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domenica, Aprile 28, 2024

COLOMBAIA “LIBERATA”. Lo “storico” custode ha lasciato l’appartamento presso la villa che era stata di Luchino Visconti

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Ieri mattina il passaggio di consegne tra l’inquilino e l’arch. Giampiero Lamonica

Gaetano Di Meglio | Si chiude una pagina, particolare, della storia della Colombaia di Luchino Visconti. Il custode “abusivo” della villa, assurto agli onori della cronaca nazionale, ieri ha lasciato l’appartamento della Villa. Un altro punto e a capo messo dall’amministrazione Verde.
Il recupero e riqualificazione de La Colombaia da parte dell’Amministrazione comunale di Forio guidata da Stani Verde ora può procedere più spedito.
Un cambiamento di paradigma rispetto a maggio, quando, il vecchio custode aveva “battuto cassa” esigendo il pagamento di spettanze risalenti nel tempo. Uno strascico di vecchie situazioni pendenti dai tempi della Fondazione all’epoca costituita per la gestione della struttura, le cui iniziative e sistemi di gestione non erano stati sempre “felici”…

Una vicenda piuttosto surreale, che ripercorriamo con l’ordinanza di sgombero emessa a dicembre dal responsabile del V Settore arch. Giampiero Lamonica e che ieri mattina ha avuto la sua applicazione definitiva.
Lamonica riferiva che il custode, tramite il suo legale il 19 maggio 2023 aveva invitato il Comune a «corrispondergli tutte le retribuzioni maturate e non corrisposte a far data dal mese di dicembre 2011, comprese le indennità per lavoro straordinario, riposi e festività non godute, oltre a risarcirgli i danni e a soddisfare ogni altro credito da lavoro maturato e non percetto, nessuno escluso, nonché a ricostruirgli la posizione previdenziale mediante versamento dei contributi dovuti o, in subordine, a provvedere al risarcimento del danno per omessa contribuzione previdenziale».

Una circostanza che il responsabile del V Settore aveva smontato evidenziando che «il rapporto di lavoro è sorto e proseguito in base a contratti di lavoro intervenuti con la Fondazione, oggi estinta, “La Colombaia di Luchino Visconti”, e non con il Comune di Forio».

LE INIZIATIVE DEL COMUNE
Dopo la nota l’arch. Marco Raia, ex responsabile del I Settore, aveva provveduto a contestare «integralmente tutto quanto richiesto, rappresentando che alcun legame e/o vincolo di qualsivoglia natura è giammai intercorso tra Comune di Forio e lo stesso e diffidandolo dall’intraprendere qualsivoglia azione nei confronti dell’Ente nonché dal perseguire con pretestuose richieste».
A giugno 2023 lo stesso Raia aveva chiesto l’assistenza del Comando della Polizia Locale per un sopralluogo presso l’immobile de “La Colombaia” «al fine di accertare eventuale occupazione abusiva di locali comunali da persone non autorizzate».

Il sopralluogo veniva effettuato solo il 25 agosto e i vigili urbani relazionavano di aver accertato nell’immobile la presenza dell’ex custode e della famiglia.
Agli inizi di ottobre è stato dunque avviato il procedimento per l’adozione del «motivato provvedimento di sgombero», notificato all’interessato, che a sua volta ha presentato «sia memoria difensiva al procedimento di cui sopra sia richiesta di accesso civico generalizzato».
Ma cosa era successo tra l’odierno occupante abusivo e la Fondazione? Quest’ultima, stando a quanto riportato da Lamonica, aveva ottenuto la conclusione del rapporto di lavoro e la risoluzione della controversia sulle pendenze.

L’ordinanza eccepiva che le memorie non potevano essere accolte in quanto l’interessato «congiuntamente alla sua famiglia occupa di fatto e senza alcun valido titolo giuridico l’immobile di cui trattasi». Richiamando a questo punto il verbale di conciliazione sindacale del 2010 nel quale l’interessato dichiarava: «… rinuncia ad ogni azione e, comunque, ad ogni diritto connesso, direttamente od indirettamente, al rapporto di lavoro intercorso con la Fondazione “La Colombaia di L. Visconti”, per il periodo e per la qualifica indicati in premessa ed ad ogni pretesa economica derivante da tale rapporto di lavoro, nessuna esclusa e/o eccettuata, rinunziando, in particolare, ad ogni, pur se eventuale, diritto riconducibile ad ipotetiche differenze retribuite, indennità aggiuntive e/o accessorie, ferie, festività, ratei mensilità aggiuntivi, T.F.R., ed ad ogni altra ipotetica indennità anche risarcitoria, riconoscendo di occupare illegittimamente e senza alcun “titolo” la porzione della Villa “La Colombaia”. Riconosce inoltre, che le attività di ritiro della corrispondenza e di pulizia del parco, svolte successivamente alla risoluzione del rapporto di lavoro, in modo occasionale e saltuario, sono state effettuate a titolo di mera cortesia, gratuitamente, in considerazione dell’assenza di personale della Villa “La Colombaia” e della presenza di esso per l’occupazione illegittima della porzione della Villa di cui innanzi, rinunciando nel contempo a qualsivoglia assunto diritto e/o pretesa connessa allo svolgimento di tali attività».

Già nel 2010, quindi, l’ex custode aveva rinunciato a ogni pretesa. Ma aveva continuato ad occupare l’immobile a suo tempo assegnatogli senza che alcuna iniziativa in tutti questi anni venisse intrapresa dal Comune…
Nell’ordinanza Lamonica aggiungeva un’ulteriore circostanza determinante, ovvero che il verbale «risulta inoltre confermato dalla successiva sentenza del Tribunale di Napoli, sezione lavoro, del 2016 resa all’esito del giudizio tra lo stesso e la Fondazione “La colombaia di Luchino Visconti” con la quale sono state definite tutte le pendenze relative al pregresso rapporto lavorativo».

FINALITA’ PUBBLICA
Il responsabile del V Settore dunque ulteriormente motivava il provvedimento adottato, evidenziando «che occorre ricondurre l’immobile in oggetto alla finalità pubblica alla quale è stato destinato in quanto appartenente al patrimonio indisponibile del Comune unitamente alla struttura museale cui esso è funzionalmente e strutturalmente collegato, considerato, altresì che l’occupazione abusiva riduce la completa funzionalità e godibilità della maestosa residenza di Luchino Visconti».

Aggiungendo «che la procedura di rilascio trattandosi di un provvedimento – a contenuto vincolato – di autotutela esecutiva che l’Amministrazione è tenuta ad adottare per rientrare nel possesso di un bene appartenente al patrimonio indisponibile, abusivamente detenuto da un soggetto privato».
Pertanto ordinava il rilascio dell’immobile, intimando l’interessato e la famiglia, «occupanti di fatto senza valido e legittimo titolo l’immobile di cui sopra, di lasciare il medesimo libero da persone o cose, entro 20 gg dalla data di notifica della presente al fine di consentirne il pieno utilizzo da parte del Comune per le proprie finalità pubbliche».
Fortunatamente, per tutti, non è stato necessario effettuare lo sfratto ricorrendo «all’esecuzione forzata con l’intervento della Forza Pubblica». Il 2 febbraio si scrive un’altra pagina importante per la villa dei foriani e che fu del maestro del neorealismo Luchino Visconti.

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