fbpx
venerdì, Aprile 26, 2024

TIFO ED IDIOZIA. Visto dalla Piazza di Geppino Cuomo

Gli ultimi articoli

Spesso mi chiedo in che mondo viviamo. Spesso mi viene il dubbio di abitare in un posto meraviglioso e che lamentarsene, nonostante tutto sia dare uno schiaffo al destino. Poi una mattina ti svegli e ti trovi di fronte qualcosa di inusitato, impensabile anche se immagini che a pensarlo possa essere stato un mentecatto. Apri il giornale online e ti trovi di fronte ad uno striscione a carattere sportivo ( che eufemismo) che invece di incitare alla vita, all’ottimismo, all’entusiasmo, eccedeva in cretineria ed esortava il bombardamento di Napoli da parte di Ucraini e Russi. Ci riferiamo a qualche deficiente tifoso di squadre di calcio. Non voglio nemmeno sostenere che i tifosi di un squadra siano diversi da quelli di altre squadre, qui parliamo di imbecilli che possono e nel caso potrebbero appartenere a qualsiasi squadra.. Ma come si fa, in un momento di grande sconforto se non mondiale almeno europeo, inneggiare alla guerra per sostenere una squadra di calcio. Solo una mente distorta e bacata può pensarlo. Ma se un tipo del genere è da internare e curare, ci aspettiamo che le forze dell’ordine lo scovino e lo arrestino, per farci capire che noi viviamo in una società dove queste cose non sono ammesse e che a tutto c’è un limite. Saremo anche il paese del sole, della pizza e del mandolino, ma siamo gente civile che sa stare allo sfottò finchè lo sfottò è intelligente e di buon gusto. Non ce la prendiamo perché ci vogliono bombardati, ma ce la prendiamo perché si gioca sulle cose serie e non è il caso di farlo. A qualche ora di volo da noi la gente muore, i bambini piangono e sono spaventati, soffrono la fame e la sete e noi giochiamo a fare i deficienti, no, non si può.

GUERRA
Qualche italiano a Kiev pur volendo scappare, pur avendo grande paura, è rimasto perchè la moglie ucraina non è voluta andar via. E proprio costui ci ha descritto il sentimento patriottico di questa gente, secondo lui sconosciuto in Italia. Gente disposta a morire ma non ad arrendersi. Secondo lui la soluzione a tutto sarebbe la resa dell’Ucraina e salvare così la vita a tanti cittadini che altrimenti moriranno. Un ucraino vissuto in Italia ha fatto il percorso inverso, nato lì, vissuto in Italia, è ritornato a Kiev per combattere i russi ed ha ribadito:” capisco l’italiano, ma lui una casa, intesa come patria ce l’ha, la mia invece è qui e non potrei trovarla da nessuna parte se mi arrendo. Vivere qui sotto la bandiera russa, significa non vivere più. Se non posso nemmeno scendere in piazza per dire la mia, che libertà è? Noi lottiamo e rischiamo la vita per la libertà e senza libertà non serve vivere.” Da brividi. Vedere scene di mamme che spingono i figlioletti di pochi anni verso il treno in partenza della Polonia, affidandoli al loro destino, sperando che qualcuno li raccolga e li faccia crescere in un mondo libero e loro rimanendo in patria per combattere nella speranza di conservare la libertà che la Russia vuole togliere.

LAVORI PUBBLICI
Che qualcosa non andasse nei lavori pubblici del rifacimento dei marciapiedi, si vedeva ad occhi nudi, ma non sospettavamo che si arrivasse a questo. Un po’ di disorganizzazione spesso la si riscontra e a volte si chiude un occhio, ma qui si è andati oltre. Strano vedere i carabinieri a colloquio con i responsabili dei lavori sulla strada, ma nessuno sospettava. Invece cantiere sequestrato e lavori fermati. Cosa è successo? Si sono riscontrati lavoratori in nero e mancanza di sicurezza sul lavoro, oltre a riscontrare materiale scadente impiegato( almeno cosi dicono coloro che dovrebbero sapere). Ma è possibile che anche nei lavori pubblici si devono riscontrare irregolarità che in genere si riscontrano nei lavori privati? Bene ha fatto il sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino ad alzare la voce e preannunciare denunce. Non ci si può fidare più di nessuno a questo mondo.

RIDUZIONE PER NATIVI E FAMIGLIA
Un argomento che mi sta molto a cuore. Un argomento che una società civile avrebbe dovuto risolvere da tempo e che invece non prende nemmeno in considerazione da anni . Sono anni infatti che ne parliamo, che lo suggeriamo ai nostri politici di turno che siedono in contesti validi politicamente. Si tratta della riduzione del biglietto marittimo Ischia Terraferma e viceversa. Al momento attuale viene concesso ai soli residenti ischitani, capresi e procidani. Noi abbiamo suggerito che la riduzione venga estesa non solo ai residenti, ma anche a chi su queste isole vi è nato e che per vicende personali è dovuto emigrare e sistemarsi altrove. Non va bene. Perché per ritornare nella propria terra, per far visita ai propri genitori e parenti deve essere trattato come un turista? Vi sembra logico? A noi no. La regione Sardegna da tempo applica la riduzione ai nativi dell’isola anche se non residenti ed anche ai loro familiari, riscontrabili dal certificato di stato di famiglia. Ischia appartiene all’Italia e quindi perché i sardi si e noi no? La regione Campania, quando accorda i contributi alle compagnie di navigazione dovrebbe pretendere proprio questo. Non pensiamo affatto che se tale riduzione fosse accordata, le compagnie di navigazione correrebbero il rischio di fallimento, non sono certo centinaia e centinaia i nativi che ritornano sull’isola, al massimo sono nell’ordine di decine. Accordarla, è solo civiltà.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos