I tifosi presenti a Melfi lasciano il campo con 20’ di anticipo. L’ex dirigente: «Non meritano i nostri sacrifici»

Oltre 150 tifosi partiti da Ischia per stare accanto ai gialloblù nella delicata trasferta salvezza di Melfi e tornati a casa con un diavolo per capello. Una parte dei sostenitori ischitani in segno di protesta ha ripiegato striscioni e bandiere, abbandonando il rettangolo di gioco con circa 20 minuti di anticipo rispetto al triplice fischio del direttore di gara. “ E’ stato un gesto di protesta per la vergognosa prestazione della squadra. Io e qualche altro –  ci riferisce un inviperito Ernesto Pilato – dopo il terzo gol del Melfi volevamo abbandonare immediatamente lo stadio, ma per rispetto di coloro che erano sul nostro pullman siamo rimasti, andando via con soli venti minuti di anticipo dalla fine.  Dopo la terza rete del Melfi ero talmente arrabbiato che ho raggiunto la tribuna opposta rispetto dove eravamo noi, cercavo il direttore sportivo per dirgli che ci sta prendendo in giro, invece ho trovato il solo Rapullino, con il quale mi scuso per la reazione rabbiosa avuta ma non si può tollerare lo squallore visto ieri. E’ inaudito affrontare una gara così delicata, come quella di Melfi, in quel modo. Non avevo mai visto nulla di simile in cinquanta anni di calcio. I giocatori ci hanno fatto vergognare”. Poi Ernesto Pilato precisa meglio il suo pensiero sulla partita. “Ho sentito le dichiarazioni post gara di Di Costanzo, il quale ha affermato che l’Ischia nel primo tempo non è scesa in campo, e io gli dico che ad Ischia abbiamo tanti signori allenatori a spasso oppure nei campionati minori. Si devono vergognare, siamo stati derisi per colpa loro. Non è possibile schierare un calciatore zoppo, uno che faticava a restare in piedi ed un altro ancora, che avrebbe dovuto dare i ritmi alla squadra, e che invece si è visto la partita. Sul 3 a 0 ho la sensazione che in campo i calciatori si siano parlati altrimenti poteva finire anche 8 a 0. Se avessimo perso 3 a 0 giocando a calcio nessuno avrebbe detto nulla, ma perdere così no”. Ernesto Pilato era stato tra i principali artefici del ritorno dell’Ischia sull’isola, ma dopo ieri ha deciso di porre fine alla sua collaborazione: “Mi spiace per il presidente Rapullino e per gli amici ischitani, ma io non ne voglio sapere più nulla. Ci siamo attivati per accontentare tutti i capricci di questi signori, dalla bistecchina all’albergo, e veniamo poi ripagati così. Queste persone non meritano i nostri sacrifici. I calciatori si vergognino e se sono uomini adesso devono uscire pubblicamente impegnandosi a fare il loro e a riscuotere il denaro solo a fine stagione”.