sempre una iniziativa del privato».
– Di cosa ha bisogno il mercato tedesco?
«Il mercato tedesco ha bisogno di comunicazione. Se si va indietro, a quando vi fu l’epidemia di colera, ad esempio, da Ischia partirono tanti imprenditori che portarono avanti grandi iniziative in Germania per non perdere il mercato. Allora era molto difficile, oggi sarebbe semplice. L’anno successivo lavoravano. Credo che serva, ora, uno sforzo completo da parte di tutti, dai commercianti ai camionisti. Non dico solo uno sforzo economico, ma anche morale. Io sono rimasto molto colpito dalla Slovenia. Quando vi andai per la prima volta pensavo di trovare un paese in difficoltà dopo la guerra civile, invece ho trovato la “Svizzera”, ho fatto il mio primo volo charter con una compagnia slovena di proprietà della Lufthansa. Ho trovato ordine e precisione, tutto perfetto. Quindi penso che se ci sono riusciti loro, perché non ci riusciamo noi? Ad esempio a Forio ci siete mai andati verso le 11? Vi è caos perché le persone parcheggiano male. Non c’è rispetto delle regole».
– Il mercato italiano è in calo?
«Sì, e l’errore è anche nel praticare le tariffe di bassa stagione in alta stagione. Fino a 5 anni fa vi erano tariffe di “bassa stagione” fatte da una serie di alberghi in mesi precisi e questo dava la possibilità all’albergo di stare aperto qualche mese in più facendo lavorare i dipendenti. La maggior parte dei turisti venivano a fare le cure termali e l’economia girava. Poi abbiamo perso. Negli ultimi 2 o 3 anni i prezzi bassi invece di praticarli a gennaio, febbraio e marzo, vengono praticati fino a giugno. Questo è l’errore».
– E la concorrenza? Subiamo la concorrenza di altre località?
«Ischia si fa da sola la concorrenza sul mercato italiano abbassando i prezzi, non dando un servizio. Nel bene o nel male negli hotel di Ischia sono stati fatti investimenti. Il problema è la tariffazione. Io lo vivo di persona. Il cliente che viene nel mese di gennaio o febbraio non è peggiore, ma è diverso, più semplice. Questa tipologia di turista mischiato con chi veniva nei mesi di maggio – giugno, che era di livello un po’ più di alto, ha portato questi ultimi a rinunciare a Ischia. Ma si deve aggiungere anche che il mare non è più pulito… il problema è questo. Le persone chiedono le bandiere blu. Ma noi siamo rovinati, ad esempio domenica scorsa il mare ai Maronti era sporco e i turisti si lamentavano molto. Ciò incide più dei costi. Sono stato alle Eolie da Milazzo, sono stato alle Tremiti, alle Egadi… costi superiori ai nostri. Ad esempio per le Tremiti la nave veloce costa 19 euro a tratta, dal 1 giugno costa 4 euro in più, l’aliscafo costa 28 euro. Stessa cosa per andare da Milazzo a Lipari, ci vogliono 22 euro. Forse per Ischia il biglietto del traghetto con l’auto è troppo alto, potrebbe essere inferiore del 20%, ma questo discorso dei costi per Ischia non lo vedo come il problema principale. Potrebbe essere una selezione per non far arrivare troppe auto. Ci sono alcune problematiche relative ai servizi, come ad esempio i reparti bagagli sugli aliscafi. Questo si deve fare».
– Parliamo del comune di Ischia…
«Sono 18 anni che sono in questa strada. Se si entra nell’albergo si può pensare che io sia pazzo perché basta vedere quanto è stato speso per le camere, poi ci si affaccia e si trova sempre lo stesso problema. Ad esempio negli orari di ingresso e uscita dalle scuole… se il parcheggio del Polifunzionale invece di essere sempre pieno di spazzatura fosse vuoto, tutti i genitori potrebbero attendere i ragazzi lì e non creare caos. L’ho detto ai vigili, ma è come se nessuno sentisse. Nel parcheggio invece delle auto in sosta vi hanno messo rifiuti speciali, auto rotte, auto sequestrate… vi è anche un asilo ancora chiuso. Io 10 anni fa feci richiesta per poter pulire le aiuole, non mi hanno mai risposto».
– E per l’aspetto turistico?
«Il Comune deve far rispettare le regole. Ad esempio sono contrario all’apertura di via Iasolino. Via De Luca la farei a senso unico con una pista ciclabile. Porterei tutto fuori».
– E non significherebbe spostare il problema in un’altra area?
«No. Io ora dico: le strisce blu a via De Luca, da Piazza degli Eroi al porto, sono occupate da tutti i commercianti della zona che hanno fatto l’abbonamento e parcheggiano lì. Se devo comprare qualcosa non posso parcheggiare. Ciò è sbagliato. Questa è Ischia. Per non parlare delle strisce blu ad Ischia Ponte, in zona pedonale».
– C’è una cura per il turismo?
“Comunicazione. E organizzare convegni europei sulla medicina termale. Dovremmo contattare i medici di famiglia tedeschi, ad esempio, e creare un evento annuale a Ischia, per spiegare loro le proprietà delle nostre terme, così da spingerli a promuovere i trattamenti presso i loro assistiti. Anche perché la cassa mutua tedesca rimborsa una piccola cifra da qualche anno. Dobbiamo investire per la bassa stagione e per l’alta stagione. L’errore più grande è quello di abbassare i prezzi ma lo stiamo facendo un po’ tutti. Una strategia sbagliata».
– Come è il trend?
«Al momento non è buono».
– Quale è il problema?
«Non è che i turisti non vengono ad Ischia per un motivo preciso. Ma vi sono stati degli stop. Ad esempio da marzo, da dopo le elezioni vi è stato un fermo. In bassa stagione vengono persone di età più matura, ma in questo periodo di crisi forse pensano di dover aiutare i figli e la famiglia. Vi è un momento di impasse, ma se non sistemiamo il paese non andremo avanti. L’ordine e la pulizia rappresenta l’80% del nostro successo, insieme al rispetto delle regole».

 

4 COMMENTS

  1. Come fare a dargli torto, sono cose che tutte le persone “pensanti” dicono da tempo. Questo Signore le ha riunite tutte con vera intelligenza e lungimiranza. Come fare a non ascoltarlo, solo le menti dei nostri politici che ci amministrano non riescono a capirlo. Questo è molto grave, per il futuro dell’isola.

    • Diamo la colpa sempre ai politici o a chi ci amministra, ma dove lo mettiamo il senso civico degli isolani?
      Ci sappiamo adeguare facilmente quando andiamo al nord o all’estero, una volta sull’isola ne combiniamo di tutti i colori, traffico, pulizia delle strade, tassisti che sfrecciano per le strade, rispetto dell’ambiente e cosi’ via. Il problema è che gli stessi genitori, prima dei figli , non conoscono il rispetto di queste cose.
      Il tutto è poi un boomerang per la nostra economia,lavoratori d’albergo che non riescono a lavorare oltre i sei mesi, i commercianti che devono combattere per quadrare i conti, e cosi’ via…Sveglia!!!!! prima che sia troppo tardi.

  2. La buon anima di Crescenzo non aveva ragione ma di più…..
    indotto isola d’ Ischia = turismo
    infrastrutture isola d’ ischia malate = turismo malato
    amministrazione alberghiera isola d’ ischia malata = turismo malato
    amministrazione politica isola d’ ischia malata = turismo in coma(come d’altronde lo sono chi amministra ma forse ancora non lo sanno)
    accoglienza ed educazione alla accoglienza degli ischitani malata = turismo morto!

  3. Bel testamento spirituale, ma a nuie ce piaciono e bancarelle, la ruota panoramica e quatt trikke trakke. E chest’è.

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