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mercoledì, Maggio 1, 2024

Oggettività, obiettività e imparzialità | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 13 aprile 2024

L’amico Gianni Elia, ex dipendente comunale di grande valore al quale ho sempre riconosciuto particolare serietà e capacità di approfondimento, pur apprezzandone meno gli orientamenti politici, ha provato più volte a richiamarmi sul concetto di obiettività e imparzialità, onorandomi costantemente della sua lettura e, soprattutto, dei suoi commenti.

Ho avuto modo di scrivere più volte che, con l’avvento dei new media, oggettività ed obiettività dell’informazione si sono evolute fortemente. Intendo dire, cioè, che quando parliamo di informazione oggettiva, facciamo riferimento alla possibilità da parte di chiunque di contribuire al fenomeno comunicativo a tutto tondo: dai social network ai commenti in rete, dai video su TikTok ai forum, ognuno ha ricevuto il lasciapassare per affidare tramite la sua tastiera pensieri, notizie, commenti, immagini e informazioni d’ogni genere ad un panorama infinito di utenti. L’aspetto positivo di ciò è che, per certi versi, diventa sempre più difficile da parte degli organi di stampa consolidati mistificare le notizie e, soprattutto, la verità, perché il numero di controllori e controllati, spesso coincidenti, è assolutamente enorme. Dall’altra, purtroppo, si è offerta la possibilità indiscriminata agli stessi di trincerarsi dietro un monitor e una tastiera per dar sfogo a forme spesso pericolose di partecipazione ad ogni costo, in cui persino la cultura più spicciola è affidata ai risultati di un motore di ricerca e non all’autentica conoscenza del protagonista.

L’obiettività -lo dice la parola stessa- è ben altra cosa ed è noto a Gianni ma a qualsiasi persona dotata di buon senso che non è virtù appartenente a tutti. Rispettare la verità e commentarla adeguatamente nel rispetto di chi ti legge comporta l’onere alquanto gravoso di mettere via lo spirito di appartenenza o la partigianeria. Questo, com’è giusto che sia, non significa dover calpestare la propria ideologia o la stessa eventuale appartenenza, ma semplicemente prendere atto (ripeto, per chi ne è capace) che quel fatto merita effettivamente apprezzamento o biasimo a prescindere dalla vicinanza o lontananza di chi se n’è reso autore.

L’imparzialità, caratteristica propria di chi è chiamato a giudicare, amministrare ed educare e non certo di un editorialista, coincide a volte con l’obiettività, ma non può e non deve essere sacrificata sull’altare di un politically correct che, esattamente come l’onestà (anche intellettuale), amo ripetere che si pratica e non si predica.

Ambisco, fin quando potrò, ad essere sempre e incondizionatamente uomo libero e obiettivo, nel rispetto assoluto della verità.

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