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venerdì, Aprile 26, 2024

Calcio. Un «Gabinetto» sconfessa il DPCM!

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Giovanni Sasso | Governo criticato su tutti i fronti. Ministeri che vanno a ruota libera, anzi, Ministero (dell’Interno) contro Ministero (dello Sport).

Alla fine c’è voluto il verdetto pomeridiano dell’«arbitro» Giuseppe Conte a decretare chi avesse ragione…

E’ quanto hanno dovuto constatare, con stupore ma anche amarezza, addetti ai lavori così come semplici appassionati di calcio.

Per fortuna che stavolta il dicastero della Salute non fa parte della “disputa”! Vincenzo Spadafora accumula l’ennesima brutta figura. Ormai, da aprile a oggi, abbiamo perso il conto (ma saranno più di dieci). Il ministro dello Sport, invece di far valere le proprie ragioni, di far capire con determinazione che da tempo si è esposto e meriterebbe un minimo di rispetto e considerazione all’interno degli antichi palazzi romani, si fa ancora una volta scavalcare. Le società di calcio prima vengono autorizzate ad effettuare degli allenamenti, seppur in forma individuale, poi a distanza di 48 ore arriva una circolare del Ministero dell’Interno che smentisce quanto riportato sul DPCM e chiarito dal Dipartimento per lo Sport. A circa 18 ore dalla nota del Viminale, Conte viene interrogato in Aula alla Camera e ribadisce quanto contenuto dal decreto da lui firmato. Quando si dice che “sono cose che accadono solo in Italia”, non c’è ombra di dubbio… Qualcuno potrebbe pensare che la nostra sia ostinazione nei confronti del ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili. Assolutamente no, altrimenti da otto mesi non pubblicheremmo gli estratti, anzi a volte anche le versioni integrali dei messaggi contenuti sui propri profili social. Non è comprensibile che sul sito del proprio dicastero si scriva in maniera chiara che gli allenamenti individuali con distanziamento, all’aperto, sono possibili non solo per il calcio, ma anche per altre discipline dove c’è contatto, e poi su quello della Lega Nazionale Dilettanti (e diramazioni regionali) si apprende che si è in attesa di “chiarimenti” circa lo svolgimento degli esercizi. Se la LND si è mossa in tal senso tramite la Federcalcio, è perché non prende in considerazione il dicastero di Spadafora? E’ evidente che la Lega Nazionale Dilettanti presieduta da Cosimo Sibilia non si è fidata delle FAQ con tanto di risposte precise e dettagliate del Dipartimento per lo Sport. Un istituto governativo che, su richiesta di tante società di diverse discipline sportive, comunque è intervenuto per fare chiarezza su questioni contenute nel decreto firmato dal premier Conte. Il Dipartimento ha agito tempestivamente, ma qualcosa di “superiore” è intervenuto ed ecco il dietro-front imposto dal Ministero dell’Interno, con tanto di circolare piombata nelle redazioni dei giornali martedì sera, quando ormai le rotative stavano scaldando i rulli. Quanto indicato sul DPCM del 24 ottobre, naturalmente con l’avallo del Ministero dello Sport e delle Politiche Giovanili, dopo due giorni è stato “rettificato” dal Ministero dell’Interno che ha diffuso questa circolare: «(…) Per tali attività sportive (sport di contatto, ndr), vengono sospese non solo le gare e le competizioni ludico amatoriali, confermando quanto già disponeva il precedente DPCM, ma altresì tutte le attività connesse praticate a livello dilettantistico di base, sicché sono ricomprese nella generale sospensione anche le attività di allenamento svolte in forma individuale». Poi il colpo di scena (è proprio il caso di dirlo) avvenuto ieri, con il contrordine da parte del premier Conte.

CIRCOLARE VS DPCM

Dopo aver spiegato su queste pagine, in maniera dettagliata, la genesi del nuovo DPCM riguardante la parte “sportiva”, pubblicando ampio stralcio della relativa bozza, commentando lo stop anche dei campionati regionali, alla luce della “novità” appresa nella tarda serata di martedì, una domanda sorge spontanea: può una nota, in forma interpretativa, del “Gabinetto” del ministro dell’Interno, rettificare e/o annullare il contenuto di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri? Il ministro Spadafora ha già preso le distanze da questa nota del Ministero dell’Interno. A dirimere la questione, come detto, ci ha pensato Giuseppe Conte. Il premier, dopo aver risposto al question time in Aula – come riporta l’agenzia “Adnkronos” – s’è intrattenuto nella sala del governo a Montecitorio per confrontarsi con alcuni parlamentari, tra questi l’ex sottosegretario allo Sport Simone Valente. Quest’ultimo ha riferito che «il mondo dello sport è in fibrillazione, già questa mattina (ieri, ndr) avevo interpellato i due ministeri interessati. Ora anche il premier mi ha assicurato che all’aperto sono consentiti, certo il contatto resta bandito, però quanto meno ci si può allenare. Ho chiesto che si comunichi con più chiarezza, magari con una comunicazione di Palazzo Chigi, perché nel mondo dello sport su questo c’è ora, dopo la circolare del Viminale, grande incertezza. Gli allenamenti al chiuso sono banditi, possono farli solo gli atleti di interesse nazionali individuati dalle federazioni competenti».

PRESE IN GIRO

Da mesi ci si è resi conto che all’interno della maggioranza la mano destra non sa cosa fa quella sinistra o, peggio ancora, ci si ostina a fare buon viso e cattivo gioco. Per tirare avanti? Per prendere in giro migliaia e migliaia di calciatori in erba, dilettanti di categoria, allenatori, sostenitori ma soprattutto presidenti che impegnano capitali e si prendono responsabilità immani per portare avanti una società, tenere alta una bandiera per cui generazioni di tifosi hanno pianto e gioito? Lungi da noi discutere di questioni politiche, ma a questo punto un’altra domanda è doverosa: se Cosimo Sibilia, invece di essere esponente di Forza Italia, in tasca avesse avuto la tessera del PD o del Movimento 5 Stelle, ci sarebbe stato un “trattamento” diverso per la Lega Nazionale Dilettanti? Sono bastati un paio di giorni per capire il perché non sono stati fermati tutti i campionati dilettantistici, perché disco rosso per Eccellenza e Promozione e semaforo verde per la “D”. Le gare di questa serie “nazionale” sono quotate dalle agenzie di scommesse. In questo caso gli interessi economici sono più importanti della salute dei calciatori …

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