fbpx
sabato, Aprile 27, 2024

Il vescovo Lagnese lascia Ischia?

Gli ultimi articoli

Che la chiesa di Ischia sia in fermento lo abbiamo scritto ad aprile. Un fermento che è diventato visibile a tutti con l’allontamento di don Giovanni Trofa e di Don Nello Pascale dalle rispettive parrocchie. Una separazione forzata dei due preti dallo Schiappone e da Fontana in seguito ad un processo basato su alcune lacunose accuse e che, nel frattempo, si sta svolgendo nelle sedi opportune.
Una distacco, quello tra parroco e fedeli che, specialmente a Fontana non viene vissuto bene, che è sfociato in più di un episodio poco gradevole e che vede una “resistenza armata” che difende Don Giovanni a spada tratta contro il nuovo corso imposto dalla diocesi ischitana.
La verità è che il clero locale si porta dietro anni di pettegolezzi e di storie personali dai contorni più che discutibili e che, oggi, quando si punta il dito e si mette sotto processo due esponenti dello stesso sistema, è naturale che le reazioni vadano tutte contro il vertice della “gang”. In questo caso il vescovo.
Accolto pochi anni fa, in una domenica di maggio, Lagnese è crollato sotto il peso e il paragone del suo predecessore. Quel Filippo Strofaldi che ha lasciato in molti un buon ricordo e che ha pagato dazio quando si è messo contro il sistema del clero imperante locale (vero don Gino Ballirano?). Lagnese sarebbe potuto passare per il vescovo della riabilitazione. Avrebbe potuto iniziare un percorso di pulizia (come dice qualche tifoso del vescovo) e buttare fuori chi non andava bene. Invece il parroco di Vitulazio ha scelto di dare voce ad un singolo movimento a discapito del resto della comunità cattolica isolana. Una scelta che non lo ha aiutato e che oggi, non gli consente di gestire in maniera unitaria il gregge.
Una gestione complicata, un ambiente poco sereno che, secondo le migliori fonti del Dispari in Diocesi, dovrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione in Diocesi. A Febbraio, infatti, è previsto il cambio della guardia. Sempre secondo i rumors che ha captato “Radio Dispari” al posto di Pietro Lagnese (ma non volendo iniziare un nuovo toto nomi, per lo evitiamo anche se ne siamo a conoscenza) dovrebbe giungere nella diocesi ischitana un altro vescovo. Un monsignore che viene dal “cuore della terra di mezzo”. Non da un libro di Tolkien, bensì dall’entroterra campano.
Ma se la voce sulla sostituzione del Vescovo Lagnese è una voce, per la Diocesi, invece, è tempo di crisi politica e di futuro incerto per i servizi che si stanno realizzando al Polifunzionale di Ischia.
Per colpa di Isidoro Di Meglio, oggi Enzo Ferrandino è in rotta di collisione con il sindaco di Ischia, Giosi.
Una patata bollente difficile da manovrare che vede da una parte gli obblighi e le responsabilità rispetto ai danni erariali e dall’altra i servizi che offre la Diocesi. I locali, sono stati dati in comodato gratuito per un anno dal Comune alla Diocesi. Durante la presenza in giunta di Isidoro Di Meglio, però, il Comune ha “speso” una bella cifretta di euro dei cittadini per realizzare opere murarie e non solo. Una scelta, quella del Comune di Ischia – figlia della politica clericale di Isidoro (che nel frattempo è scomparso dai radar della politica) – che ha consentito sia al cambio della “destinazione d’uso” dei locali sia al successivo allargamento. E oggi ci troviamo con Giosi Ferrandino da un lato che spinge per far liberare i locali mentre, per una posizione più light, il vice. La questione dovrebbe essere semplice: il comodato d’uso non si può più fare, ma se anche pensiamo ad una soluzione possibile per far restare la “chiesa” in quei locali è vero che dall’altro lato si blocca sia il trasferimento degli uffici comunali. Una situazione ancora in travaglio. Per il parto, però, ci vuole tempo.
FEDELI PRO DON GIOVANNI. Dulcis in fundo, siccome ne stiamo collezionando tante, eccovi una deliziosa lettera anonima giunta in redazione.
« Eccellenza, siamo nell’anno della Misericordia e ci saremmo aspettati come comunità cristiana una particolare parola di attenzione verso due sacerdoti che come altri hanno donato tutto se stessi per il Vangelo e che Lei ha allontanato dalla Diocesi senza aiutare la comunità diocesana a capire il perché e permettendo al pettegolezzo di strada e di stampa costruito ad arte, di dilagare. La Sua incomprensibile sordità ai continui inviti a fare chiarezza si scontra e stride con un Pontefice che della chiarezza ha fatto uno dei suoi obiettivi. Ancora non ci ha detto da chi o chi ha mosso accuse verso due sacerdoti da molti stimati e si sente dire che anche un altro sarebbe prossimo a incappare nelle maglie della stessa situazione. Strano che tutto si stia muovendo con Leo e la sua coorte! Avete sporcato anche la memoria di Mons. Pagano e Mons. Strofaldi che hanno avuto questi sacerdoti come loro più stretti collaboratori. Come potete celebrare l’anno Santo della Misericordia Voi che diabolicamente avete ordito tutto questo? Papa Francesco parla di una chiesa e di una umanità che ha bisogno di Misericordia e non di giudizio e Voi vorreste farlo passare per chi ha sguinzagliato i lupo a caccia dei preti corrotti. Se si guarda intorno e prende informazioni, si accorgerà che quelli che le sono più vicini e da lei scelti, non sono migliori! Siete stati diabolici e come potete parlare di misericordia? Dovete inginocchiarvi, Lei e i suoi famelici accusatori, e chiedere perdono a Dio e all’intera comunità diocesana per quello che avete organizzato! Ma la verità presto verrà alla luce e le suggeriamo di dare le dimissioni in vista di quel momento, perché nessuno potrà zittire la voce della verità con il silenzio della ipocrisia che l’ha caratterizzata fino ad oggi! Saremo al fianco dei nostri parroci per qualsiasi azione necessaria. Stiamo in attesa, poi… qualcosa accadrà!» Una lettera firmata dai “I fedeli che aspettano il ritorno dei due parroci”.
www.ildispari.it

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos