Giuseppe Perrella vince in Consiglio di Stato. La Marina di Capitello Scarl resta ancorata saldamente agli ormeggi lacchesi. In attesa di conoscere compiutamente le decisioni dei giudici , il dato incontrovertibile resta l’ultima affermazione in sede giudiziaria dell’attuale gestore dell’Approdo Turistico. Il comune di Lacco Ameno, di converso, con i suoi politici allo sbaraglio continua ad inanellare passi falsi. Come sempre, nel mezzo ci finisce la comunità che continua a pagare il peso ed i costi di questa guerra.
Nuova udienza in 30 marzo. Secondo l’alta corte le esigenze cautelari avanzate dal comune di Lacco Ameno nel merito delle procedure possono essere soddisfatte il 30 marzo.
Considerato che le esigenze cautelari prospettate dal Comune appellante (il quale si lamenta del pregiudizio che subirebbe «l’interesse pubblico specifico del Comune di Lacco Ameno, unico concessionario del demanio portuale, a gestire lo scalo in base ad un programma efficiente») possono essere adeguatamente soddisfatte dall’avvenuta fissazione della trattazione del merito all’udienza pubblica del 30 marzo 2022. La corte ha ritenuto che sussistono giusti motivi per disporre la compensazione tra le parti delle spese giudiziali della presente fase cautelare;Per questo motivo il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, respinge l’appello (Ricorso numero: 10039/2021) e compensa tra le parti le spese giudiziali della presente fase cautelari.
L’ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.Così è stato deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 27 gennaio 2022 con l’intervento dei magistrati.
Il ricorso
La Sezione Quinta nello specifico si è espressa sul ricorso in appello numero 10039 del 2021, proposto da Comune di Lacco Ameno, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Lorenzo Lentini e Nicola Patalano;contro Marina del Capitello Scarl, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Enrico Angelone, nei confrontiSimone Erasmo Cantelli, Simone Castagliuolo, Francesco De Siano, Daniel Di Iorio, Francesco Errichello, Sante Giulietti, Carlo Migliaccio, Giacomo Monti, Giovanni Vespoli, non costituiti in giudizio; per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale per la Campania.Relatore nella camera di consiglio il Cons. Giorgio Manca e uditi per le parti gli avvocati Ferrentino, in sostituzione degli Avv. Lentini e Patalano per dichiarata delega, e Angelone.
