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sabato, Aprile 27, 2024

Savio: “Al Real Forio manca esperienza, contro la Frattese dobbiamo trovare il gol”

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Non è un momento felice per il Real Forio, ancora a zero punti (e zero gol all’attivo) dopo 4 giornate di campionato. I biancoverdi sono stati brutti solo una volta, spesso sfortunati, e stanno pagando a caro prezzo ogni errore fatto. Della situazione che sta vivendo la squadra di mister Flavio Leo ne abbiamo parlato con uno dei membri più esperti del gruppo, quel Pasquale Savio che è arrivato la scorsa estate dal Barano.

Savio, dopo due importanti stagioni al Barano ha deciso di cambiare e trasferirsi al Real Forio, che è la squadra del Comune dove è nato. Una scelta innanzitutto di cuore, quindi…
“Diciamo che nel calcio si vive di momenti, quindi ogni esperienza ha il suoi ciclo ed è giusto che uno che giochi a calcio si abitui a stare in piazze diverse”.
Passiamo all’attualità. Il vostro campionato è iniziato piuttosto male. Avete subito quattro sconfitte in quattro partite, cosa che sicuramente non vi aspettavate, ma forse non se l’aspettava nessuno.

Cosa crede vi sia mancato in questo inizio di stagione, nel quale – va detto – avete incontrato quattro fra le migliori della categoria?
“Devo dire che quando una società sceglie di ricreare una situazione intorno ai giovani ci può stare, specialmente all’inizio del campionato, che si possa soffrire. Ciò, credo, è dato dalla mancanza di esperienza. Perché se togliamo la prima partita – quella contro la Maddalonese, in cui non siamo proprio scesi in campo – le altre gare le abbiamo perse con il minimo scarto, fallendo tante occasioni, prendendo un palo e sbagliano due calci di rigore. Questi sono tutti episodi che, magari, una squadra con una maggiore esperienza fa girare a favore suo, mentre ad una squadra che ne ha poca vanno tutti contro”.

Poca esperienza vuol dire anche poca cattiveria? Mister Flavio Leo in alcune ultime occasioni ha detto che al Real Forio manca quella sotto porta…
“Non direi. Io penso che l’esperienza serva a leggere bene le situazioni che si vengono a creare in mezzo al campo. Per questo faccio un esempio: sabato pomeriggio a Pozzuoli, un classe ’97 ha avuto una occasione da gol praticamente a porta vuota e non se la aspettava. Magari se avesse avuto esperienza avrebbe potuto aspettarsi che il portiere usciva a vuoto e non fallire l’occasione. Uno più esperto avrebbe potuto prevedere cosa stava per accadere. Però, devo dire che questi sono dettagli che nel calcio non trovano riscontri, quindi sono tutte ipotesi soggettivi”.

Come sta vivendo lo spogliatoio del Real Forio questa brutta situazione, siete a zero punti dopo un mese di campionato, che si è venuta a creare?
“Diciamo che la situazione brutta nasce dalla scelta di affrontare un campionato con tanti punti interrogativi. Ora, l’importante – secondo me – è essere consapevoli che la scelta è stata quella. Se si prende atto che la scelta è stata quella e si lavora con tranquillità, prima o poi i punti verranno. Anche perché il Real Forio ha calciatori validi. Se poi, dopo la scelta fatta si entra in un contesto di paura ed ipotizza di poter retrocedere, fermo restando che la squadra ha anche alcune lacune, a quel punto nei calciatori subentra la pressione di dover fare per forza risultato. Qui, poi, ci vorrebbero altri calciatori che sanno mantenere la tensione ed in questo momento in squadra ce ne sono pochi”.

Ovviamente fa riferimento ai pochi calciatori di esperienza che il Real Forio ha secondo lei?
“Ogni partita la affrontiamo con quattro o cinque under in campo. Non si deve pensare che la domenica si deve vincere per forza, perché questo si fa avendo l’esperienza e soprattutto delle caratteristiche fisiche, tecniche e mentali giuste per affrontare una partita. Dire ai giovani di dover raggiungere per forza un risultato può far si di perderli e di conseguenza il risultato può tardare ad arrivare. Mentre, se si riesce a mantenere la calma, sa che la società aveva questi obiettivi e si potevano prevedere le difficoltà iniziali dopo aver incontrato le migliori, si può lavorare meglio”.

Quindi voi senatori potete definirvi tranquilli rispetto a questa situazione che state vivendo?
“Tranquilli noi non possiamo essere. E’ la società a dover essere tranquilla. Noi non possiamo essere tranquilli perché i punti oggi sono zero. Dobbiamo infondere serenità all’ambiente. Il calcio è uno sport di squadra e in una squadra ci sono anche i giovani, che devono anche affrontare le pressioni del pubblico, visto che a Forio – a differenza di altre piazze – c’è l’esigenza di confrontarsi con esso. Comunque, non tutti i calciatori hanno la capacità di confrontarsi con l’esigenza di raggiungere a tutti i costi il risultato”.

Cosa vi dice il mister su questa situazione e su cosa state lavorando principalmente in questa settimana?
“Noi lavoriamo sempre su tutto, sul centrocampo, sulla fase difensiva, sulla fase offensiva. Il mister, comunque, si sta rendendo conto che la squadra sta crescendo. Penso che la migliore nostra partita sia stata quella del turno scorso. Dopo la prima, che è stata pessima, abbiamo man mano migliorato. Poi, nel calcio si deve essere bravi a tramutare gli episodi in proprio favore”.

Come tutti i suoi compagni, ha avuto difficoltà in alcune gare o spezzoni di gara che ha giocato. Il mister vi ha messo in campo e fatto giocare con più sistemi di gioco. In quale fra tutti quelli provati si trova più a suo agio, si muove meglio, e perché?
“Questa domanda non l’ho mai sofferta. Nella mia carriera ho giocato in tutti i moduli possibili, anche in posizioni più avanzate ed arretrate. A me, il sistema di gioco non interessa”.

Domenica vi dovrete confrontare con la Frattese, un’altra squadra che in questo momento va per la maggiore. Pensando alla partita, quale è la prima cosa che le viene in mente?
“Oggi, alla quinta giornata, penso e spero insieme ai miei compagni di reparto, che il Real Forio ha bisogno di fare gol. Spero che riusciremo a fare più di un gol. Nelle prime quattro partite non siamo riusciti a segnare, pur avendo tante occasioni non siamo riusciti a metterla dentro. Spero che il Forio riesca a segnare, chiunque faccia gol, che sia Savio od un altro. Penso che se riusciremo a segnare, riusciremo anche a gestire il campo in maniera diversa, avendo anche persone veloci che negli spazi possono far male. Fino ad oggi non abbiamo avuto questa fortuna e spero che ce la faremo”.

Credo vi pesi a voi attaccanti il non essere riusciti a segnare finora…
“Non pesa a noi attaccanti, pesa alla squadra. Peserebbe se tutti segnassero e solo uno no, ma questo tipo di astinenza pesa alla squadra. Nel calcio si fanno punti quando si fa gol”.

Sta seguendo il Barano in questo campionato, visto che ha passato anni importanti in bianconero?
“Si, lo seguo perché ho vissuto due anni in quello spogliatoio. Gli aquilotti avevano già una ossatura, che hanno rimodellato perché hanno perso dei pezzi, ma sono costruiti diversamente da noi. Il Forio tenta di far giocare di più i giovani mentre il Barano ha una squadra più per raggiungere un obiettivo sicuro e sperare in uno migliore. Sono due tipi di costruzioni differenti”.

In base a quello che ha potuto vedere finora, le chiedo che tipo di campionato è quello di quest’anno di Eccellenza rispetto a quelli che ci sono stati negli anni scorsi? Pensa sia più facile o più difficile?
“Se è più difficile o più facile potrò dirlo ad aprile, dopo aver visto tutte le squadre che lo compongono. Posso dire che il Forio, a differenza del Barano dell’anno scorso, ha delle caratteristiche tali da consentirgli di vincere anche contro squadre che vanno per la maggiore. Perché ha calciatori bravi a saltare l’uomo, ragazzi di esperienza in mezzo al campo, anche ha se tanti giovani che sono alla prima esperienza nella categoria. E quando qualche pedina viene a mancare si può soffrire e soccombere all’avversario. I campionati, alla fine, si equivalgono negli anni. Poi possono esserci periodi in cui i calciatori migliori di raggruppano tutti in un girone ed in altri no”.

E’ più fiducioso o preoccupato in questo momento per il Real Forio?
“La mia unica preoccupazione è che i giovani possano avvilirsi e non riuscire ad esprimersi. Diventerebbe dura, ma è un rischio che la programmazione societaria può correre. Diversamente, se arrivasse qualche risultato, i ragazzi potrebbero esaltarsi e magari dare più di quello che è nelle loro possibilità. Diciamo che le prossime due partite saranno importanti. Servirà anche un po’ di fortuna”.

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