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Il David di Donatello potrebbe parlare ischitano | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 2 aprile 2023

Il 10 maggio prossimo, in diretta su Raiuno, andrà in onda come ogni anno la cerimonia di assegnazione dei prestigiosi premi cinematografici “David di Donatello”.
Quanti di Voi hanno avuto modo di ammirare sul grande schermo “Il signore delle formiche”, diretto da Gianni Amelio? Ebbene, onore al merito, sono ben undici le nomination ai “David” ottenute da questa splendida pellicola: miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura originale, migliore attore protagonista, migliore attore non protagonista, migliore scenografia, migliori costumi, miglior trucco, miglior acconciatura, miglior montaggio, miglior suono.

Non sono solito seguire questo genere di eventi in tivù, ma gioco forza stavolta lo farò! Perché in pochi sanno che “Il signore delle formiche” ha molto di Ischia in sé. Non a caso, insieme allo stesso Gianni Amelio e a Federico Fava, tra gli autori della sceneggiatura originale di questo film candidata al riconoscimento, c’è anche Edoardo Petti. Che è mio amico. E che è bravo di suo, prima di essere il figlio del grande Sandro.

Edoardo è una persona colta e di grande sensibilità, che sa conquistarti con la sua capacità di affrontare piacevolmente qualsiasi argomento. E in fatto di cinema, non è nuovo a produzioni importanti. Ultima solo cronologicamente, quella di “Hammamet”, sempre al fianco di Gianni Amelio, in cui viene raccontata la storia di Bettino Craxi con un’interpretazione di primissimo livello ad opera di Pierfrancesco Favino.

In passato, per l’esattezza cinque volte dal 2011 al 2022, mi era già capitato di sperare in un analogo riconoscimento per il figlio di un altro carissimo amico: si tratta di Filippo Gravino, anch’egli sceneggiatore di successo dal curriculum altrettanto invidiabile e figlio del compianto prof. Elio. Ma qualcosa mi dice che questa di Edoardo potrebbe essere la volta buona. E grazie a lui, il “David di Donatello” potrebbe parlare un po’ ischitano, credo per la prima volta nella sua stessa storia.

In bocca al lupo, Edo! Di certo non siamo i soli a incrociare le dita e ad essere fieri di Te. Anche lassù.

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