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I magistrati e la deriva antidemocratica |  #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del  28 novembre 2023

«L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria… A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese, mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee…».

Ecco, finalmente Guido Crosetto non le ha mandate a dire, più del solito. E al momento, nessuno si è permesso di rintuzzarlo o attaccarlo sul piano personale e/o istituzionale, se non con le classiche repliche in politichese stretto. Perché se è vero, come diciamo a Napoli, che “chi rice ‘a verità nun è maie vuluto bene”, in questo caso il Ministro della Difesa ha interpretato alla perfezione, rappresentandolo pubblicamente, quel che pensa qualsiasi persona di buona volontà che si senta libera di dire le cose esattamente come stanno, in barba all’ANM.

Del resto, di interventi ad orologeria della magistratura italiana utili a condizionare questo o quel momento politico ed elettorale ne è piena la storia d’Italia, di qualsiasi delle due repubbliche si parli. Così come sono piene le tasche -per non dire altro- di quei tantissimi cittadini che da lustri assistono inermi alla sistematica impunità di questo enorme centro di potere, sempre più inattaccabile, specialmente quando sbaglia (e non è capitato di rado) e pronto a distruggere chiunque vi si opponga.

E’ verosimile, difronte al vento di grande cambiamento che il Governo Meloni sta portando nel nostro Paese, smentendo con i fatti le previsioni disfattiste e catastrofiste dei soliti soloni di sinistra rispetto al rischio di anti-europeismo e di deterioramento dei rapporti diplomatici tanto a cuore a chi, di politica estera e comunitaria, ha dimostrato di non capire un fico secco, che si identifichi la strada dell’attacco giudiziario come unica arma per interrompere il lavoro di un esecutivo le cui capacità sono state oggettivamente riconosciute da tutti, non solo dalle agenzie di rating. Ma non perché lo dico io: perché è la storia, indiscutibile magistra vitæ a prescindere da quanto recente sia, a insegnarcelo!

Lo dico ancora una volta e lo ripeto volentieri: la riforma dell’ordinamento giudiziario, in particolare per la separazione delle carriere e la responsabilità dei magistrati, è l’irrinunciabile passo epocale che occorre a Giorgia Meloni e ai suoi per consacrare una leadership che non conosce ostacoli!

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