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giovedì, Maggio 16, 2024

Scelte e conseguenze | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 14 novembre 2023 

Quando si è chiamati a ricoprire un ruolo pubblico delicato come quello di Sindaco, Consigliere o Assessore comunale, è inevitabile mettersi nelle condizioni di accontentarne pochi e scontentarne molti di più. Questo, in particolar modo, vale per gli esponenti della pubblica amministrazione che non intendono basare il proprio operato sulla clientela spicciola, ma dedicarsi essenzialmente a quelle cause in cui l’impopolarità è dietro l’angolo, pur di fare bene per il Paese e chi lo vive, in ogni caso ponendosi poi al giudizio della gente al momento del voto e, perché no, anche molto prima.

A Lacco Ameno i commercianti protestano contro l’Amministrazione Pascale reclamando la “desertificazione” delle loro aree d’interesse a causa della chiusura del porto turistico. Hanno ragione, perché in effetti quello del diporto nautico -in particolare luxury– rappresenta un polmone non indifferente per le attività di vicinato che già da tempo soffrono la concorrenza spesso sleale delle marketplace online e la maggior competitività delle attività in terraferma e che trovano conforto in un target di ottimi spender come quello. Ma così come il Barone e compagni potrebbero un domani pagarne le spese in termini di gradimento (ripeto, già prima del voto), quelle che sono le legittime decisioni di eletti in carica e scelti dal popolo devono necessariamente comportare conseguenze anche per quest’ultimo, che piaccia o no.

La stessa cosa vale a Ischia con la situazione venutasi a creare per gli annosi e interminabili lavori al parcheggio della Siena. Se si volesse analizzare sic et simpliciter l’eccessiva permissività di Enzo Ferrandino ed i suoi verso la carta quasi bianchissima concessa fino a un annetto fa alla società proprietaria facente capo alla famiglia Santaroni prima di chiuderle i battenti ed assistere al sequestro del cantiere, non basterebbero scioperi, petizioni e sfiducie per reclamarne i danni arrecati al commercio e alla mancata rivalutazione della zona del Ponte. Ma fin quando (spero vivamente ancora per poco) l’attuale sindaco sarà legittimato a governare il Paese, è inevitabile che chi lo ha eletto accetti di condividere le conseguenze delle sue scelte, anche se a carissimo prezzo.
Quelli che in questo non c’entrano nulla, invece, sono proprio i turisti. Quelli che amerebbero ormeggiare a Lacco o parcheggiare con comodità prima di passeggiare per un’isola pedonale degna del fascino del Castello Aragonese. Ma tant’è! 

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