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lunedì, Aprile 29, 2024

Casamicciola, il consiglio comunale rischia lo scioglimento

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Salta l’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio entro i termini. Pesa la mole del contenzioso non ancora approvato, spaccature e frizioni minano la stabilità. Chi non vuole pagare chi è perchè?

La mole del Contenzioso del Comune di Casamicciola Terme ha raggiunto proporzioni a dir poco raccapriccianti.
Con la  predisposizione e  l’ “Approvazione dei criteri per la stipula di accorsi transattivi relativi a debiti del contenzioso legale del Comune di Casamicciola Terme” torna prepotente la questione dei  debiti macroscopici che la dittatura del buonismo imposta dal Governo Castagna tentava di mascherare.
E le bugie, si sa,hanno le gambe corte, specie se si tratta di sentenze passate in giudicato e parcelle legali. Ora arrivano anche i primi riconoscimenti al debito fuori bilanci, c’è ne sono alcuni ma non ci sono tutti.
Ma i conti non tornano e qualcosa mina la stabilità, non solo economica, ma politica.
Problematica risulta la questione delle tempistiche e delle modalità da seguire per l’assestamento generale e la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
La variazione di assestamento generale costituisce una variazione di bilancio a tutti gli effetti,la variazione di assestamento generale. Il termine della sua adozione è  quello del 30 novembre.
La delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio non comporta necessariamente l’adozione di una variazione da apportare al bilancio di previsione, poiché la stessa potrebbe limitarsi alla presa d’atto del permanere degli equilibri. Tutto ciò, tenendo conto dei rischi conseguenti alla mancata adozione della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio entro i termini di legge, che anche oggi viene equiparata a tutti gli effetti alla mancata approvazione del bilancio di previsione. Ovvero il consiglio comunale rischia lo scioglimento.

RISCHIO SCIOGLIMENTO SE… – E’ sufficiente leggere correttamente il comma 4 dell’art. 193 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali approvato con Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che recita espressamente: “4. La mancata adozione, da parte dell’ente, dei provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente articolo è equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all’articolo 141, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo.”
Il comma 2 dell’art. 141 stabilisce, inoltre, che “2. Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla Giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla Giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio.”
La chiarezza delle norme non ammette alcuna interpretazione: basta saper leggere il contenuto e comprendere il significato dei termini utilizzati dal legislatore.
Si parla di dissapori, forti frizioni che stanno creando molte difficoltà nella approvazione necessaria del riequilibrio. Ma si sa per i nostri amministratori, il potere, il danaro sono un collante pi  che valido per sanare ogni spaccatura.

LE TRANSAZIONI DELLA DISCORDIA – Nella recente approvazione dei debiti fuori bilancio, c’è una parte, minima, ma molto minima, del debito da parcella legale.
Non ci sono le  ingenti transazioni già predisposte per esimi esponenti del governo locale ed ex consulenti dal trascorso politico nella cittadina termale.
Non oggi, ma datate e tutte, guarda caso risalenti ai governi ed alle sindacature che, a vario, titolo hanno visto coinvolti gli esponenti, consiglieri assessori attualmente in carica.
Agli atti risultano  richieste dell’ordine dei 200 mila € ed oltre. A queste poi ci sono da aggiungere decine di “mazzate” legali sullo stesso ordine e sempre legati a personaggi vicini alla stanza dei bottoni.
Per le quali a buon diritto sarebbe lecito chiedere se lo stesso ordine degli avvocati abbia o meno approvate le relative parcelle o le stesse siano solo gonfiate al fine di ottenere a fronte delle decurtazioni percentuali previste, l’importo gradito!
Ma non c’è solo questo. Ci sono le centinaia di cause perse in contumacia dal comune troppo spesso in favore di soggetti ben agganciati con vari assessori e consiglieri. Su tutti c’è lo scandalo delle assicurazioni e dei motorini inspiegabilmente danneggiatisi nell’alluvione del 2009. Tutti persi e tutti pagati. Veicoli a noleggio in pieno novembre, a Casamicciola!
Le ramificazioni del potere che piegheranno ulteriormente l’economia, distruggendone il poco che resta a suon di tassazioni.
E in questo gli errori amministrativi frutto del pressapochismo e dell’incuria pesano come macigni. Tre procedimenti tutti persi contro la provincia di Napoli dall’importo cadauno di 49mila 697 €. 150mila € di danni per un azzardo in cui neppure la difesa del legale nominato dal’Ente, guarda caso Nunzia Piro, ha potuto impedire che si soccombesse.
Ma il buonismo imponeva il voto ottimistico ad una classe di professionisti forse per il cui arruolamento, dentro e fuori l’agone politico, anche come semplici sostenitori, proprio il pagamento di dette parcelle è stata la condizione sine qua non!
Parcelle che vanno dagli anni 2000, del 2002, 2004, 2008 di cui già in campagna elettorale  denunziammo l’esistenza e la volontà di richiederne ed ottenerne nuovamente il pagamento. Forse questo è stato l’elemento risolutore per la decisione di sostenere e presentarsi tutti in lista “Per Casamicciola”.
Eppure oggi il giocattolino si è rotto e a chi usa le casse delle partecipate, del comune, come le casse aperte di un supermercato non sta bene che qualcuno riceva quanto dovuto e pattuito per il proprio lavoro dentro e fuori le aule di tribunale. Lo stesso lavoro svolto per difendere chi ora accusa (la maggioranza Castagna) la presentazione delle orripilanti parcelle.
Non c’è pace tra gli ulivi a Palazzo Bellavista. Gli esponenti di governo sono l’un contro l’atro armati e  pur di non votare in Consiglio Comunale le parcelle dei compagni le tenteranno tutte .Persino rimangiarsi gli accordi ante voto. Tutte, nonostante  la delibera di Giunta N. 134 DEL 17/11/2015 con cui si accettano le transazioni con i  legali come condizione per pagare. A votarne la validità solo il sindaco a, il vice Silvitelli e l’assessore Barbieri. Le transazioni il volano del trionfo bulgaro alle comunali, le transazioni che potrebbero decretarne una repentina e letale parabola. Ma se non ne voti una non le voti…
Dagli atti del Contenzioso risultano parcelle che sommate arrivano a circa 200mila€ per Massimo Ferrandino fratello di Giosi, oltre 176mila€ per Napolitano Francesco  ed altre 176mila, 533 euro per un’altra RAS. Due  cause assicurative che sommate fanno quasi 300mila €.
Circa 250mila€ totali, invece, per le richieste del Capogruppo Nunzia Piro i tre procedimenti chiave più altre prestazioni satellite e poi via via i vari avvocati Carta , Alessandro Barbieri sull’ordine dei 100mila€ senza contare le new entry come Tarantino, in quota Marrazzo, il cui conto non è parte del contenzioso, ma si paga cash mese per mese .
Pensate che avvocato come Luigi Bancale e Spasiano Mario dovranno avere rispettivamente cifre dell’ordine di 193mila € ovviamente da transigere.  Poco meno Regine Giovanni creditore di 90.237,06€.
Un debito che fa specie sopratutto percome è stato contratto. Frutto sopratutto di imperizia  e malagestio, figlia di favori e prebende nella maggior parte dei casi.
Massimo Ferrandino ha la colpa di aver chiesto il conto per aver difeso e sostenuto gli attuali amministratori Giuseppe Silvitelli, Vincenzo D’Ambrosio…. nella causa per il Museo inesistente a Palazzo Bellavista, un Museo mai realizzato per il quale non solo abbiamo perso il finanziamento della Comunità europea , ma abbiamo richiesto e speso altre somme per l’altro Museo, quello della Pesca e del Mare. Pastrocchi sopra a pastrocchi  e per il quale  pagheremo le parcelle degli avvocati che hanno difeso e fatto assolvere gli autori di questo disastro.
Nunzia Piro allo stesso modo ha difeso ex amministratori nei procedimenti penali in cui furono coinvolti per il caso Strina personaggi del calibro di Angelo Manzi, Pino Barbieri e Giosi Ferrandino. Tutti assolti in parte anche grazie all’avvocato difensore Nunzia Piro. Iniziative amministrative, in altri casi come è accaduto a ad esempio ancora ad Angelo Manzi, Peppe Conte, Parisio Iacono e Abramo De Siano che hanno visto in molti casi l’ente soccombere e dunque prima pagare i danni al ricorrente  ed poi per pagare le parcelle degli avvocati che difendono tali amministratori . Ma il resoconto procede.
Bisognerebbe dare un senso agli otre 340mila euro persi in questioni assicurative con l’avvocato Napolitano, agli incarichi dati all’avvocato Carta e successivamente alla Brunella Conte per AMCa   alle decine di procedimenti affidati ad un indefinito stuolo di legali che guarda caso gravitano sempre nell’orbita casamicciolese
All’Avvocato Alessandro Barbieri, a Tarantino. Seguono a ruota Ambrogio Del Deo e Gaetano Ottato.
Non perché c’è l’avvocato, ma perché il comune i suoi amministratori si trovano sempre impelagati in faccende che comportano esborsi di danaro e costi stratosferici per la comunità.
Gli amministratori sbagliano e i cittadini pagano. Del Deo ad esempio ha difeso vincendo gli operatori portuali ingiustamente licenziati sul porto turistico per poi fare posto alle varie assunzioni clinetelari che dopo circa un decennio hanno prodotto: Il debito Del Deo per l’ingiusto licenziamento ai vincitori di concorso ed ora il pignoramento per gli ingiusti licenziamenti dei dipendenti di Marina di Casamicciola assunti per supporto elettorale dopo detti licenziamenti.
Una realtà che dopo i botti delle urne mina la stabilità stessa del governo che entro il 30 novembre avrebbe dovuto approvare la “stabilizzazione” del bilancio che al contrario non c’è stata a causa di un problema di numeri ed accordi in Consiglio Comunale. Chi non vuole pagare chi e per… nelle ultime assenze in giunta potrebbe esserci la risposta.

IL CONTENZIOSO – La situazione del contenzioso comunale è stata  rappresentata tra l’altro con nota prot. 120 del 06.11.2015 da parte del Responsabile del procedimento Vincenzo Whitehead,  e facendo salva in ogni caso ogni altra ed ulteriore documentazione al momento non reperita e/o reperibile, in un  debito di soli  € 875.824,38 per tutti quei debiti derivanti da titoli certi liquidi ed esigibili, mentre per € 1.480.922,73 derivanti da debiti scaturenti da parcelle e compensi per i legali che hanno assunto la difesa di amministratori comunale e per i legali cui è stata affidata la difesa dell’ente e per i quali, anche in considerazione dell’epoca dell’affidamento, manca il disciplinare di incarico, oggi obbligatorio per gli enti. Tale debitoria grava sulle finanze dell’ente tanto da doverne al più presto definire le modalità ed i limiti per chiuderla possibilmente in fase stragiudiziale, mediante appositi accordi transattivi con le parti.
Sono proprio i contenziosi legali, gli errori amministrativi, i danni ed i risarcimenti, unitamente ai lavori pubblici e alle case comunali il nodo pesante del guaio economico di Casamicciola Terme.
La dichiarazione di dissesto eventuale in caso i mancato esito del ricorso alla bocciatura del predissesto ad opera della Corte dei Conti potrebbe essere l’appuntamento giusto per tentare l’assalto alla diligenza.
Il fallimento del’Ente ripagherà i creditori e  come si dice è sotto al castigo che si trova la provvidenza.
La competenza residuale della giunta comunale di chiudere rapidamente le azioni di responsabilità delle quali l’ente dovrebbe comunque rispondere ha fatto il resto accelerando quello è semplicemente un tragitto obbligato. Siamo dinanzi a debiti certi liquidi ed esigibili.
La transazione potrebbe in qualche modo evitare aggravi di spesa derivanti da prevedibili condanne in sede giudiziale, quest’ultime certamente dovute alla richiesta e conseguente concessione di ingiunzioni, per  il mancato pagamento dei compensi professionali.

1 COMMENT

  1. Bancarelle, comici napoletani e pattinaggio.. e il popolino si distrae mentre gli avvocati si arricchiscono.

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