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mercoledì, Maggio 15, 2024

Post-frana: fatti, non parole! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 03 dicembre 2023

Il 26 novembre, quindi esattamente domenica scorsa, ricorreva il primo anniversario della terribile frana di Casamicciola. Non è un caso che sette giorni fa io non abbia scritto nulla al riguardo: non avevo nessuna intenzione di unirmi alle passerelle e al coro dei messaggi spesso scontati che in tanti, invece, hanno inteso pubblicare. Ma soprattutto, ho preferito evitare di ricordare anch’io al mondo, piccolo o grande che sia quello dei nostri Lettori abituali, il bruciore di una ferita ancora aperta e che quando sarà rimarginata lascerà comunque un segno indelebile sulla pelle dell’Isola intera e di tutti noi, a prova di qualsiasi tentativo di chirurgia plastica.

Abbiamo pagato caro e amaro il prezzo della ribalta mediatica che, ingratamente, ci è stata dedicata, con buona pace di quei sindaci mai troppo capaci di farsi e farci rispettare. I mesi trascorsi non hanno minimamente contribuito a quella rinascita tanto auspicata in seno a una stagione che per tutte le località turistiche ha portato numeri importanti in linea col trend di ripresa post-Covid e la voglia di vacanza sempre crescente, ma che a Ischia non si sono visti affatto. E come se non bastasse, si è appalesata tutta l’approssimazione di una classe imprenditoriale abituata a raccogliere a piene mani i proventi del turismo, ma che quando si tratta di assumere iniziative nei momenti più delicati proprio non riesce a metterci nulla di suo, se non i soliti piagnistei sotto forma di appelli all’assistenzialismo pubblico.

In questo frattempo, oltretutto, si sono acuite anche le difficoltà enormi già presenti in tantissime aziende locali, che dopo l’ulteriore contrazione degli incassi e della durata della stagione hanno registrato passività più che temibili, che ne hanno messo seriamente a rischio la stessa esistenza in vita, prestando il fianco ad investimenti dalla terraferma di non meglio precisabile provenienza, affidabilità, competenza e, talvolta, liceità.

Ecco, se da una parte continuano ogni qualvolta possibile gli attacchi a Ischia e ai suoi indigeni, per tutti habitués dell’abusivismo edilizio nonché causa ed effetto del male assoluto e delle reazioni distruttive della natura su questo scoglio, l’unica speranza concreta di poter mettere una pezza a questo genere di avversità e cercare di risalire la china sta nell’evitare il più possibile di parlarne e farne parlare, affidando al buon senso di tutti noi la capacità di uscirne e a quell’ottimo tecnico dell’on. Giovanni Legnini di continuare con la sua concretezza indefessa ad agire alla grande ovunque necessario. Della serie: se proprio non avete fatti da offrire, risparmiate almeno le parole inutili!

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