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sabato, Aprile 27, 2024

Forio: tutto l’amore della Madonna Addolorata

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Il venerdì precedente la Domenica delle Palme, per Forio, è una data ricca di storia, di emozioni e di ricordi. Un giorno centrale del calendario Foriano, imprescindibile punto di riferimento per molti.
A dieci giorni dalla Pasqua, infatti, dalla Parrocchia di San Sebastiano, nel cuore storico del Paese, sono partite le celebrazioni liturgiche più sentite dell’anno, quelle più partecipate e segnanti, legate all’Addolorata la quale, con il suo grande manto, avvolge e protegge i fedeli.
Facendo seguito all’intronizzazione della Madonna Addolorata, avvenuta alcuni giorni fa e impreziosita dall’apposizione di una targa ricordo del passaggio presso la chiesa, lo scorso anno, del Cristo Morto custodito a Procida dalla Congrega dei Turchini, evento storico per le due realtà parrocchiali isolane, venerdì scorso la celebrazione del giorno dedicato alla Madonna Addolorata e al suo amore verso Cristo ha visto la partecipazione di tutti i fedeli Foriani e anche oltre.
Al termine della funzione presieduta dal parroco don Beato Scotti, i parrocchiani e i fedeli tutti hanno accolto la splendida immagine dell’Addolorata tra le strade del centro storico di Forio. Gli occhi pieni di gioia e di emozione degli uomini e delle donne che attendevano il passaggio dell’Addolorata sono la testimonianza di quanto forte sia il culto verso uno dei simboli più forti di fede e amore.
Le spalle, forti e robuste, dei fedeli hanno sostenuto l’Addolorata che da corso F. Regine ha compiuto il suo tradizionale giro giungendo giù mare, verso il porto di Forio, e rientrando in parrocchia tra ali di folla emozionata e petali di fiori lanciati dai balconi.
Tanti i fedeli che, dai balconcini presenti nei vicoli e lungo la strada, hanno rivolto una preghiera alla dolce Addolorata, tendendo la mano fino a sfiorarne il manto. Un manto intriso di fede e di amore, di tutto l’amore di una madre rivolto verso l’umanità intera.
Forio e la sua fede, nell’Addolorata trovano un punto di unione forte e radicato nei secoli, una tradizione e un rito che viene trasmesso di generazione in generazione rafforzandosi sempre più.
Una ritualità che non termina con il rientro in parrocchia dell’Addolorata, ma che continua con la splendida funzione “le tre ore di Maria Desolata”, coinvolgente e struggente momento di preghiera e riflessione accompagnata da musiche e parole che rendono il tutto ancora piu vivo e sentito.
Ed é dal volto dell’Addolorata, dai suoi occhi, dalle sue mani congiunte e dal suo cuore trafitto da sette spade, oltre che dal suo manto, che la Pasqua di Forio ha preso il via non dimenticando di rivolgere le proprie preghiere anche a chi, soprattutto in questo momento storico, vive momenti di dolore e smarrimento.

foto Vito Colella

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