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mercoledì, Maggio 15, 2024

Giovanni Legnini: “Abbiamo dato più tempo e più trasparenza alla ricostruzione di Ischia”

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Open “ricostruzione”: «due strumenti digitali nuovi che mettiamo a disposizione dei cittadini, dei tecnici, dei comuni e di tutte le istituzioni che partecipano al processo di ricostruzione». Sicurezza: Gli interventi per l’emergenza, per ridurre il rischio, ormai sono cristallizzati

Gaetano Di Meglio | Trasparenza. Chiarezza. Tecnologia. E’ questa la svolta che la doppia ricostruzione di Ischia, quella post sisma e quella post frana, che assume con le ultime decisioni del commissario unico Giovanni Legnini. Una rivoluzione, in qualche modo, che si aspettava da tanto tempo. Mettere un freno ai manovrini degli UTC sparsi sull’isola e nascosti negli ordini dei geometri e degli ingegneri (che si fanno forti grazie ai consiglieri amici di scuola!) è, forse, il vero cambio di passo. Tuttavia, guardiamo solo al buono e teniamoci ben nascosto tutto l’armamentario di sotterfugi che abbiamo imparato a fare negli anni in cui abbiamo devastato la nostra isola.

Con l’Onorevole Legnini, commentiamo la piattaforma che trasforma, quasi, in “open data” tutta la complicata questione delle domande per la ricostruzione.
“Sì, si tratta di due strumenti digitali nuovi che mettiamo a disposizione dei cittadini, dei tecnici, dei comuni e di tutte le istituzioni che partecipano al processo di ricostruzione. Il primo è la piattaforma GE.DI.SI, è una piattaforma digitale per gestire le pratiche della ricostruzione, non c’è più lo scambio di carte, di PEC e di email che spesso determinano rallentamenti e dispersioni. È un’unica piattaforma che contiene domande, progetti, informazioni, pareri e tutti i protagonisti possono accedere a quella piattaforma che feci realizzare come Commissario del Centro Italia e che abbiamo fatto adeguare alla società Fintecna alle esigenze di Ischia e sarà operativa a partire da domani.

La seconda piattaforma, già disponibile sul sito del commissario, è ugualmente importante perché consente di visualizzare tutte le informazioni, i dati, gli elementi afferenti al rischio del territorio e ai danni degli edifici che abbiamo acquisito durante questo anno. Quindi, quando si esamina un progetto, una pratica, un condono, in tempo reale è possibile acquisire tutte queste informazioni. Questo strumento lo utilizzeremo anche durante la Conferenza dei Servizi, evitando rinvii, incomprensioni e letture errate. È un passo significativo per rendere più trasparente la gestione della pratica di ricostruzione.

L’occasione propizia anche per illustrare le nuove proroghe concesse affinché i cittadini colpiti dagli eventi naturali che ci hanno stravolto la vista, possano interagire con le istituzioni con maggior tempo a disposizione.
“Abbiamo approvato le proroghe per la manifestazione di volontà, per dichiarare l’interesse a cedere immobili dismessi e poi quella più importante relativa alle delocalizzazioni. Abbiamo formalizzato questa possibilità che già avevamo introdotto, quella di presentare per le delocalizzazioni una domanda preliminare. Il cittadino, prima di decidere se delocalizzare volontariamente, è messo in condizione di sapere quanto gli spetta in via sufficientemente definita. Dopodiché differiamo la domanda per manifestare l’intenzione di regolarizzare, che avevamo fissato al 31 dicembre, al 30 aprile. Ad oggi abbiamo ricevuto circa venti domande preliminari per la delocalizzazione. Vi è una certa attenzione e ciò che arriva è una difficoltà del mercato immobiliare sull’isola che va affrontata e superata. A questo fine c’è una terza decisione importante: abbiamo prodotto uno schema di compromesso, di contratto preliminare di compravendita per coloro che hanno intenzione di delocalizzare.

Il 31 dicembre è una data importante, non più per lo stato di emergenza che è stato rinnovato, ma per la sua nomina. Ci sono novità oppure è collegato al rinnovo e quindi resta con noi ancora un anno?
“La nomina a Commissario delegato all’emergenza è stata già protratta, nel senso che, con la proroga dello stato di emergenza per un anno, vi è il prolungamento della funzione di Commissario delegato. È altresì noto che il Commissario delegato fu nominato nella persona del Commissario straordinario che del tutto occasionalmente sono io. Tra le due funzioni vi è un nesso molto stretto e quindi deciderà il governo nella sua piena autonomia. Per quel che mi riguarda, guardo a questa scadenza con serenità e con la consapevolezza di aver fatto tutto ciò che potevo fare e, se il governo lo riterrà, proseguirò per un ulteriore anno”

Sappiamo che il piano degli interventi è stato finanziato per gran parte, è stato integrato con tanti interventi. Abbiamo letto nella sua ultima ordinanza che, oltre Casamicciola, l’impegno si sta allargando anche sugli altri comuni. Le tempistiche, che avete sempre dettato voi, immagino siano valide anche per gli altri comuni. Cosa ci dobbiamo attendere per l’altra parte di finanziamenti di cui abbiamo bisogno.
“Grazie per la domanda che mi consente di fare delle precisazioni. Gli interventi per l’emergenza, per ridurre il rischio, ormai sono cristallizzati. Gli ottantadue milioni complessivi, di cui sessantotto circa per lavori, che riguardano per più la metà Casamicciola e per il resto gli altri comuni, sono definiti. Il nostro obiettivo è fare in modo che tutti i 187 interventi, sessanta dei quali sono già conclusi, vengano avviati e possibilmente conclusi entro l’anno che abbiamo di fronte. Poi c’è la parte strutturale per la quale disponiamo di una parte delle risorse e attendiamo che il governo completi il finanziamento. Mi auguro da subito, ma comunque noi siamo nelle condizioni di partire”.

Nei giorni scorsi abbiamo letto la pronuncia del TAR in merito ad un ricorso del comune di Casamicciola. Ci sembra che il Tribunale abbia richiesto una soluzione di accordo istituzionale. Come è la situazione tra Commissariato, l’Autorità di Bacino e Comune di Casamicciola?
“Stiamo lavorando con l’Autorità di Bacino per integrare le informazioni, i dati, gli elementi che l’Autorità di Bacino aveva posto alla base di questa contestata proposta di Piano stralcio. Concluso questo lavoro di integrazione dei dati e degli elementi, che noi in verità avevamo reso disponibile da molti mesi, è necessario che il confronto si estenda in modo pieno al comune di Casamicciola e con la Regione ai fini anche della pianificazione. Il messaggio che ha voluto dare il TAR, di fronte a un ricorso che era basato su motivi di una certa rilevanza, stiamo cercando di coglierlo, provando a definire un’intesa che costituisce il punto più complesso di questa vicenda: la pianificazione, la lettura del rischio, la decisione sul ricostruire o non ricostruire, delocalizzare o non delocalizzare. Mi auguro che in pochi mesi definiremo questa partita, definita questa partita poi dipenderà dai cittadini e dai tecnici ricostruire”.

Quale ricostruzione è più avanti: quella post- frana o post-sismica?
“La ricostruzione post sisma è avviata, non ha quel ritmo che speravamo ma questo dipende dal fatto che nel frattempo la frana ha determinato una situazione di blocco. Le due cose sono connesse, non c’è una ricostruzione post sisma e una post frana separati. La ricostruzione post sisma dipende molto dalla messa in sicurezza del territorio. Questo è lo snodo che rende il processo difficile, ma anche sfidante. Vi è un avanzamento importante su tutti e due i versanti”.

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