Ho sempre sostenuto che l’avvento del Commissario Giovanni Legnini a Ischia abbia rappresentato un autentico colpo di fortuna per l’intera isola d’Ischia. Per l’appunto, la definizione di “serendipità”, che nel titolo di questo editoriale ho riportato nella sua migliore eufonia anglofona, sta a significare proprio questo: un’occasione utile a scoprire casualmente delle opportunità tutt’altro che cercate e previste, magari mentre la nostra attenzione era dedicata a ben altri obiettivi.

Sono anni che mi sono progressivamente convinto che al di là degli ideali politici ormai del tutto evanescenti e messi a rischio estinzione dal sempiterno spauracchio di chi demonizza i propri avversari paventando chissà quale irrazionale restaurazione perseguendo tutt’altri interessi anziché quello pubblico, idee opere e progetti concreti abbiano necessariamente bisogno delle gambe di uomini giusti e preparati che siedano sulle poltrone che contano. E Giovanni Legnini, nonostante provenga da un’estrazione politica diametralmente opposta alla mia, è senza dubbio la scoperta più gradita ed inaspettata (e forse un tantino immeritata) che dalle nostre parti potevamo rilevare. Mai riconoscimento più azzeccato, per lui, il titolo di “Ischitano dell’Anno” conferitogli a dicembre scorso dal nostro giornale.

Mi chiedo, però: al di là delle iniziative di enorme importanza di cui l’On. Legnini si è reso protagonista qui ad Ischia e in diversi dei suoi Comuni, come mai i sei sindaci nostrani non sono ancora stati in grado di mettere in piedi una programmazione seria e articolata su base pluriennale che “sfrutti” nel migliore dei modi i poteri, il potenziale, le risorse e la capacità di sintesi, attuazione e relazione che quest’uomo sta mettendo a disposizione del nostro territorio ormai da anni? Come mai ci si continua a concentrare, negli UTC nostrani, su interventi-spot a macchia di leopardo che non servono ad altro che alla pianta organica e alla bassa cucina politica di questo esponente o di quel quartiere e non conferiscono alcun valore aggiunto alla visione globale che potrebbe finalmente rilanciare l’Isola intera rispetto alla caduta libera di cui è preda da troppo tempo?

Pensate solo ad una campagna di comunicazione che, tra le sue proposte di unicità, dimostri a più ampio raggio possibile che ad Ischia si sta lavorando alacremente per renderla sempre più sicura, combattendo il nemico (gli effetti di terremoto e frana) sul suo stesso terreno (la tv che conta)… 

E’ la prima idea che mi viene in mente, ma Vi assicuro che ce ne sarebbero tantissime altre! Ma… a chi lo racconto?