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martedì, Aprile 30, 2024

Rissa alla gara di motocross a Forio, fioccano le sanzioni. Per due, appese al “chiodo” tessere e licenze

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La decisione del Giudice Sportivo Nazionale avv. Lucia Ambrosino. Gli spiacevoli episodi verificatisi domenica 11 sull’impianto di sabbia alla Chiaia sono stati segnalati dal Procuratore Federale avv. Antonio De Girolamo. Per due dei piloti coinvolti sei mesi di ritiro della tessera e della licenza, mentre il terzo se l’è cavata con due mesi. Tutti ritenuti responsabili di comportamenti gravemente antisportivi

Gaetano Di Meglio | La giustizia sportiva è veloce. E così per gli episodi spiacevoli verificatisi durante la gara del Campionato Regionale Motocross svoltasi il 10 e 11 febbraio sull’impianto su sabbia alla Chiaia di Forio di cui abbiamo dato noizia, è già arrivata la decisione del giudice sportivo nazionale della Federazione Motociclistica Italiana avv. Lucia Ambrosino, su segnalazione del procuratore federale avv. Antonio De Girolamo. Una storia che si lega al nostro territorio non solo per l’impianto dove si è verificata la rissa ma anche perché, non sarà sfuggito al lettore che il procuratore federale è l’ischitanissimo Antonio De Girolamo, e il giudice sportivo nazionale, è l’avvocato Lucia Ambrosino, professionista con il cuore a Procida e molto lavoro a Ischia.

I fatti si sono verificati domenica 11, la segnalazione è stata trasmessa lunedì 12 e venerdì 16 sono state comminate le sanzioni per comportamenti gravemente antisportivi.
Incolpati della violazione al Regolamento di Giustizia tre concorrenti: Ciro Tramontano, tesserato e licenziato con il Moto Club “Cumaricambike A.S.D.”, e i fratelli Salvatore e Mario Luigi Esposito, entrambi tesserati e licenziati con il M.C. “Frecce dell’Irpinia A.S.D.”.

Questo il contenuto dell’incolpazione che descrive gli episodi incresciosi iniziati con scorrettezze in gara e culminati in una vera e propria rissa: «Domenica 11 febbraio 2024, alle ore 13:00 circa, presso l’impianto su sabbia di Forio ove era in corso la manifestazione di Campionato regionale Motocross, durante la gara 2 della categoria “Fast” iniziata alle ore 12:45 circa, i primi due – Tramontano Ciro ed Esposito Salvatore – dopo un contatto di gara presso la curva della partenza cadevano a terra per poi riprendere la gara dopo pochi minuti. Durante i giri successivi, il 1mo – Tramontano Ciro – veniva ostacolato e tamponato volontariamente dal 2do – Esposito Salvatore – che a più riprese rallentava per cercare il contatto con il 1mo. A fine gara il Tramontano usciva dal circuito, con una manovra invertiva la marcia per ritornare presso la pista fermandosi presso l’uscita. Allorquando il pilota Esposito Salvatore usciva dalla pista nasceva una colluttazione fra i due piloti ed i loro rispettivi meccanici ed accompagnatori, allo stato non identificati.
A sua volta il n. 3 – Esposito Mario Luigi – al termine della gara 2 della categoria expert/fast, uscendo dal circuito dopo la bandiera a scacchi, nel vedere il n. 2 – suo fratello Esposito Salvatore – coinvolto in una colluttazione, scendeva dalla moto e passava alle vie di fatto con alcuni meccanici non meglio identificati, facendone cadere uno ed aggredendone un secondo».

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Alla luce della segnalazione del procuratore federale De Girolamo e della proposta di sanzione pervenuta dal commissario di gara, alcuni video prodotti e valutate le memorie difensive dei tre “scalmanati”, il giudice Ambrosino ha ricostruito la poco edificante vicenda e concluso per la fondatezza delle contestazioni, essendosi i tre «resi protagonisti di ripetuti spiacevoli episodi».
Riassumendo quanto verificatosi alla Chiaia: «Dopo un paio di giri dalla partenza Tramontano Ciro ed Esposito Salvatore sono venuti a contatto in curva, cadendo entrambi; le rispettive moto sono rimaste a terra, con quella di Tramontano incastrata sopra quella dell’Esposito, e quest’ultimo aiutava il primo a liberarla per poter ripartire, cosa che il Tramontano faceva passando volontariamente con la propria moto sopra quella dell’Esposito Salvatore che era ancora coricata a terra, cagionandole vari danni; l’Esposito ripartiva lentamente, girandosi continuamente indietro aspettando che il Tramontano sopraggiungesse per “vendicarsi”, allo scopo venendo più volte a contatto con lo stesso; dopo il traguardo, a gara terminata, il Tramontano, anziché uscire dal tracciato, invertiva il senso di marcia e, spalleggiato da 2 suoi accompagnatori/sostenitori, si scagliava contro l’Esposito Salvatore; a questo punto, giungeva in loco l’Esposito Mario Luigi che, vedendo il fratello coinvolto in una rissa, scendeva dalla propria moto e si lanciava contro alcuni dei corrissanti, facendone cadere uno».

RESPONSABILITA’ ACCERTATE
In proposito il giudice Ambrosino rileva: «Tale ricostruzione, come rilevato, è suffragata dagli atti e dai rapporti ufficiali della citata manifestazione sportiva, sottoscritti dai funzionari F.M.I. a tanto preposti, e che sono dotati di fede privilegiata, in quanto provenienti da soggetti fidefacenti.
Pertanto, del loro contenuto non è dato dubitare, tanto che dal loro complessivo esame possono certamente desumersi, come evidenziato, delle chiare responsabilità a carico degli incolpati Tramontano Ciro, Esposito Salvatore ed Esposito Mario Luigi – che rispondono anche ai sensi dell’art. 32 R.M.M.

Quanto sin qui dedotto, del resto, non risulta smentito da ulteriori acquisizioni probatorie, dal momento che le memorie difensive prodotte sono pienamente ammissive dei fatti e contengono anche una ulteriore prova video che non fa altro che confermare la ricostruzione dei fatti innanzi riportata».
Una responsabilità acclarata: «Ciò posto, alla stregua delle suesposte considerazioni, le contestazioni ascritte agli incolpati risultano fondate ed i piloti Tramontano Ciro, Esposito Salvatore ed Esposito Mario Luigi rispondono in questa sede anche a titolo di responsabilità oggettiva per la condotta tenuta dai rispettivi meccanici ed accompagnatori ai sensi dell’art. 32 R.M.M., che, come è noto, coinvolge anche coloro che non ne sono direttamente responsabili allorquando le violazioni al Regolamento di Giustizia sono perpetrate dai loro accompagnatori o meccanici, sostenitori o da soggetti comunque ad essi riferibili (come nel caso di specie)».
Spiegando che «difatti, l’istituto della responsabilità oggettiva investe ogni tesserato e/o licenziato per il solo fatto della iscrizione alla manifestazione motociclistica cui lo stesso decide di partecipare, senza esclusioni di sorta».

LA QUANTIFICAZIONE DELLE SANZIONI
Una volta stabilita la “colpevolezza”, il giudice ha dovuto quantificare le sanzioni da irrogare ai tre motocrossisti, valutando una serie di elementi: «In considerazione dell’incensuratezza di tutti e tre gli incolpati e del comportamento post factum dagli stessi tenuto (improntato alla leale ammissione dei fatti e connotato da scuse esplicite per quanto avvenuto), ovviamente, tenuto conto della gravità delle condotte reciprocamente ascritte, delle modalità con cui le stesse sono state perpetrate, nonché del contesto stesso in cui sono avvenute dette condotte, il trattamento sanzionatorio può essere così determinato: Tramontano Ciro: mesi 6 di ritiro della tessera e della licenza, con fine sanzione per il 16 agosto 2024; Esposito Salvatore: mesi 6 di ritiro della tessera e della licenza, con fine sanzione per il 16 agosto 2024; e ciò in quanto gli stessi hanno reiterato comportamenti gravemente antisportivi sia nel corso della gara che dopo il termine della stessa. Esposito Mario Luigi: mesi 2 di ritiro della tessera e della licenza, essendogli ascritto un unico episodio di violenza commesso dopo la gara e finalizzato ad aiutare il fratello aggredito, con fine sanzione per il 16 aprile 2024».

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