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venerdì, Aprile 26, 2024

Ciao Bri! E’ morta l’ultima edicolante di La Rita e Piazza Majo, Brigida Iaccarino

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Se ne è andata cosi, in punta di piedi. Così come era abituata a vivere, discreta e riservata. Senza mai dare fastidio. Un giorno brutto, più brutto di tre mesi fa. È solo oggi, che, davvero, il nostro mondo di bambini che non volevano crescere ci è crollato addosso. Non so se c’è in giro una altra “Brigidina e’ Paoluccio”, quella che risolveva i problemi a tutti, quella che si metteva sempre in discussione. Lei altruista, medico, infermiera, commercialista. L’ultima edicolante di Piazza Majo e La Rita. Nulla avrebbe potuto spaventarla nell’arte del fai da te.Coraggiosa e ferma per sua scelta sempre ultima nella lista delle necessità. Nulla era impossibile ed insormontabile. Neppure raccogliere i pochi averi, da una casa diroccata, portarli via dalle macerie dondolando al ritmo di una suonerie da cellulare. Eri tu, eri Brigida, eri casa nostra, il nostro porto franco, quello sicuro in quella casa-edicola nella curva del Purgatorio. Eri tu nelle campagne della tua Montecito.
Eri tu, la tua 126 rossa che ti ha fatto piangere mentre la trainavano via per la rottamazione, la nuova Atos fiammante con la quale scorrazzavi trangugiando panini e mortadella.
Forse è stato proprio quel tuo essere a portarti via, cosi, sul più bello, direbbe l’improbabile sceneggiatore di questa storia. E’ successo. Chissà come. Il tuo grande cuore non ha voluto più saperne. Cattivo e crudele t’ha portata via. Hai lottato sempre come una leonessa e quella lotta alla fine è stata il pretesto della tua fine. Mai doma, mai paga, sempre ad armeggiare e lavorare. Addio Brigida Iaccarino, persona onesta, moglie, madre e nonna amorevole. Avresti potuto tutto, hai scelto prima di tutto la famiglia (tutta) e le sue necessità.
Come in un’eterna corsa Brigida ha deciso, o forse è stata semplicemente la vita, di lasciare il suo cammino terreno a 90 giorni esatti da quella maledetta notte che ci ha strappati via dal nostro angolo di mondo, due date, un unico destino nella tragedia che la prematura perdita di una persona amata può rappresentare. Lei la roccia, il pilastro indistruttibile. Un giorno triste sul calendario di un anno cattivo. Con enorme tristezza, questo 2017, prosegue portandosi via un altro personaggio importante della nostra comunità. Un altro pezzo di un paese malandato e ferito saluta congedandosi da una vita che troppo spesso ci riserva solo enormi, insostenibili, macigni.
Questo non basterà a lavar via il dolore di chi ti ha perso per davvero.
Di te resta il ricordo di una persona solida e amorevole. Il valore, la tua presenza lasciano un enorme vuoto. Riposa in pace e magari cerca di riorganizzarti subito un’altra attività. Vogliamo poter pensare che resti ancora lì ad ingegnarti sul dafarsi, conti, calcolatrice, ago e filo alla mano ad armeggiare. Non ci restano grandi parole, solo un grande vuoto che difficilmente si potrà colmare.
Essere figli, nipoti, comunità è un privilegio che solo quando ci viene sottratto dall’inesorabile evolversi degli eventi ci lascia comprendere l’assenza. Una triste verità che i poeti insegnano e la vita drammaticamente riconferma. I volti svaniscono, svaniscono le loro voci, gli abbracci che ti hanno fatto grande, anche se faresti di tutto per tornare bambino e ritrovarlo ancora lì quell’abbraccio con cui stringevi tutto il tuo mondo. Non lo so come, però so che oggi siamo tutti più poveri e soli.
Custodirò per sempre, dolcezza di quel bagno caldo, i codini alla Candy Candy, il vestitino rosso con i fiori bianchi, il profumo di uova e pancetta e l’enorme tenerezza della tue ricette per la Bolognese e un insuperabile Risotto alla Milanese. Ti lascio lo smalto ed il rossetto rosso.
Ciao Brigida.
Tua Rusella

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