Ringraziando il nostro Direttore per avermi ricordato questo triste anniversario, oggi dedicherò il 4WARD a Luciano Bondavalli, rispolverando in abstract l’editoriale che gli dedicai a suo tempo.
Il primo “Valentino”, la creatura a mio giudizio più importante di Luciano, accolse per lunghi anni la vera élite dei nottambuli ischitani e dei frequentatori abituali dell’Isola, in particolare nel periodo in cui, tra i parati millerighe biancoverdi, le palme disegnate, i bamboo verniciati bianchi e un poster di un leone che “copriva” amorevolmente la sua leonessa, le note del mitico Luciano Bruno consacravano il vero, indimenticato piano bar “made in Ischia”, mentre fiumi di champagne e mazzi di rose rosse inondavano i tavoli degli ospiti vip: un format di grande successo che, per un po’ di tempo, Luciano clonò anche a Cortina d’Ampezzo in versione winter.
Quattro erano gli elementi caratterizzanti di Luciano: il sorriso sornione (per molti ma non per tutti), la camicia scollata, il bicchiere di Glen Grant e l’immancabile sigaretta, maledetta amica consumata in quantità industriali, pur consapevole che forse un giorno, com’è poi accaduto, avrebbe potuto tradirlo.
Un uomo, Luciano, che ha avuto il grandissimo merito di sapersi rendere eterno, nel senso che la sua personalità, a differenza di altri, non ha mai perso carisma tra le varie generazioni, dimostrando così una versatilità non facile da adottare per un uomo della sua età, nella piena consapevolezza che le abitudini dei giovani (e quindi il loro linguaggio, le loro esigenze, il loro modo di comunicare) cambiavano vertiginosamente. Allo stesso modo in cui, sorprendendo un po’ tutti, ha saputo calarsi alla grande anche nel ruolo del genitore –per così dire- tardivo.
Benché preoccupato, negli ultimi tempi, dal fatto che due figli maschi potessero rinnovare la presenza nei suoi locali di un cacac…o come me, sentivo con certezza Luciano ricambiare appieno la stima e il bene che gli volevo. L’ultima riflessione su quella che, a nostro comune giudizio, è stata l’involuzione del divertimento dei giovani, fu la seguente: “Ricordi quando, a fine serata, ci fermavamo a parlare nel locale o al Mystere o al Dionisio, e tanti come te mi confidavano se erano riusciti o meno a rimorchiare questa o quella ragazza? Adesso il mondo è talmente cambiato che da un po’ di anni questo genere di confidenze vengono a farmele le donne, lamentandosi di aver preso un “palo” con un ragazzo che, magari, ha preferito l’uscita con gli amici alle loro avances”.
Con Luciano persi un amico! E a quanto pare, non fui il solo.