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mercoledì, Maggio 15, 2024

Traffico e trasporti marittimi: mal ritrovati! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 7 aprile 2024

Il giro di boa di aprile è già alle nostre spalle, il meteo a Ischia diventa sempre più clemente e la stagione turistica 2024, dopo le consuete ma pressoché inutili presenze di una Pasqua particolarmente bassa, cerca stancamente di prendere il volo. Ma ancora una volta, tra le tante incompiute e problemi irrisolti delle nostre sei amministrazioni locali, pronte a barcamenarsi tra sequestri di aree pubbliche, scontenti politici, ricorsi e cause perse, continuano ad essercene due del tutto insostenibili: il traffico e i trasporti marittimi.

Per il primo non ci sono proprio più parole da spendere, se non gli improperi di chi, come me, non riesce a concepire come sia possibile che lo scarso amor proprio e l’incompetenza di certi amministratori consenta ai turisti in arrivo da ogni parte del mondo di coesistere con una densità di circolazione degna delle peggiori metropoli e che rende del tutto inutile il tentativo di andare in vacanza su un’isola per allontanarsi dal caos della propria quotidianità. Mi sento un po’ demente a parlare ancora una volta di questo argomento, ma non è colpa mia se all’orizzonte non si intravede alcuna soluzione possibile, men che meno quella che dovrebbe essere la normale collaborazione pubblico-privato nell’ambito dell’ormai consolidata incognita DMO in seno al Comune di Ischia. Per non parlare della sinergia tra i sei Comuni, assente ingiustificata.

Anche il secondo problema, quello dei trasporti marittimi, è del tutto avvilente da trattare. Ci si sente impotenti rispetto a compagnie traghetti rifugiate da anni nella scusa che l’armamento privato non prende più sovvenzioni pubbliche e, di conseguenza, con i loro soldi fanno quel che possono (o che vogliono?). Ma continuare a vedere per gran parte navi arrugginite, vecchie, lente e talvolta indecorose anche negli interni, con tempi di percorrenza che nemmeno il “Salvatore Marino” e le navi di famiglia di “Cartusciello” avrebbero mai pensato di aumentare così come avviene oggi, ci pone in seria difficoltà sul piano della competitività e dell’immagine della nostra offerta turistica. Non che da questo contesto intenda risparmiare gli aliscafi, per carità, non fosse altro che per la rendita acquisita con le inopinate sospensioni invernali temporaneamente tacitate dalla velocità nella bella stagione. Ma anche lì, tra aria condizionata a palla e sovrannumeri, non è difficile eccepire qualcosa d’importante. Senza per questo dimenticare il denominatore comune più importante: i costi fin troppo esorbitanti e pregiudizievoli nell’economia di una vacanza.

Quanto durerà ancora questa nostra inerzia assoluta?

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