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Il Castello e l’assenza di protagonisti | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 15 maggio 2024

Sulla storia del Maschio del Castello Aragonese e del consueto, pachidermico iter burocratico scaturente dal legittimo intervento del Comune di Ischia rispetto al pericolo incombente, il nostro Direttore ha ben scritto che “resta ad ogni modo un “caso” complessivamente poco lusinghiero nell’ottica della immagine di Ischia”. E la riflessione di Gaetano è perfettamente in linea con quello che scrivo da mesi e che, oltre a provocare le reazioni di parte della solita nota, non sembra aver suscitato granché interesse da parte dell’opinione pubblica e, men che meno, della proprietà del Castello, della cosiddetta classe dirigente locale e dell’intellighenzia di casa nostra, quest’ultima pur sempre pronta (ma non certo in questo caso) a rivendicare la detenzione assoluta e la difesa della verità culturale che ci riguarda in ogni sua forma.

C’è molto di più del Maschio a rischio crollo sul Castello Aragonese e questo lo sappiamo tutti. C’è molto di più del Nausicaa ulteriormente abbandonato a sé stesso dopo l’incendio del 2013 e che, a quanto pare, vede negli ultimi tempi alcuni non meglio definiti lavori in corso. C’è molto di più del Castillo de Aragona chiuso da troppo tempo in virtù degli interessi divergenti tra i singoli proprietari. Ecco cosa c’è di più: innanzitutto, una questione fortemente identitaria, quella che non può e non deve esimerci dall’associare la vita e l’esistenza di tutti noi a quel legame naturale che dovrebbe consentire a qualsiasi ischitano di buona volontà di sentire “suo” il Castello Aragonese indipendentemente dal fatto di non esserne proprietario.

Tanti anni fa, il Sindaco d’Ischia Vincenzo Telese, tra le numerose intuizioni da assoluto precursore della buona amministrazione locale, ricordò alla popolazione che anche tenendo pulito e ordinato l’uscio di casa propria o della propria attività, ogni cittadino avrebbe contribuito a un Paese migliore. Ma qui, se permettete, la questione va ben oltre: si tratta del simbolo assoluto e indiscusso dell’intera isola d’Ischia! E se vogliamo, l’intervento verso i proprietari del Comune di Ischia (che, peraltro, sul Castello è anch’esso proprietario della Casa del Fanalista, un immobile di altissimo prestigio abbandonato a sé stesso nonostante sia oggetto di dismissione da anni) dovrebbe andare ben oltre la semplice “messa a posto” delle carte e il relativo “scarico di responsabilità” tra enti competenti, o facendo finta di prendere atto delle varie istruttorie come nel caso del parcheggio della Siena.

In casi come questi, chi è all’altezza del compito reciti la parte da protagonista. Punto!

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