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venerdì, Aprile 26, 2024

Ing. Recano «Ischia, sulla depurazione non fare come al solito. Guarda al futuro…»

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Ida Trofa | Da mesi va avanti uno sterile e pericoloso dibattito, a tratti contorto, ma con una logica politica mirata, che,. Però, in termini di pubblica utilità ed efficacia amministrativa rischia di generare mostri. Dopo avere per decenni combattuto e programmato la localizzazione dei tre mega depuratori di Ischia, i sindaci fanno dietro front, avviando una macchina che corre a ritroso e vuole bloccare l a realizzazione dei progetti per un non meglio precisato interesse pubblico. Piuttosto che battersi affinché finalmente le cose si sfacciano e bene.

Si battono per evitare che i facciano nel timore che restino i “soliti appalti“ all’italiana. Cosi preferiamo seguire affondare tutta la nave per uccidere il topo che si annida nella burocrazia italiana e nella conseguente incapacità amministrativa dei suoi pseudo politici. Noi de il dispari abbiamo tentato di approfondire il tema sentendo, anche nel merito di questo dietro front ischitano, il parere dell’Ing. dell’Ing. Recano.

Le parola, cosi come gli intercalari, del funzionario regionale che ha curato l’iter isolano fino al suo pensionamento. Sono eloquenti: “La localizzazione e i diversi aspetti dei progetti attualmente in corso furono concordati con i sindaci isolani. Senza non saremo andati da nessuna parte. A Ischia è sempre la solita storia. Cosi facendo si rischiano nuove infrazioni ed aggravi ulteriori di costi che non oso immaginare “ . L’ing. Antonio Recano era funzionario in servizio presso la Direzione Generale Ambiente ed Ecosistema quando è partito il mega progetto per la depurazione di Ischia
Abbiamo chiesto al già Funzionario Ingegnere della Giunta Regionale della Campania in servizio presso la U.O.D. 09 della D.G. Ambiente che si è occupato di Ischia responsabile “ Agglomerati allacciati e/o parzialmente allacciati ai depuratori regionali” quale il suo parere sull’eterno dibattito sui depuratori e gli impianti a farsi. Per Recano la posizione isolana non è una novità. Al solito sterile, inconcludente e pericolosa,

Ingegnere Recano, è ripresa la polemica sui depuratori. Ora i sindaci isolani non li vogliono più. Chiedono nuove “condotte“. A cosa serve tutto questo agitare e confondere le acque?
“Le condotte non servono assolutamente a niente, servono solo ad allontanare i reflui dalla spiaggia. Dal punto di vista depurativo non hanno nessuna efficacia. Il problema qual è? E’ che i sindaci vogliono mettere le condotte per allontanare il problema dalle spiagge per risolverlo dal punto di vista, per cosi dire, visivo, ma non dal punto di vista biologico. E questa cosa sta andando avanti da sempre. Invece i depuratori vanno a trattare le acque risolvendo complessivamente il problema“.

Queste condotte e quindi sarebbero anche fuori legge?
“Praticamente si ( ride ndr) è assolutamente così!“

Come mai, ad esempio, l’impianto Casamicciola-Lacco, su cui oggi tanto si discute, fu spostato sul piazzale ex Anas, dove già poi sono state fatte le verifiche geologiche, speso energie e danari per la progettazione?
“C’è un preliminare realizzato dal commissario di governo di allora, Rolle, ora c’è Giugni, che contempla gli impianti di Barano, che è stato realizzato in parte, Serrara Fontana e Forio ed ancora Casamicciola e Lacco per i quali fu individuata l’area ex Anas. In questi comuni c’è anche un piccolo impiantino. Tutto è stato fatto concordando con i sindaci ed il territorio. Ecco io sono ancora ferma a questi tre siti e a queste fasi. Sono due anni e mezzo che non me ne occupo e cosi l’evoluzione successiva dovrebbe chiederla al commissario“.

Un un commissariato che sta andando avanti con i progetti, mentre invece i sindaci adesso vorrebbero bloccare tutto ed evitare che si realizzassero per potenziare l’esistente?
“ Eee, eee! Ma, non si tratta di potenziare niente, perché non ci sono impianti depurazione certo io vado a potenziare nel momento in cui esiste un’opera, ma non dove non esiste. Barano e Serrara Fontana cosi come Casamicciola e Lacco non hanno impianti di depurazione come quelli in progetto. Quindi realizzare le condotte significa prendere i reflui e spingerli a mare cosi tal al quale, senza nessun effetto dal punto di vista depurativo. Quindi andiamo a continuare ad inquinare l’acqua del mare“.

Come legge questo dietrofront?
“Mi sembra strano. I sindaci con me nel 2006 sono venuti anche al Ministero dell’Ambiente. Optavano, come dire, una soluzione provvisoria di realizzare alcune condotte sottomarine o addirittura riqualificare alcune condotte che già esistono. Però questa è un’altro ragionamento fatto in attesa che si attuassero i progetti per la depurazione. Si chiedeva di rifunzionalizzare le condotte già esistenti.
Noi come commissario di governo risponderemo che non era nostro compito quello di rifunzionalizzare. Il nostro compito è quello di realizzare impianti di depurazione. Quindi non vi dovete rivolger è a noi, dal punto di vista amministrativo“

Si sta rinnegando tutto il cammino fatto e condiviso? Perché?
“Non saprei. C’erano dei preliminari realizzati per Forio – Serrara Fontana e Lacco Ameno Casamicciola, sono stati individuati con l’okay da parte di comuni anche i siti. Quindi, attenzione, non è che il commissario pro-tempore è andato là ha fatto progetto di fattibilità, un preliminare ed ha detto lo facciamo qua. No! C’è stata tutta una discussione con i sindaci, io andai addirittura in consiglio comunale a Forio, credo che a suo tempo di fosse Colella.
Mai si è agito in difformità e contro il pensiero delle amministrazioni locali, nel senso abbiamo chiesto il supporto da parte degli enti locali per le competenze e là conoscenze del territorio. Senza non saremo andati da nessuna parte. E credo che proprio i sindaci abbiano dato la loro autorizzazioni, acquisite anche per il sito ANAS di Casamicciola e Lacco“.

Fermare nuovamente tutto, pensare a nuovi progetti, condotte, ampliamenti di strutture già esistenti, ove mai vi fossero, non comporterebbe ulteriori costi tecnici oltre le multe ed i contenziosi con gli enti coinvolti? Non so, nuovi impianti di sollevamento, pompe, nuovi progetti?
“Si, si. Certo, il sito dell’Anas, a specifica domanda che lei mi ha fatto, ad esempio, è perché sta ai due margini dei due comuni dove le condotte di adduzione ai futuri impianti arrivano con maggiore facilità la! Hanno un senso. Gli impianti devono intercettare anche le condotte già realizzate. Spostandole ulteriormente si avrà bisogno di altre pompe, altre strutture e questo sicuramente andrà ad incidere sui costi, oltre che sull’efficacia. Senza poi raggiungere l’obbiettivo“.

Continuando di questo passo che cosa succederà. C’è già l’infrazione europea, quindi non se ne farà niente?
“Siamo soggetti all’infrazione europea. Poi con i rifiuti ci saranno degli aggravi economici da parte dello Stato che poi si rivarrà verso la Regione e quindi verso i Comuni. Quindi un effetto a catena“.

Sempre un passo indietro. L’isola d’Ischia resta ferma nel suo saper fare inutile polemica

Solo per portare un esempio, solo perché non troppo lontano sotto ogni aspetto, a Procida i lavori per il depuratore di proseguono spediti. La candidatura a Capitale italiana della Cultura 2022 sta determinando effetti (molti dei quali benefici) a catena. L’isola di Graziella cambia spoglie e dismette le vesti di cenerentola del Golfo di Napoli. In temi ambientali e turistici, ma anche amministrativi e pratici, con il completamento anche del suo nuovo e moderno depuratore, che permetterà di non inquinare più il mare, realmente, e conquistare l’agognata “bandiera blu” senza comprare i pareri dei soliti funzionari ARPAC (vero Stefano Sorvino?).
Anche a Procida l’opera ha avuto un percorso lungo e travagliato, ma adesso sembrerebbe giunta al suo completamento. Ottimisticamente si parla di una consegna a farsi già dopo l’estate per
l’impianto di Punta Lingua realizzato con una depurazione MBR (Membrane Biological Reactor).

Una tecnologia di depurazione biologica a fanghi attivi, abbinata all’ultrafiltrazione del fango mediante membrane invece dei tradizionali decantatori secondari che porterà Procida all’avanguardia con il trattamento dei liquami di tutto il territorio isolano, che conta circa 10mila residenti ma dimensionato sulla previsione di 15mila abitanti equivalenti, in base all’affluenza del massimo afflusso turistico nel periodo estivo.
Almeno lo farà rispetto al recente passato fallimentare ed in soli sei anni.
Uno scavo di circa 1.800 metri quadri per 4 metri di profondità, al di sotto del livello del mare, necessario all’installazione degli impianti, una vasca completamente interrata, lunga circa 30 metri, e fuori terra solo i servizi, ubicati in un blocco di circa 400 metri quadri, finanziata con i fondi della Regione Campania per un importo totale di circa un milione di euro.
L’obbiettivo è raggiungere una depurazione nel rispetto dei parametri europei, ma anche la fruizione per la collettività, di un’area strategica di circa 2000 mq, ed al contempo avere anche dell’acqua riutilizzabile per uso industriale, lavaggio di autoveicoli o irrigazione e pulizia di aree e verde pubblico.

Nel 2015, esisteva solo un vecchio impianto di pretrattamento, con smaltimento di reflui non depurati direttamente in mare. Procida a differenza di Ischia non ha procedimenti commissariati, ha evitato, fin qui il maglio europeo di infrazione grave per inquinamento ambientale.
Il nuovo Depuratore di Procida, senza ombra di dubbio, sarà ancora l’esempio, la rotta tracciata da una comunità per l’intero territorio della regione Campania. Questo perché, stoltamente nessuna altra realtà costiera del golfo sia l’isola d’Ischia che in Costiera Amalfitana ci sono depuratori e le polemiche ed i timori montano, anche senza motivo, intorno alla realizzazione di quelli previsti, già finanziati ma ancora non realizzati.

L’isola verde, al solito, si fa porta bandiera degli esempi in negativo con visoni miopi e pericolosi percorsi involutivi dettati dai piani e dalle consulenze scellerate, ora di uno ora dell’altro pseudo esperto strapagato venuto da oltre mare. Sempre un passo indietro.
L’isola d’Ischia resta ferma nel suo saper fare inutile polemica.

1 COMMENT

  1. In poche parole, i Sindaci dell’Isola vogliono far stare e gli Isolani e i turisti nella merda. Ma mi pongo una domanda: Goletta verde, Green peace,la guardia costiera, e tutti gli altri preposti alla salvaguardia del mare, perché non chiudono tutte le spiagge dell’Isola? Magna-Magna? Spiaggia dei pescatori alla Mandra quando è scirocco, l’acqua del mare sembra Brodo militare, ai Maronti non ne parliamo proprio, ai Poseidon idem con patate.I controllorixche non controllano, e poi c’è una casetta sulla spiaggia della Mandra , sequestrata anni fa a un camorrista, però puntualmente ci vedo una famiglia, che sono e la forestale quando va a fare un controllo? Mistero.

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