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mercoledì, Maggio 15, 2024

Il Calise agli Ischitani | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 11 gennaio 2024

Triste. Tristissima. L’ennesima notizia relativa alla vicenda “Bar Calise”, giusto per utilizzare una definizione, cosiddetta, “per brevità”, merita esclusivamente quell’aggettivo. Triste quanto gli orari di “non apertura” recentemente pubblicati come se, anziché il più rinomato e affascinante ritrovo ischitano di isolani e turisti, esso fosse diventato una sorta di studio professionale o ufficio aperto al pubblico. Triste quanto la figura barbina della nuova gestione, divisasi in corso d’opera, ricorrente a figure di più che dubbie capacità professionali nel settore (e non solo) per gestire (malissimo) l’attività e costretta a dimettersi senza appello dalla rappresentanza legale in modo da limitare i già ingentissimi danni in sede civile e penale derivanti dalla sopraggiunta amministrazione controllata. Triste come le dichiarazioni di qualche diretto interessato, che con i propri colpi di coda uterini ha fatto sì che una stretta di mano tra uomini d’onore venisse vanificata da un capriccio che, col tempo, ha lasciato un’intera famiglia come l’aretino Pietro, ovvero con una mano avanti e l’altra indietro.

Nella vicenda “Bar Calise” sono convinto che di qui a poco il numero delle vittime sarà destinato a salire irrimediabilmente e che, prima o poi, si giungerà al più classico degli epiloghi di chissà quante procedure concorsuali, ovvero la vendita all’asta. Ma se Einstein -lo ripeto spesso- riteneva che proprio dai momenti di crisi emergono le migliori opportunità, io provo a vedere il bicchiere mezzo pieno: se ciò dovesse accadere (e a questo punto spero quanto prima), la migliore imprenditoria ischitana dovrebbe ritrovarsi, una volta tanto, in un momento d’insolita unità e solidarietà, ponendosi a capo di un azionariato popolare che tenti di aggiudicarsi i “Calise” riportandoli in auge senza stravolgimenti strutturali, ma con quella ventata di innovazione nella tradizione la cui atavica mancanza ha rappresentato il grande neo del Cavalier Emiddio e la fortuna di tanti altri pubblici esercizi che, a differenza sua, hanno saputo porsi al passo coi tempi.

E proprio la famiglia Di Meglio (in toto o in parte), a cui a suo tempo fu letteralmente e ingratamente sottratta la polpetta dal piatto, potrebbe rappresentare il punto di partenza di una delle sfide imprenditoriali più insolite ed affascinanti della storia della nostra Isola: riportare il “Calise” nelle migliori mani ischitane! Per dirla alla Gene Wilder in “Frankenstein Junior”, SI PUÒ FAREEEEEEEEEEEEEE!

2 COMMENTS

  1. ma a Ischia esistono ancora imprenditori in proprio oppure…………………………………..dietro c è………………………………

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