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sabato, Aprile 27, 2024

Chiariello: “Al Barano non c’è chi possa spaccare la partita”

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La vittoria ottenuta sabato pomeriggio contro il Monte di Procida ha proiettato il Barano a 7 punti in classifica, addirittura fuori dalla zona che oggi lo costringerebbe a disputare i play out. La squadra di Billone non è stata bellissima, ma ha saputo soffrire e colpire l’avversaria proprio nel momento in cui tutto lasciava intendere che un pari sarebbe stato accettato come oro colato, a causa della ingenua espulsione rimediata da Monti jr. Insomma, il Barano non da spettacolo ma la concretezza sta cominciando a diventare la sua vera arma di forza, come con passione insegna il suo allenatore. Della squadra isolana e delle sue prospettive (ma non solo) abbiamo parlato con il suo difensore Pasquale Chairiello, vera punta di diamante della rosa bianconera.

Chiariello, quanto è stato difficile, anche se forse non lo è stato, calarsi nell’ambiente Barano dopo la sua permanenza ad Ischia?
“Passare dall’ambiente ischitano a quello baranese non è stato difficile, anche perché già conoscevo qualche giocatore bianconero ed inoltre da Ischia non sono arrivato solo io ma anche altri calciatori. Quindi già conoscevo un bel gruppetto di ragazzi. Rispetto a quello di Ischia, l’ambiente di Barano è sicuramente molto più tranquillo. Noi calciatori possiamo allenarci in modo più tranquillo, anche perché – ovviamente – la società ha una storia diversa e ci lascia lavorare senza assilli particolari. C’è la giusta pressione a Barano. L’impatto, comunque, è stato positivo e tutti noi che eravamo ad Ischia ci siamo inseriti subito”.

In cosa è cresciuta la squadra, se seconde te è cresciuta, in queste prime settimane di campionato dopo il “ritiro”?
“Sicuramente il Barano ha perso calciatori importanti, ma ne sono arrivati altri con ottime caratteristiche. Nelle prime partite è stato difficile giocare tutti insieme anche perché fare la preparazione ad agosto sull’isola è molto difficile perché molti giocatori lavorano. Miglioriamo di settimana in settimana, siamo sulla buona strada ed i risultati positivo aiutano a crescere. C’è ancora tanto da lavorare, però”.

Un risultato positivo lo avete ottenuto sabato scorso contro il Monte di Procida. Benchè fossimo solo alla sesta di campionato, nello spogliatoio – alla vigilia – avevate la sensazione che quella partita avesse un peso specifico maggiore rispetto a tane altre?
“Si, non possiamo negare che nello spogliatoio sapevamo che quello di sabato sarebbe stato uno scontro salvezza come quelli conto Pimonte e Volla. Certamente, in casa dobbiamo dare qualcosa in più, quindi se vogliamo ottenere una salvezza tranquilla dobbiamo fare più punti possibile in questa fase. Abbiamo avuto un buon impatto, ma dobbiamo pensare che ogni partita è uno scontro diretto per noi. L’imperativo deve essere fare più punti possibili”.

Cosa manca al Barano di oggi – a livello numerico in rosa, magari in qualità oppure in uomini che possano coprire ruoli ad oggi poco coperti – per ottenere la salvezza che lei descrive come tranquilla?
“Conoscendo il mister, certamente vorrebbe un parco calciatori più ampio. Secondo me, in rosa manca qualche calciatore di esperienza. Abbiamo molti giovani validi, ma nel campionato di Eccellenza, anche visto che sono possibili 5 sostituzioni, sicuramente avere calciatori in panchina che possa fare la differenza, che possa spaccare la partita, sarebbe importante. I nostri giovani non possono fare la differenza, quella la dobbiamo fare noi calciatori più esperti. I giovani vanno lasciati crescere, non gli si può chiedere tanto. Se poi danno qualcosa in più, tanto meglio”.

In estate ha avuto l’opportunità di giocare con l’Ischia, lo Sporting Ischia, in Eccellenza. Poi tutto è svanito per i fatti che sappiamo ed ha scelto Barano. Le ha lasciato un po’ di amarezza il non giocare la massima categoria regionale in gialloblu?
“Dopo l’anno di Promozione, che per me è stato il primo, sarebbe stato bello dare continuità al progetto in iniziato appunto in Promozione. Sicuramente, mi ha deluso il comportamento della dirigenza, che ha comprato il titolo e poi lo ha rivenduto. Mi è dispiaciuto per i nostri sacrifici e per chi è stato vicino alla società. Valeva la pena fare l’Eccellenza. Però, il calcio è fatto così e si deve andare avanti. Comunque, il Barano mi ha cercato anche quando io avevo un certo accordo con l’Ischia in Eccellenza. Non si è fatto nulla ad Ischia e quindi ho accettato volentieri Barano”.

Ad Ischia il calcio non è scomparso grazie all’iniziativa dei tifosi. Come vedi questa scelta dei supporters gialloblu?
“Da quello che posso leggere sulla stampa, vedo che la gente ha accolto bene questa iniziativa. Credo abbiano fatto una gran cosa a non far scomparire una squadra nel Comune di Ischia. Era impensabile che i colori gialloblu sparissero. E’ vero che partono dalla Prima Categoria, ma stanno facendo cose buone e spero che prima possibile arrivino dove merita l’Ischia. Mi ha fatto piacere che i tifosi si siano impegnati in prima persona anche perché l’anno scorso non erano molto presenti come sono stati domenica al Rispoli. Vuol dire che vogliono fare le cose fatte bene. E’ vero che la Prima Categoria non gli appartiene, ma per fare le cose fatte bene si deve partire dal basso e loro lo hanno fatto”.

Chiudiamo con un pensiero sulla vostra prossima partita, che sarà contro la Sessana. La classifica dice che sarà uno scontro diretto, anche se sulla carta i sessani hanno una rosa che può ambire a ben altri obiettivi. Per voi, comunque, sarà importante uscirne indenni…
“Sabato sarà uno scontro diretto ma, come dice lei, la rosa della Sessana poteva far presagire aspettative diverse in questo inizio di stagione. Ma il campionato è equilibrato, quindi ci si può trovare sotto anche se si ha una rosa per vincere il campionato. Noi dovremo andare li a fare la nostra partita, cercando di dare continuità ai risultati. Fare punti fuori casa per noi è importantissimo. Dovremo pensare solo a fare bene”.

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