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lunedì, Maggio 13, 2024

Ma quale riforma della legge urbanistica regionale… | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 28 aprile 2024

La tanto sbandierata riforma della legge urbanistica regionale in Campania non porta alcuna novità concreta o altrettanto beneficio al territorio che vadano oltre la mera propaganda in perfetto stile-sceriffo. Si tratta, a quanto pare, di un discreto agglomerato di chiacchiere e belle parole, con particolare attenzione ai concetti attualmente molto di moda del consumo del suolo e della prevenzione di qualsiasi usurpazione dello stesso. Nei fatti, purtroppo, non si risolve alcun problema. Unica apparente e solo formale ma non sostanziale novità è data dal fatto che all’originario piano urbanistico comunale (in Campania approvato solo in pochissimi casi) si sostituisce quello che viene definito “piano strutturale”, che assorbe qualsiasi strumentazione urbanistica precedente. Purtroppo, però, nessuno dice che nelle aree a vincolo qualsiasi piano urbanistico non può produrre effetti se non conforme al piano paesistico. Ergo, se ad Ischia si dovesse approvare un piano strutturale sulla base delle linee guida della nuova legge regionale, qualsiasi attività di trasformazione urbanistico-edilizia dovrebbe soggiacere comunque al piano paesistico vigente. E poiché esso non prevede alcuna possibilità di realizzare opere innovative o modificative che dir si voglia, ecco facilmente dimostrata l’assoluta inutilità di quest’attività legislativa del parlamentino regionale, specie dalle nostre parti.

Il nuovo piano di tutela paesaggistica, quello sì che sarebbe la grande novità in materia su cui non solo la Campania, ma tante altre regioni italiane, sono inadempienti e/o in gravissimo ritardo. Ed è da autentici sprovveduti (perché alla fine basta informarsi da chi è realmente competente in materia) ignorare che si possono fare tutte le riforme del mondo, ma fin quando esse soggiacciono alla fonte legislativa gerarchicamente sovraordinata, nulla nei fatti potrà cambiare. Il cosiddetto codice Urbani, com’è noto, impone l’adeguamento di qualsiasi strumentazione urbanistica alle disposizioni del piano paesistico. Fino ad allora ogni previsione o provvedimento urbanistico sarà del tutto inutile. Se lo stesso decreto salvacase di Salvini dovesse abolire il requisito della doppia conformità a vantaggio della mono-conformità, quello che potrebbe rappresentare una sorta di condono in molte zone d’Italia non varrebbe certo ad Ischia come in qualsiasi altra area vincolata e non solo per il mancato adeguamento al piano paesistico, ma anche per la non ammissibilità -ad esempio- di un’istanza di accertamento di conformità urbanistica, come accaduto nel caso di alcune imminenti demolizioni nel settore alberghiero sulla nostra Isola.
Intanto, persone giuste al posto giusto? Manco a pagarle.

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