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lunedì, Aprile 29, 2024

Il personaggio. Marisa Bufo Buono

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I giovedì di Sandra Malatesta

Maria Rosaria Bufo che tutti chiamavamo Marisa era figlia di Savino Bufo e Vittoria Cianciaruso ed era nata a Margherita di Savoia (FG) il 14 luglio 1959. Oltre a lei i Bufo hanno tre figli maschi Francesco, Ruggero e Giuseppe. Nel 1979 la famiglia Bufo abitava a Procida nella casa di proprietà della signora Vittoria, e Il marito era appuntato dei Carabinieri a Posillipo e faceva il pendolare. Marisa decise di fare l’ultimo anno del liceo classico a Ischia dove abitava con una mia collega di lettere, Michelina Giuliano.

Conobbe Catello e dopo poco si fidanzarono esattamente nel Febbraio 1979 e a marzo 1980 si sposarono. Una giovane sposa di nemmeno 21 anni bellissima e elegante accompagnata all’altare dal papà arrivò alla chiesa di San Pietro, dove Catello emozionato e felice l’aspettava. Celebrò il matrimonio il mai dimenticato parroco don Pietro Buonocore. Nel frattempo, Marisa si era iscritta a Farmacia e continuò a studiare fino a laurearsi all’Università Carlo Bo di Urbino nel 1993, riuscendo anche a dedicarsi alla famiglia che cresceva. Il 22 febbraio 1981 nacque il primo figlio Michele e il 17 settembre 1984 il secondo Savino. Io avevo conosciuto Marisa grazie alla mia collega che viveva con lei.
Mi colpì subito la sua gentilezza e anche la sua bellezza delicata e mi sembrò una giovane ragazza con degli obiettivi chiari da raggiungere.

Quella giovane si distinse subito per essere sempre sorridente, ben vestita, educata e passando il tempo si fece voler bene da tutti. Catello e Marisa apparivano così felici che facevano tenerezza. Abitavano nella casa che per tutti noi è storica, perché credo che non ci sia qualcuno che di notte non sia andato a svegliare il dolce Farmacista Michele Buono a quel portone di Via Enea. La vita si svolgeva lì intorno e Marisa fece amicizia con facilità con tanti e tante ischitani che ne apprezzavano quel suo essere una giovane mamma che dava ai suoi figli sicurezza e presenza costante, e non ne parliamo di come ci teneva a essere sempre ben vestita e curata e ai ragazzi fin da piccoli comprava capi di abbigliamento di gusto, lasciando in loro quel modo di fare che la ricorda tanto. Io ho voluto scrivere di lei perché mi piace ricordarla, sento come se lo meriti proprio, forse è stata una delle donne più dolci che abbia conosciuto.

Non amo dimenticare, so che non sarebbe giusto e mi piace ridare a chi ha amato qualcuno o qualcuna che non c’è più, una forte emozione che li leghi ancora di più ai loro ricordi insieme. Marisa ha dato tanto a chiunque ha conosciuto. Una donna semplice di cuore, che amava I rapporti umani e che si fermava volentieri a scambiare pensieri, sempre con quel sorriso incredibile che la caratterizzava. Cara Marisa, credo che tu sia nata con il sole dentro, che si notava nei tuoi colori e in quel calore che regalavi a chiunque ti conoscesse. Quando ebbi Savino a scuola come alunno, fosti una delle mamme più attente e care e noi che già ci volevamo bene, legammo ancora di più. Ricordo qualche pranzo insieme con le nostre famiglie al Giardino degli Aranci, felici e spensierati. Sono sicura che tu, come il Sole, sei ancora da qualche parte insieme ad altre stelle per darci luce ogni sera e calore ogni giorno. Catello, Michele e Savino, vi voglio bene e so che Marisa vi ha amati così tanto da rendervi forti anche nel dolore.
Ringrazio Catello, Michele e Savino per la disponibilità e le belle foto

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