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venerdì, Aprile 26, 2024

Porto e Bocca Vecchia: parere pro veritate sul disastro di Ischia

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Lavori: avviata la procedura di risoluzione contrattuale

Gaetano Di Meglio | Prendi 500 euro dei cittadini di Ischia e sprecali. Oltre ai 389.632,66 con cui andrai a distruggere una parte del porto di Ischia. E’ questa la sintesi della triste storia che scriverà una pagina orrenda per la bocca vecchia del porto di Ischia. Una storia che, purtroppo, dobbiamo sperare venga interrotta o dalla magistratura o dalla sfiducia a questa pessima amministrazione comunale. Un manipolo di amministratori mossi più dalla voglia dell’appalto che non da sentimento del fare il bene comune.

Ci vuole un po’ di tempo ma, alla fine, il tempo è galantuomo. E così, nonostante il sindaco vada in giro offendendo e chiedendo ai suoi interlocutori di non comprare questo giornale e che pubblichiamo notizie false, eccone una (tra le tante) che ha anche la sua ufficialità. Una storia scritta nero su bianco.

Il 17 gennaio scorso ho scritto questo articolo.
«Se i progettisti e/o i loro sponsor politici sono gli stessi di Piazza degli Eroi, rassegniamoci ad un altro disastro……” sono queste le parole di Luigi Boccanfuso, ex vicesindaco del comune di Ischia e fine conoscitore di certi equilibri. Il commento di Boccanfuso è relativo alla notizia del grosso guaio che si è verificato per i lavori alla Bocca Vecchia del porto di Ischia. Un guaio che, oggi, vede una forte frizione tra la pubblica amministrazione del comune di Ischia e la ditta affidataria dei lavori. Il comune di Ischia, in quanto a trasparenza, è poco efficiente e non ci sono atti pubblici, liberamente consultabili, dai quale poter conoscere l’iter seguito per l’affidamento dell’appalto. Quel che è certo, però, è che la Ditta Baldino non ha nessuna intenzione di iniziare i lavori perché tra il conto economico e il progetto c’è una differenza tra i 120 e i 150 mila euro. Una questione così rilevante che il sindaco non vuole più avere rapporti con la ditta e che, addirittura, la ditta si deve interfacciare con il vicesindaco Luigi Di Vaia. Ora, nonostante la folle idea di voler realizzare un ponticello per pochi metri, del tutto inutile, è emerso il problema dei fondi. 120 mila euro, su circa 300 di lavori sono una bella percentuale. Siamo davanti ad un vero e proprio pasticcio e non è solo una questione di idea progettuale, qui siamo davanti ad un guaio che chiama tutti in causa. Come abbiamo scritto ieri, infatti, sembra che il calcolo dei “pali” sia stato errato e che la progettazione non corrisponda al piano economico. Una discrepanza, lo ricordiamo del valore che oscilla tra i 120 e 150 mila euro, che ha spinto l’azienda a non iniziare i lavori, nonostante l’affidamento dell’appalto. Ora è la stazione appaltante a dover valutare se rescindere il contratto o intraprendere altre strade. In questa tragedia c’è un aspetto che ci fa sorridere. Leggendo la delibera di giunta con cui si affidano i servizi di architettura e ingegneria: progettazione esecutiva, coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione lavori, misura e contabilità, dei lavori relativi all’intervento di riqualificazione delle aree portuali finalizzato alla realizzazione e/o adeguamento dei servizi minimi per il settore della pesca nell’ambito della misura 1.43 PO Feamp 2014-2020 all’ing. Igino Cianciarelli per un importo € 33.706,42 oltre iva come per legge c’è un passaggio che ci ha colpito, soprattutto, per il suo timing. Il comune di Ischia ha dovuto dividere il progetto in due lotti per consentire alla Regione Campania la rendicontazione dell’intervento entro l’anno 2019: un primo lotto da 4.208,76 euro e un secondo lotto, invece, da 95.818,60. Siamo al 18 gennaio 2020 e non si è mossa neanche una pietra. Ma le parole, sagge, di Luigi Boccanfuso sono il commento migliore: “Se i progettisti e/o i loro sponsor politici sono gli stessi di Piazza degli Eroi, rassegniamoci ad un altro disastro……” Povero porto. Povera Bocca Vecchia.»
E ora? E ora abbiamo bisogno di spendere ulteriori 500 euro perché il P.U.P. Arch. Aniello Ascanio ha richiesto un parere pro veritate sulla vicenda. Ma leggiamola nel dettaglio.

Un guaio iniziato il2 agosto 2019
Con determinazione n. 1652 del 2 agosto 2019 il Responsabile del Servizio VI ha provveduto ad indire gara d’appalto per l’affidamento dei lavori per la “Riqualificazione delle aree portuali finalizzato alla realizzazione e/o adeguamento dei servizi minimi per il settore della pesca nell’ambito della misura 1.43 po feamp 2014-2020 “porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca” 1° starlcio funzionale – 1° lotto” dell’importo complessivo di € 389.632,66 di cui € 354.211,51 per lavori ed € 35.421,15 per l’IVA al 10%.

Secondo la stazione appaltante, la scelta del contraente avverrà mediante procedura aperta ai sensi dell’art.60 del D.Lgs. 50/2016 e ss. mm. ed ii. con il criterio dell’ offerta economicamente più vantaggiosa art. 95 comma 2 del D.lgs. 50/2016.
Espletati tutti gli adempimenti di legge, con determinazione n. 2153 del 16 ottobre 2019 il Responsabile del Servizio VI ha approvato i verbali di gara – come riportati nel predetto atto determinativo – e la proposta di aggiudicazione dei lavori “Riqualificazione delle aree portuali finalizzato alla realizzazione e/o adeguamento dei servizi minimi per il settore della pesca nell’ambito della misura 1.43 po feam 2014-2020 “porti , luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca 1°stralcio funzionale” all’A.T.I. BALDINO IMMOBILIARE SRL (capogruppo) – IMPRESA DI MAIO GEOM FRANCESCO S.R.L che ha dato mandato collettivo speciale di rappresentanza alla ditta Baldino Immobiliare s.r.l.

Con Processo verbale del 14 gennaio 2020 in contraddittorio con l’appaltatore, è stata avviata la procedura di risoluzione contrattuale

Con nota prot. 973/2020 del 13 gennaio 2020 il R.U.P. Arch. Aniello Ascanio chiedeva di conferire incarico per una consulenza legale precontenziosa in merito alla avviata procedura di risoluzione contrattuale all’avv. Alessandro Barbieri professionista esperto nella materia; ritenuto che, considerata la complessità e la delicatezza della materia, occorre acquisire motivato parere legale da professionista esperto, il quale, esaminata la questione, consenta all’Ente di assumere le più convenienti ed opportune determinazioni, riservandosi la costituzione dell’Ente, in caso di ricorso promosso avverso le determinazioni della stazione appaltante.

Non abbiamo aggiunto nulla. E’ questa la sintesi, semplice, di tutta questa vicenda.
Come avevamo detto la Ditta Baldino ha bloccato il progetto “folle” e il comune di Ischia ha “avviato la procedura di risoluzione contrattuale”.
Come andrà a finire? Per ora aspettiamo l’avvocato Alessandro Barbieri e il suo parere pro veritate…

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