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lunedì, Aprile 29, 2024

Curnut e mazziat. L’Epomeo Calcio a 5 rimedia la figuraccia bis e perde ancora contro la Fenix (1-3)

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Ieri si è giocato il derby di calcio a 5 in serie C2, il ritorno tra Epomeo Calcio a 5 e la Fenix Ischia. Un derby terminato per 3-1 a favore del team del presidente Vincenzo Agnese che allunga sulla cugina ischitana di ben 14 punti e che viaggia in solitaria in classifica.

La gara è andata per il suo conto e non credo meriti più di tanta attenzione alla luce di quello che si è verificato in campo. Scene viste e riviste in campo quando ci sono i ragazzi allenati da Giorgio Vuoso e, soprattutto, espressione di una società che ama la censura e la violenza come metodo di comportamento.

Entrambe le società, è importante sottolinearlo, ieri al Palazzetto dello Sport di Forio hanno invitato a partecipate anche i piccoli calcettisti delle rispettive scuole di calcio a 5. Tanti bambini a cui gli adulti hanno insegnato che la violenza e le aggressioni fanno parte del calcio. Risultato? Beh, bimbi impauriti e spaventati e scoppiati in pianto! Complimenti a calcettisti dell’Epomeo per lo spettacolo indegno e da vergogna.

Uno spettacolo che, tra l’altro, dovrebbe essere segnalato al sindaco di Forio, Stani Verde, che dovrebbe richiedere il costo dei danni procurati alla struttura sportiva. Un paio di porte rotte e qualche vetro andato in frantumi negli spogliatoi che meritano di essere ripagati a spese della società che ha trovato accesso in quella struttura grazie alle complici amicizie della dirigenza con importanti entrature con chi pensava che il comune fosse casa sua!

Ieri, oltre a rivedere le scende indegne che abbiamo visto al Taglialatela, con gli stessi protagonisti e con gli stessi cartellini rossi diretti, c’è da dire che il team dell’Epomeo ha insegnato ai suoi ragazzi che, se stai perdendo 3-0 alla fine del primo tempo, è giusto minacciare il ritiro della squadra, è giusto intimidire l’arbitro ed è giusto non giocarsela sul campo. Poi, evidentemente, la riflessione sui punti persi e sulle possibili penalità hanno fatto ricredere i cattivi maestri dello sport.

Un giocate che perde le staffe, a 30 secondi dalla fine, con due gol da recuperare che reputa opportuno e giusto aggredire un giocatore sulla panchina avversaria mettendogli le mani alla gola, nonostante la giovane età della vittima e l’età più adulta del protagonista, dovrebbe far riflettere. Ma ci vuole una statura mentale sobria e retta per arrivare a certe riflessioni. Se non la si ha ed è notorio al mondo che non la si ha, resta tutto normale.  Qualcuno si fa forte della protezione giornalistica di chi gioca? Errore su errore.

Ma c’è un altro dato che merita la nostra attenzione. Secondo i violenti di Serrara (nei modi, negli atteggiamenti, nei multipli episodi di censura e nei ripetuti episodi violenti registrati sul parquet), durante la gara l’arbitro non avrebbe fischiato un fallo ad un giocatore dell’Epomeo così grave da procurargli, addirittura, la lesione dei legamenti della caviglia. Un fallo che si è verificato nel primo tempo e che lo staff medico dell’Epomeo ASD non ha saputo valutare tanto che lo stesso calcettista è sceso in campo anche nel secondo tempo per poi abbandonare, definitivamente, il terreno di gioco. C’è poco altro da aggiungere.

Ultima riflessione in conclusione che ha anche un taglio un po’ più sportivo. Per l’Epomeo si mette male, appunto, anche per quanto riguarda il cammino in campionato.

Al rosso diretto di Mister Vuoso che salterà la prossima gara, c’è da aggiungere oltre all’infortunio che terrà fuori dal parquet Lucas Cantieri, anche quello di Giuseppe Buono, uno dei migliori della squadra verde-nero. Saranno i nuovi “colpi” di mercato, con le scelte al ribasso per i protagonisti, a portare avanti la truppa del vicepresidente Ferdinando Iacono? Lo speriamo. Ma, soprattutto, speriamo che l’Epomeo possa fare una riflessione, seria, sul modo di concepire lo sport. I bambini imparano guardando. E ieri avete insegnato ad essere violenti, non sportivi e pericolosi.

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