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venerdì, Aprile 26, 2024

Billone Monti a 360°: «Ripartenza? Dovrà essere la più regolare possibile»

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«La disputa del solo girone d’andata penalizzerebbe alcune squadre. Il blocco delle retrocessioni falserebbe tutto»

«La Riforma dello Sport potrebbe avere degli aspetti positivi, ci mancherebbe, però sia sul vincolo che sull’inquadramento del “lavoratore sportivo”, bisogna leggere bene la nuova legge, quando e in che modo avrà applicazione».

Iniziamo con temi di stretta attualità la chiacchierata con Peppe Monti. L’allenatore dell’Ischia Calcio, sempre ferrato sugli argomenti concernenti la politica, prima di esprimere un parere approfondito, preferisce attendere la lettura dei vari passaggi di questa vera e propria rivoluzione predisposta (con un lavoro durato diversi mesi) dall’ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. «Ha dimostrato di essere una persona intelligente, che ha saputo ascoltare, entrando in un mondo che non conosceva – attacca Monti –. Non conoscendo bene soprattutto quello dilettantistico, ha recepito delle istanze e poi ha proseguito il suo percorso. I rimborsi spesa elargiti nello sport dilettantistico, verranno calcolati come se fossero corrisposti a dei lavoratori veri e propri. Nei mesi di lockdown, tanti calciatori e sportivi hanno preso un sostegno ed è un fatto storico che venisse loro riconosciuto il bonus di ottocento euro. Questo è merito di Spadafora. Si tratta di una novità assoluta, forse insperata. L’abolizione del vincolo non sarà ben vista dalle società. Nel nostro ambito, però, non vedo chissà quale rivoluzione. Tante società già da qualche anno concedevano il trasferimento a calciatori che non avevano raggiunto il venticinquesimo anno d’età per “liberarsi”. Tranne qualche caso isolato, non si ragionava più come tanti anni fa. Quando un ragazzo non trova spazio in una squadra o non si trova bene, difficilmente non viene accontentato. C’è maggiore flessibilità. Le scuole calcio possono perdere qualcosa ma le stesse molto spesso non se la sentono di negare la possibilità ad un genitore che paga una retta. Siamo di fronte a provvedimenti a carattere nazionale che tagliano di netto con il passato ma che in linea generale già venivano adottati in buona parte».

Sul punto relativo al “lavoratore sportivo”, mister Monti ci va con i piedi di piombo: «La riforma appena approvata va letta con attenzione. Perché ci sono vari profili di tesserati che agiscono nell’ambito di una società: chi ha già un lavoro, chi lavora part-time oppure è studente. Il decreto attuativo va letto bene anche perché ad esempio a fine stagione, nel caso in cui una società andasse in crisi, un lavoratore sportivo potrebbe trovarsi con un pugno di mosche in mano…». Gli accordi economici dovrebbero essere simili a quelli in vigore nei campionati nazionale dilettantistici, ma ad esempio in Serie D c’è una fidejussione da pagare, a differenza delle categorie regionali. «Se non c’è una garanzia, per le categorie minori un fondo bisognerebbe pur crearlo – spiega “Billone”, che lancia una proposta –. Si potrebbe prendere una piccola percentuale dalle scommesse per creare un fondo di garanzia per i calciatori penalizzati da società con problemi finanziari». Altrimenti ci deve pensare l’INPS… «Dall’INPS vogliamo tutto… Cos’è, un pozzo senza fine?». E giù una bella risata.

REDDE RATIONEM

Venerdì ci sarà il consiglio federale che, dopo l’OK del CONI, dovrà stabilire se far ripartire o meno il campionato di Eccellenza. Siamo al redde rationem: ci sarà la fumata bianca oppure sarà messa una definitiva pietra tombale? «Se l’Eccellenza è stata equiparata alla Serie D, è stato considerato campionato di interesse nazionale, significa che c’è tutta l’intenzione di riprendere – spiega “Billone” –. A meno che questi contagi aumenteranno in maniera considerevole e a quel punto saranno costretti a fermare tutto. Intendo anche lo stesso campionato di Serie D e altri in ambito nazionale. I vaccini non arrivano nelle dosi sperate, sotto certi punti di vista c’è un ritardo. Se invece dovessimo riprendere, dico che l’Eccellenza muove gruppi di massimo trenta persone e non c’è pubblico. Non ci sarebbero chissà quante differenze». Campionati di altre discipline, anche a livello regionale, si stanno svolgendo regolarmente ed altri inizieranno nel prossimo fine settimana.

CON I MINI GIRONI…

In caso di ripartenza, bisognerebbe stabilire in che modo. Se il consiglio federale venerdì modificasse le NOIF riguardanti i format, sarebbe un problema dei singoli comitati regionali confermare o mutare i propri gironi. Considerato che mister Monti già nei mesi scorsi si è detto contrario alla disputa del solo girone d’andata, lanciamo una proposta: dividere in due i tre gironi di Eccellenza. Così come già fatto dalle federazioni di basket, pallavolo e pallanuoto. In pratica, ci sarebbe un girone A1 e uno A2; un girone B1 e uno B2; un girone C1 e uno C2. Ognuno composto da 7 squadre. Ovviamente si ripartirebbe da zero, con il rifacimento dei gironi tramite sorteggio o criterio geografico. Così si risolverebbe il problema dell’andata e del ritorno. Su un calendario di 14 giornate, tutte le squadre giocherebbero almeno 12 partite. Le prime dei sei gironcini potrebbero giocarsi i due posti per la promozione diretta, le seconde disputerebbero i play-off. Ci sarebbero varie soluzioni per consentire la promozione diretta di due squadre e di una terza attraverso i play-off. «Bisognerebbe capire come ci si giocherebbe la promozione, quante squadre al vertice sarebbero coinvolte – replica Monti –. Importante definire la lotta al vertice così come le retrocessioni». Se conta ancora qualcosa quel famoso comunicato diramato tre settimane fa dopo il consiglio direttivo della LND, le retrocessioni non avrebbero luogo. Da capire poi la sorte delle squadre non in grado di riprendere: sempre in quella nota, si parla di conservazione della categoria… «Saremmo di fronte ad un campionato falsato. Col blocco delle retrocessioni, tante squadre manderebbero in campo i ragazzi – prosegue Monti –. Le due-tre squadre che lotterebbero per il vertice si confronterebbero con le altre che vogliono perdere tempo… A quel punto sarebbero ancor più decisivi gli scontri diretti».

Monti è d’accordo per una eventuale ripartenza con un girone ex-novo o si tiene stretto i sei punti conquistati sul campo prima dello stop? «Sarebbe importante ripartire con la massima regolarità. Se si decidesse di completare solo l’andata, qualche squadra sarebbe sfavorita. A livello logistico, il Mondragone nel girone d’andata ha tutte e tre le trasferte a Ischia. Sarebbe sfavorita dal punto di vista logistico ma anche economico. L’Ischia ad esempio ha sette partite in trasferta e sei in casa. Nell’ipotesi che si ripartisse da zero, il probabile blocco delle retrocessioni comunque falserebbe la prosecuzione… Sarebbe più corretto privilegiare la regolarità del campionato, anche a costo di aggiungere un girone di Promozione nella prossima stagione. Sono situazioni da tenere in considerazione quando si andrà a discutere la ripartenza dell’Eccellenza».

Siamo di fronte a situazioni senza precedenti. Difficile comprendere lo stato d’animo che vivono altre squadre, come stanno le cose a distanza di oltre quattro mesi. «Non si sa nulla, non ci sono più notizie come quando si giocava». Il cartello con la scritta “game over” è sempre lì che campeggia in bella vista. Venerdì sapremo se il silenzio continuerà o se ritornerà a parlare di calcio giocato.

G.S.

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