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(Ex) Santa Greta di Svezia | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 23 settembre 2023

Da giorni, anche se a corrente alternata visti i tantissimi impegni che ho, stavo chiedendomi che fine avesse fatto Greta Thunberg e la sua lotta per il clima.

Sentendo informalmente alcuni benpensanti che ne avevano sempre condiviso la mission ad ogni pie’ sospinto, essi hanno provato a farmi credere che la vera ragione dietro la fine degli scioperi di Greta (che il 9 giugno, nel giorno del suo esame di maturità, si sono ufficialmente conclusi) “è chiarissima e non può essere ignorata. La fine dei suoi scioperi non è un segno di sconfitta, ma piuttosto il segnale che il suo messaggio è stato ascoltato forte e chiaro e che sono stati compiuti progressi sostanziali. Greta è riuscita con successo a ritenere i governi e le aziende responsabili delle loro azioni, spingendoli a compiere passi concreti per combattere la crisi climatica”. Capito che sermone?

Dal canto suo, la giovane svedesina ha dichiarato che “continuiamo a muoverci nella direzione sbagliata, mentre chi è al potere continua a sacrificare le persone emarginate e colpite e il pianeta in nome dell’avidità, del profitto e della crescita economica… Ci stiamo rapidamente avvicinando a potenziali punti di svolta ecologici e climatici non lineari che sfuggono al nostro controllo. E in molte parti del mondo stiamo addirittura accelerando il processo.

In realtà la mia chiave di lettura è ben diversa: il personaggio-Greta, oggi titolare di un discreto patrimonio economico e di una visibilità degna delle migliori star e influencer, è servito come apripista a quelli che sono i contestatori globali protagonisti delle cronache quotidiane, i cui fili continuano ad essere mossi artatamente da burattinai dell’alta finanza che puntano a sempre più importanti speculazioni, spingendo i governi ad adottare provvedimenti che le rendano possibili. A Greta, che spesso girava il mondo per i suoi appuntamenti con aerei normalmente inquinanti facendo finta di nulla, oggi vengono preferiti imbrattatori di opere d’arte e manifestanti da blocco traffico stile A22, che magari alle spalle hanno organizzazioni come il CEF americano o qualche multinazionale delle energie -cosiddette- rinnovabili.
I creduloni, ovviamente, dormono con la zizza in bocca! Greta, dal canto suo, avrà ancora maggior serenità, d’ora innanzi, di godersi la sua esistenza da diciottenne quasi normale e non più in via di beatificazione.

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