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domenica, Aprile 28, 2024

The Champions. Which Champions? | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 3 ottobre 2023

Oggi è il giorno di Napoli-Real Madrid in Champions League. L’ultima mia partita all’ancora San Paolo, oggi Maradona, fu proprio la precedente gara contro le merengues del 7 marzo 2017. In terra spagnola, perdemmo tre a uno dopo essere passati in vantaggio con lo splendido gol di Insigne da centrocampo. Usciti dal Bernabeu, il mio amico Seby mi disse due cose: “Adesso hai capito perché il Real ha scelto Benzema e non Higuain? Metti l’anima in pace: al ritorno, ce ne vengono a fare altri tre in casa nostra”. Giusta profezia: finì esattamente con lo stesso risultato!

Come arriva il Napoli a questa sfida così importante? Innanzitutto da capolista del girone, proprio insieme ai madrileni. Poi, con un campionato in netta ripresa: lo auspicavo alla vigilia di Lecce-Napoli e, fortunatamente, la vittoria limpida con tanto di clean sheet è parsa più un ottimo allenamento che non una gara ufficiale. E’ altrettanto palese che la situazione con Osimhen non sia ancora del tutto chiarita o, quanto meno, lo è con città e tifosi ma non ancora con la società, che con le ultime dichiarazioni a tutela del calciatore non ha certo risolto il problema di aver pubblicato un video su TikTok che, se non avesse avuto fini offensivi, non ci sarebbe stato motivo di rimuovere e, successivamente, giustificarne i contenuti con un comunicato stampa.

E ancora, con Rrahmani infortunato e Juan Jesus indisponibile, da un lato stiamo scoprendo un ottimo Ostigard e un Natan sempre più convincente; dall’altra, è fuor di dubbio che il vero sostituto di Kim non è ancora arrivato e se, malauguratamente, dovesse venire un mal di pancia a uno dei due, con tre competizioni da onorare, Garcia (ancora ostaggio delle preferenze tattiche dei suoi ragazzi, vivaddio) avrebbe serissimi problemi di formazione in difesa.

Stasera pernotterò a Napoli ma non tornerò allo stadio: non mi sento ancora pronto e a mio agio per farlo. Sono ancora in quella fase in cui è preferibile restare distante dagli spalti e non solo per un fatto squisitamente scaramantico: il Napoli è la mia unica fede calcistica oltre l’anti-juventinità e in questa fase non intendo intaccarla con la condivisione di un ambiente non ancora ideale per me, sia in casa sia fuori casa. Arriverà il momento in cui ne sentirò nuovamente il bisogno e, statene certi, non mi farò pregare più di tanto dai soliti compagni d’avventura.

#FNS

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