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venerdì, Aprile 26, 2024

Due pillole estive di 4WARD – una settimana dopo

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L’isola felice da ritrovare – Il viaggio a Idra (lo scrivo all’italiana), in Grecia, di Sandro Florenzo & C. ha scaturito un dibattito su Facebook rispetto alle peculiarità di quest’isola; prima fra tutte, la sua densità abitativa. Se pensiamo, infatti, che parliamo di cinquantadue chilometri quadrati rispetto ai quarantasei di Ischia, lascia basiti confrontare i suoi meno di tremila abitanti contro i nostri sessantatremila.

Qualcuno potrebbe osservare che anche l’Isola d’Elba supera i duecento chilometri quadrati di superficie pur avendo all’incirca la metà dei nostri indigeni; ma laggiù, in Grecia, tutto ciò non rappresenta solo un problema morfo-antropologico, ma attesta anche l’esistenza di una precisa strategia di marketing turistico. Quella, cioè, che manca dalle nostre parti, dove ancora oggi, a distanza di circa settant’anni dal fenomeno-Rizzoli, si continua a navigare a vista cullandosi sugli allori di un passato di cui, finora, siamo stati protagonisti non per nostre capacità, ma solo ed esclusivamente per grazia ricevuta.

Idra non vuole mezzi di trasporto diversi dai muli, neppure le biciclette; Idra, di conseguenza, non pensa a creare strade diverse dalle sue mulattiere; Idra ha deciso che il progresso non deve intaccarne la genuinità; Idra non si è preoccupata di essere fuori dal tempo, perché con tutti i limiti di appartenere ad un paese che non vive certo il suo momento migliore, riesce comunque a rappresentare una meta vacanziera esclusiva, accogliendo un target medio di livello decisamente invidiabile.

E allora, il dibattito dov’è? Troppo semplice abbandonarsi alle inguaribili nostalgie di chi vorrebbe riprendersi il proprio tempo migliore riportando indietro le lancette dell’orologio e le pagine del calendario. Ischia non potrà mai tornare quella di una volta, quella dei nostri padri, quella dei pescatori e contadini ritrovatisi imprenditori del turismo per un miracolo che dura da quattordici lustri. Ischia ha il dovere di ridisegnarsi, di rigenerarsi, di adeguarsi ad un mercato in cui la competizione diventa sempre più difficile da sostenere; ma per poterci riuscire, è indispensabile ritrovare la propria identità di isola felice, a cominciare dal ruolo di noi ischitani da interpretare dal più insignificante al più determinante dei nostri comportamenti quotidiani. E, credetemi, mi riferisco prima ai cittadini comuni e, solo un attimo dopo, agli amministratori pubblici.

Abbiamo ancora tanto da dire al mondo, grazie al patrimonio inestimabile di cui godiamo, ma è ora di darci tutti una regolata, smettendola di guardarci indietro. Il futuro ci aspetta, ma non in eterno. E se la crisi di entusiasmo ci rende alquanto remissivi, proviamo a trovare qualche stimolo in più nel pensare al futuro dei nostri figli in maniera sistemica: ripensare Ischia –lo ripeterò anche mille volte, se necessario- è ancora possibile. Basta volerlo!

Della Giunta e del Consiglio – Stiamo assistendo alla solita “tarantella” di notizie riguardanti la formazione della Giunta di Enzo Ferrandino e la “spartenza” della torta di tutto ciò che fa parte del “palazzo”. In tanti vorrebbero farci pensare, attraverso una ridda di voci che sembrano oltremodo note, ad una forte crisi in seno alla compagine vincitrice, un malessere che caratterizzerebbe la nuova maggioranza che sta per cominciare il suo nuovo percorso di cinque lunghi anni. Altrettanti si illudono che Enzo e i suoi non riusciranno a trovare la quadra per riuscire a limitare il più possibile gli scontenti che di certo, più di sempre, non mancheranno. A tutti dico senza timore di smentita: state tranquilli e non illudeteVi! Il collante del potere fa miracoli, almeno a breve termine. Questa classe dirigente è lo specchio fedele del paese che l’ha eletta, com’è giusto che sia in ogni democrazia che si rispetti; ne consegue che c’è ben poco di cui filosofeggiare. Ischia, alle elezioni di giugno, non è stata in grado di interpretare la chance della discontinuità (il cambiamento è altro), sacrificandola sull’altare dell’egoismo e della più comoda consuetudine nell’allinearsi al potere temporale; e chi ne ha beneficiato, ovviamente, oggi si sente in diritto di proseguire in quel cammino che già da tempo ha prediletto clientele, giochi di potere e divisioni, aziende partecipate allo sbando, privilegi, minacce e penalizzazioni. Un sistema che ha diviso il paese tra amici e nemici ma che, soprattutto, non accenna neppure minimamente a voler focalizzare gli obiettivi indispensabili a svoltare. Quindi, amici Lettori, bisogna rassegnarsi! Il Consiglio Comunale sarà convocato di qui a un paio di settimane; altrettanto presto conosceremo Vice Sindaco e Assessori e, di lì a poco, scopriremo i premiati, i trombati, i delusi e i traditi. Non sono affatto preoccupato da quello che ci aspetta, perché come ho già avuto modo di scrivere più volte, almeno per quanto mi riguarda, “cchiù nera r’a mezanott nun po venì”. Prego solo, in cuor mio, che tutto non degeneri oltre misura, perché temo sempre più il consolidamento di un processo degenerativo, socialmente parlando, che ove mai riuscisse ad innescare la spirale dell’assuefazione nel nostro piccolo contesto isolano non potrebbe che condurci verso una strada senza uscita. Di cuore, quindi, mi auguro che molto presto Enzo Ferrandino dimostri di non essere ostaggio né del suo predecessore, né della lunga schiera di petentes che ancora lo tirano per la giacca, facendo il Sindaco sul serio. Come vedi, caro Enzo, continuo a usare la maiuscola: fanne tesoro!

3 COMMENTS

  1. Ho letto con attenzione questo articolo e volevo fare delle riflessioni:
    – il signor Davide Conte se non erro è stato consigliere comunale e con le mani nell’ammisnistrazione di Ischia per svariati anni e non mi sembre che abbia fatto qualcosa per arginare il problema traffico ne di dare un impronta di marketing diversa alla nostra isola;
    – è frutto di totale ignoranza paragonare un isola come Idra, che è più piccola di Vivara, all’isola d’ischia che ha un numero di visitatori stagionale che di gran lunga supera il milione;
    – perchè non si critica la politica locale, compresa quella fatta da Davide Conte, degli ultimi quarantanni che ha permesso ad imprenditori, che non vedono aldilà del proprio uscio, di relizzare casermoni per acciogliere il peggior turismo esistente in Italia e nel mondo.
    La mia non è una polemica ma una riflessione

  2. Nunzio ha ragione su tutto tranne sulla grandezza di Idra… é più grande di Ischia, altro che vivara, ma scarsamente abitata, come la maggioranza delle isole Greche!

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