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domenica, Aprile 28, 2024

La qualità può essere ovunque | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 marzo 2024

In una recente intervista all’altro quotidiano di Ischia, l’albergatore Franco Di Costanzo ha toccato una serie di presunte criticità del turismo ad Ischia. Ve ne propongo un abstract: «L’isola andrebbe pubblicizzata meglio, non vedo spot promozionali da nessuna parte e mi chiedo come si possano attrarre turisti in questo modo. Le amministrazioni locali dovrebbero investire in campagne pubblicitarie perché non possiamo addormentarci sugli allori pensando che vada tutto bene. Un tempo si lavorava 8 mesi all’anno, mentre adesso la stagione lavorativa si sta accorciando sempre di più e ci tocca rosicchiare un po’ del nostro guadagno. È il sintomo di un qualcosa che non funziona e le amministrazioni, di concerto con le associazioni di categoria, dovrebbero prendere in mano la situazione e invertire la rotta… Molti si dividono tra chi vuole il turismo di qualità e chi quello low cost, mentre io mi sento di dire che ogni cliente che viene è importante per il settore e quindi tenderei a mettere da parte queste distinzioni».

Sul fatto che l’isola andrebbe pubblicizzata meglio e che Franco non veda spot promozionali da nessuna parte, ci sarebbe molto da dire. Innanzitutto perché non mi risulta che il gruppo di cui Franco è comproprietario abbia mai commissionato la messa in onda di spot pubblicitari di qualsiasi genere; e poi, perché proprio mentre Franco rilasciava la sua intervista, terminava la seconda settimana dei tanto inutilmente chiacchierati ma più che proficui (per tutti) spot pubblicitari Dimhotels/Bellissima Ischia sulle reti Mediaset. E pensare che ancora oggi debba essere il “pubblico” a sostenere il “privato” nella promozione turistica rappresenta una forma di ancoraggio ad un assistenzialismo ormai fuori dal tempo. 

C’è però un passaggio della sua dichiarazione su cui vale la pena soffermarsi di più ed è quello che pone l’accento su turismo di qualità e low cost. Questo, purtroppo, rappresenta uno degli errori più marchiani commessi da chi analizza il fenomeno turistico: chi ha detto, infatti, che la qualità non possa legare con il low cost? Intendo dire, cioè, che sicuramente il lusso non è compatibile con le politiche tariffarie aggressive di taluni gruppi alberghieri e di altrettanti tour operator, anche quelli che ostentano puzza sotto il naso contro Dimhotels e simili salvo poi fare molto peggio sottobanco; ma la qualità, è bene ribadirlo ancora una volta, dovrebbe essere alla base di qualsiasi genere di offerta e proposta che riguardi l’ospitalità di casa nostra. Difficile ammetterlo, ma è così!

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