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lunedì, Aprile 29, 2024

In galera. E a vita | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 4 febbraio 2023

Ho letto di tutto sulla questione dell’anarchico Alfredo Cospito al 41/bis, denotando come i soliti quotidiani vicini alla sinistra hanno cercato di addossare al Governo in carica le colpe della patetica deriva di questa vicenda, sottacendo impunemente sia le violenze in corso in tutta Europa da parte dei terroristi che lo sostengono sia le minacce in perfetto stile brigatista del suo omologo Pasquale Valitutti, che parla di “fare giustizia con le armi rivoluzionarie” a danno dei responsabili diretti o indiretti della possibile morte di Cospito. Così come mi ha sorpreso, dal nostro Quotidiano, leggere di tanti ischitani perbene (insieme a qualche noto buontempone comunista) che hanno addirittura associato il loro nome ad un messaggio di solidarietà indirizzato a Cospito. 

Sono un garantista per natura, ma allo stesso tempo sostengo che le sentenze si applicano senza se e senza ma. E nel caso di Cospito, è chiaro a tutti che la sua capacità di comunicare e istigare dal carcere i gruppi anarchici contro lo Stato basta quale giusta causa che, al pari di tutti i criminali pericolosi, lo ha portato al regime di carcere duro.

Oltretutto, se errare è umano ma perseverare è diabolico, Cospito la sua seconda chance l’ha già avuta: perché quando era già in carcere nel 1991, a seguito dello stesso sciopero della fame posto in essere oggi, fu graziato dallo Stato. E una volta posto in libertà, è tornato in giro a fare pane quotidiano dell’insubordinazione, della violenza e del terrorismo.

Se questa gentaglia minaccia fuoco e fiamme contro lo Stato se Cospito non viene liberato e, peggio ancora, se dovesse morire in carcere a causa della sua protesta, lo Stato ha il dovere di essere intransigente, non fosse altro che per rispetto di tante persone perbene che con l’antistato non vogliono avere nulla a che fare e che, soprattutto, vivono rispettando le opinioni altrui pur quando non le condividono e, non per questo, vanno in giro a piazzare ordigni, far saltare auto in aria o a gambizzare padri di famiglia.
Per me Cospito sta bene dove sta. Magari per sempre.

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