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giovedì, Maggio 2, 2024

Manifestazione dei gestori di stabilimenti balneari a Roma. Presenti anche una delegazione di imprese di Procida

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“La stagione estiva sta per iniziare tra poco più di due settimane, ma l’incertezza per il futuro affligge 30.000 imprese balneari e 100.000 addetti diretti. Per questo motivo, ieri l’altro abbiamo riunito oltre 5.000 imprenditori in piazza”, ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio, durante la grande manifestazione di giovedì a Roma.

“Non intendiamo protestare contro il governo, ma sollecitare le Istituzioni nazionali affinché si legiferi con urgenza. È fondamentale superare il caos burocratico per garantire la sicurezza di un settore economico di rilevante importanza nel Paese, composto principalmente da piccole e medie imprese a conduzione familiare che vengono invidiate dal resto del mondo”.

Tra i cinquemila imprenditori in piazza anche quattro imprenditori isolani che hanno sfilato e protestato per chiedere al governo di darsi una mossa per le loro attività imprenditoriali.

Ricordiamo che la scadenza per le concessioni demaniali marittime è fissata per il 31 dicembre 2024 e, in assenza di nuove disposizioni, i Comuni stanno organizzando bandi per la riallocazione delle spiagge, ognuno con criteri differenti dagli altri. In questa fase di attesa, l’unica certezza deriva dalla mappatura ufficiale delle coste italiane, secondo cui solo il 33% dei nostri litorali è occupato da concessioni.

Tuttavia, il lavoro finora svolto non è sufficiente: “Se non otterremo garanzie a breve termine, saremo pronti a intraprendere forme di protesta ancora più eclatanti a partire dal prossimo 2 giugno, festa della Repubblica”, ha minacciato Capacchione. “Desideriamo difendere a tutti i costi il diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione. In questa situazione, è fuori luogo pensare di programmare investimenti per migliorare i servizi balneari. L’intero settore turistico ne risulterà danneggiato proprio nel momento in cui il nostro Paese sta risalendo la classifica internazionale e l’offerta balneare potrebbe fare la differenza per tornare ai vertici del mercato”.

Il presidente del Sib-Confcommercio ha poi proseguito: “L’ultimo fine settimana di sole ha dimostrato, se ve ne fosse ancora bisogno, quanto gli italiani e non solo amino il mare e le nostre coste, con lunghe code di auto per raggiungere spiagge e ristoranti affollati. Il problema deriva da un’applicazione errata e confusa della direttiva Bolkestein, che impone la gara delle concessioni demaniali marittime alla scadenza: una questione irrisolta che tutti i governi degli ultimi quindici anni hanno preferito non affrontare, concedendo invece diverse proroghe poi annullate dalla giurisprudenza amministrativa italiana.

Manca quindi una legge nazionale che recepisca correttamente la direttiva Bolkestein superando quella emanata dal governo Draghi (articoli 3 e 4 della legge 118 del 5 agosto 2022), che è inapplicabile a causa della mancata emissione dei decreti attuativi. Neppure il tavolo tecnico convocato ieri sera ha fornito sufficienti rassicurazioni: si è trattato semplicemente di un resoconto della riunione avvenuta venti giorni fa in cui si era registrato l’opposizione dell’ufficio del mercato interno della Commissione europea sulla mappatura”.

“Siamo stati costretti ad organizzare questa manifestazione proprio a causa dell’assenza di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti da parte dello Stato”, ha concluso Capacchione. “Ma attenzione: non sono coinvolte solo le imprese balneari, ma anche ristoranti, chioschi, campeggi e tutte le strutture situate sul demanio marittimo, lacuale o fluviale. Voglio sottolineare infine che esiste un forte e concreto rischio di inevitabili contenziosi che gli imprenditori sarebbero costretti ad avviare presso le autorità giudiziarie competenti, ingolfando effettivamente i tribunali italiani.

La situazione è estremamente grave e in gioco ci sono il futuro di centinaia di migliaia di famiglie e onesti lavoratori che portano avanti da oltre due secoli una tradizione che ogni anno attira milioni di turisti sulle nostre coste. Gli imprenditori balneari, definiti ‘le sentinelle del mare’, sono il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica grazie alla loro esperienza e al rispetto dell’ambiente in cui operano e desiderano continuare ad esserlo”.

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